Aggiornato il 21 Luglio 2021
Grazie alla diffusione di dispositivi personali mobili quali smartphone e tablet, all’avvento di internet e delle nuove tecnologie, è possibile comunicare informazioni sempre più attraenti e interattive.
Sfruttando le caratteristiche e le possibilità di questi dispositivi, considerati mezzi efficaci ed efficienti di interazione uomo-ambiente in numerosi campi applicativi, le nuove tecnologie a “portata di mano” rendono possibile l’accesso a qualsiasi tipo di informazione e approfondimento inerente a un argomento specifico o a un oggetto che si sta osservando, introducendo la possibilità di accumulare e trasmettere informazioni.
In ambito culturale, le ITC contribuiscono al successo dell’azione educativa, raggiungendo non solo gli specialisti del settore, ma anche un pubblico più vasto e generico. Fra le tecnologie più versatili, la realtà aumentata (augmented reality, AR) si pone come mezzo di arricchimento della percezione dei visitatori aggiungendo informazioni alla nostra realtà.
Nello specifico, la piattaforma utilizzata dall’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo si chiama Zapworks e con il supporto dell’applicazione Zappar, il Museo della Specola dell’Osservatorio si è aperto a una nuova era dove la storia dell’astronomia incontra le ITC e un sistema multimediale di informazioni codificate.
Per accedere alla piattaforma bisogna iscriversi al sito e seguire tutte le indicazioni. Il sito permette di realizzare non solo app in realtà aumentata ma anche oggetti 3D, mettendo a disposizione dell’utente tre strumenti: Widgets, Designer e Studio.
Lo strumento Studio è quello che permette di realizzare dei soggetti 3D da aggiungere alla nostra esperienza virtuale, mentre Widgets e Designer aiutano lo sviluppatore a inserire i dettagli che andranno ad arricchire l’app che vogliamo sviluppare. Per realizzare l’applicazione dedicata al Museo della Specola è stato utilizzato un widget.
L’app si divide in sei sezioni e racconta la storia degli strumenti astronomici più importanti del Museo. Le sezioni sviluppate nello specifico sono: Giuseppe Piazzi e la scoperta di Cerere, il Cerchio di Ramsden, il telescopio Pistor&Martins, il Gattopardo, il rifrattore Merz e, infine, una sezione dedicata ai credits di realizzazione.
Le informazioni, per ogni singola sezione, vengono redatte su Wix, una piattaforma per la realizzazione di siti web specifica per device mobili.
Una volta ottenuti i link, questi vengono inseriti sul sito Zapworks nella sezione web link. Da qui è possibile anche caricare una musica di sottofondo e scegliere la grafica che caratterizzerà il nostro zap-code finale.
Una volta inseriti tutti i collegamenti che verranno visualizzati dall’utente in realtà aumentata, si genera il codice zappar (zap code), cliccando su download. Il codice può essere inserito o nascosto all’interno di una locandina, di un biglietto, della copertina di un libro, ovunque sia necessario che la realtà aumentata entri in azione a guidare il nostro percorso. Inquadrando con il proprio smartphone o tablet determinati dettagli segnalati, si accede ai contenuti testuali e audio-visivi.
Storia dell’astronomia, letteratura, astrofisica e curiosità si fondono così sotto il concetto di edutainment (intrattenimento educativo) e i contenuti vengono trasmessi al visitatore attraverso il supporto della tecnologia user-friendly.
Questa tipologia di navigazione offre una totale libertà di apprendimento ed è definita ipermediale, perché si tratta di ipertesti che utilizzano più media contemporaneamente e vengono integrati in un unico oggetto esplicativo e comunicativo composto da testi, immagini, suoni, filmati, animazioni, ecc. L’utente può selezionare con facilità le informazioni alle quali desidera accedere e può scegliere se approfondire alcune sezioni e a quale livello o se ignorarle.
La popolazione degli utenti è molto variegata e si differenzia per età, livello di istruzione, interessi, e con questo mezzo le informazioni possono essere aggiornate e personalizzate per ogni tipo di apprendimento.
Lo zap-code resta memorizzato nell’app e i suoi contenuti possono essere aperti ogni volta che sarà richiesto; così l’utente può rivedere i contenuti legati al Museo anche in un secondo momento.
La realtà aumentata non intende assolutamente sostituire o tentare di emulare il reale approccio con il patrimonio culturale, ma può essere propedeutica a un’eventuale visita reale, può essere utile come approfondimento della storia e delle collezioni museali e un’opportunità di apertura del museo verso il mondo esterno.
La presentazione ufficiale dell’app è avvenuta il 17 maggio 2019 durante il Meeting INFORM/INIO che ha visto la partecipazione di più di 100 funzionari europei.
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