Un'attività divertente e interessante per comprendere in che modo si sono creati i crateri da impatto sulla superficie lunare e riprodurre il suo particolare paesaggio.
Aggiornato il 28 Novembre 2024
Il paesaggio lunare che vedete qui sopra è stato dipinto da Alan Bean, astronauta della NASA e quarto uomo a mettere piede sulla Luna. Bean, che è scomparso pochi giorni fa, una volta ritiratosi dall’attività di astronauta, si è dedicato alla pittura ritraendo scene lunari. I colori dei suoi quadri sono arricchiti dalla polvere lunare che si è raccolta nelle toppe della sua tuta spaziale, rendendoli così un po’ spaziali. L’arte di Bean è anche un ottimo modo per introdurre la Luna agli studenti, proponendo loro un’interessante attività didattica presente su astroEDU, Il paesaggio lunare. Come testimoniato anche dal dipinto di chi, sulla Luna, c’è stato, la superficie del nostro satellite è caratterizzata da una serie di crateri. Questi, come ci ricorda l’attività ,
(…) sono stati creati molto tempo fa da impatti di meteoriti. Hanno ognuno diverse dimensioni e alcuni di loro mostrano raggi “luminosi” e chiari tutto intorno, il che indica che sono relativamente giovani (i crateri scuri sono più vecchi). Sulla Terra, gli impatti di meteoriti scompaiono nel tempo a causa dell’erosione: pioggia, vento e acqua levigano le superfici portando via irregolarità fino a quando solo quelli più recenti rimangono ancora visibili. Inoltre, l’atmosfera della Terra brucia la maggior parte dei meteoriti prima che si infrangano sulla sua superficie. La Luna però, non ha atmosfera, il che significa che tutti i crateri rimangono intatti. Questo è il motivo per cui la Luna è segnata da tanti crateri, che continuano ad aumentare col passare del tempo!
L’attività , tramite un semplice esperimento, permette ai bambini di comprendere il processo che ha portato alla creazione di tali crateri.
Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.
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