Aggiornato il 18 Giugno 2021
Imparare ad usare un telescopio e partecipare come astronomi in erba a serate aperte al pubblico napoletano. Lavorare per una settimana nei laboratori romani della missione Bepi Colombo per studiare le caratteristiche del pianeta Mercurio. Partecipare con i ricercatori di Milano alla scoperta di una inattesa sorgente variabile di raggi X e vedere il proprio lavoro pubblicato su Astronomy & Astrophysics.
Sono solo alcuni dei tanti esempi di progetti proposti dalle sedi INAF alle scuole, quest’anno e negli anni passati, nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro. E mentre si stanno concludendo i progetti 2017/2018, si moltiplicano le attività INAF legate all’Alternanza. Tra queste, la creazione di un gruppo di lavoro dedicato, che ha realizzato delle pagine web per le scuole e curato una pubblicazione annuale che fotografa l’ASL in INAF. Il tutto per raccontare come l’Alternanza possa essere uno strumento per mostrare ai giovani cosa voglia dire “fare scienza” e preparali a una serie di carriere che girano intorno al mondo della ricerca.
La rivoluzione dell’ASL
Tornata recentemente sotto i riflettori per il suo futuro incerto, l’Alternanza Scuola Lavoro rappresenta una vera rivoluzione nel panorama scolastico italiano. Varata nel 2015 come provvedimento della legge della buon scuola, l’ASL coinvolge nel 2017/2018 circa 1 milione e mezzo di ragazzi. Tutti gli studenti di un Istituto di Istruzione Superiore devono infatti obbligatoriamente effettuare, durante il triennio finale del loro percorso scolastico, progetti di ASL per una durata complessiva di 400 ore, per Istituti tecnici e professionali o 200 ore, per i Licei. Pena, l’esclusione dall’esame di maturità, dove l’ASL sarà obbligatoria a partire dall’anno scolastico 2018/2019 (decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62).
Se l’obiettivo dichiarato è condivisibile, e cioè come cita la legge “incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti“, non sempre i percorsi proposti sul territorio italiano da aziende, enti, e altre realtà si sono rivelati esperienze positive. Fino ad arrivare, per alcuni casi estremi, ad azioni di protesta e denunce da parte di insegnanti, studenti e genitori. E probabilmente, a una prossima revisione dell’ASL tra i provvedimenti del nuovo governo.
L’ASL in INAF
In questo complesso scenario, l’esperienza dell’ASL in un Istituto di Ricerca come INAF rappresenta un caso eccezionale, che ha meritato la creazione di un Gruppo di lavoro dedicato. Grazie a una tesi di Master dell’Università di Roma Tor Vergata, è stato recentemente pubblicato il primo numero di un’analisi che il Gruppo si prefigge di svolgere annualmente sulle attività di ASL. Innanzitutto bisogna precisare che l’ASL in INAF nasce in molte sedi in modo locale e spontaneo sulla scia delle moltissime collaborazioni portate avanti dai ricercatori con insegnanti, studenti e genitori e altre realtà locali.
Dalla fotografia scattata a conclusione dell’anno 2016/2017 emerge una realtà variegata ed estremamente attiva: durate questo primo anno preso in esame, sono stati svolti in INAF un totale di 35.800 ore di ASL per singolo studente, per un totale di quasi 1000 studenti coinvolti, provenienti da 98 scuole in convenzione.
La partecipazione del personale è uno degli elementi più sorprendenti, con un totale di oltre 200 dipendenti e collaboratori INAF in 15 sedi che coprono il territorio italiano, coinvolti a vario titolo, in modo del tutto volontario e gratuito.
Non solo astronomi
I progetti proposti sono tra loro molto differenziati a cominciare dal luogo in cui si svolgono, che va da osservatori storici a moderni laboratori. Passando per una organizzazione molto variabile, dove si oscilla da poche ore distribuite durante l’anno in orario scolastico fino a stage full-time di oltre 2 settimane, con continuità su diversi anni.
E bisogna decisamente abbandonare l’idea che in INAF si possa esclusivamente imparare a fare l’astronomo. Solo nell’anno 2016/2017 sono state identificate 5 grandi tipologie in cui raggruppare la grande varietà di progetti proposti. La prima, è la categoria “Ricerca“, in cui gli studenti lavorano in piccoli gruppi per apprendere il lavoro del ricercatore. Poi ci sono i progetti della categoria “Tecnologia“, in cui lo studente, in modo simile ai passati tirocini, viene introdotto in laboratorio dove impara ad usare una specifica tecnologia (per esempio realizzando un oggetto con stampanti 3d o sviluppando una app). “Comunicazione&Divulgazione” è la terza categoria, per cui si riveste il ruolo del divulgatore, imparando a lavorare in team e a contatto con il pubblico. Infine, nelle categorie “Archivi Storici & Biblioteche” e “Amministrazione” gli studenti seguono un percorso in questi specifici reparti, svolgendo un importante e spesso poco visibile lavoro di supporto alla ricerca, entrando anche in contatto con alcuni dei patrimoni storici e culturali dell’ente (come accade nelle biblioteche e musei di alcune sedi storiche).
Il Futuro: sempre più alternanza scuola-astrofisica
L’impegno di INAF nell’ASL continua e mentre si chiudono gli ultimi percorsi 2017/2018, sono già in preparazione i progetti da proporre a Settembre per il prossimo anno scolastico, in cui l’ASL diventerà obbligatoria per l’esame di maturità. Questi progetti, che vengono preparati e realizzati dalle sedi locali, sulla base delle loro disponibilità, sono presentati sul sito nazionale edu.inaf.it.
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