Per la scuola

Giorni senza macchie

Cogliendo l'occasione della recente bassa attività solare fotografata dalla NASA, vi proponiamo un gruppo di tre attività didattiche tratte da astroEDU in italiano dedicate alla nostra stella, il Sole.

Aggiornato il 20 Marzo 2018

Il Sole senza macchie – via NASA
Poco più di una settimana fa la NASA ha diffuso una bellissima foto del Sole in cui mostrava una faccia completamente priva di macchie scure. Come ricorda la NASA stessa, questo periodo di scarsa presenza (se non addirittura assenza) di macchie solari è da considerarsi un preludio per il prossimo anno quando il Sole si troverà nel minimo dell’attività nel corso del suo ciclo di 11 anni.
Il ciclo solare e la struttura della sua superficie sono spiegati molto bene nell’attività Incontriamo i nostri vicini: Il Sole, progettata per essere messa in pratica anche da bambini ipovedenti:

La superficie del Sole, chiamata “fotosfera”, è molto più fredda del suo nucleo, con una temperatura di 5500 ° C. In alcune zone della fotosfera, chiamate “macchie solari”, la temperatura viene abbassata di circa 1000 ° C a causa dell’azione del campo magnetico che “fora” la superficie in questi punti. Questo li fa sembrare più scuri della zona circostante. Le macchie appaiono sempre in coppia con polarità magnetiche opposte. (le quattro aree di forma irregolare sull’immagine tattile). L’attività del Sole può essere misurata dal numero di macchie che appaiono sulla fotosfera durante un particolare anno. Questa attività varia periodicamente lungo un ciclo di circa 11 anni. L’ultimo minimo si è verificato alla fine del 2008 e il prossimo massimo è previsto nel 2013-2014.

Per gli studenti delle scuole superiori, invece, è indicata Contiamo le macchie solari, grazie alla quale i ragazzi potranno utilizzare i dati realmente raccolti dai satelliti che studiano il Sole. In particolare in questa attività è presente una breve ma completa scheda della nostra stella:

Il Sole è una stella. Una stella piuttosto ordinaria, non particolarmente grande o piccola né particolarmente vecchia o giovane. È la fonte di calore che sostiene la vita sul nostro pianeta e ne determina clima e condizioni meteorologiche. Essendo la stella più vicina alla Terra, è anche la più studiata. Lo studio del Sole ha permesso di ampliare molto la conoscenza dei processi che determinano la struttura e l’evoluzione delle stelle in generale.
È un corpo quasi perfettamente sferico composto da plasma caldo il cui movimento produce notevoli campi magnetici in grado di determinarne l’attività. Ha un diametro di circa 1.4 × 106 km, circa 109 volte quello terrestre, e la sua massa (circa 1.9 × 1030 kg, approssimativamente 330000 volte quella della Terra) e da solo rappresenta quasi il 99.86% della massa dell’intero Sistema Solare. Dal punto di vista chimico è composto principalmente da idrogeno ed elio; il resto (circa 1.69% in massa, equivalente a quasi 5600 volte la massa della Terra) è costituito da elementi più pesanti come ossigeno, carbonio, neon e ferro.

Per coloro che volessero osservare il Sole, infine, ricordiamo quanto questa operazione sia piuttosto pericolosa senza le opportune protezioni. Un modo per osservare la nostra stella potrebbe, però, essere costruirsi un visore sicuro.

Con questo è tutto e non mi resta che salutarvi al prossimo appuntamento con astroEDU.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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