Aggiornato il 28 Novembre 2024
Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: nel luglio 2022, un gruppo di persone provenienti da vari paesi del Mediterraneo, si sono incontrate a Lampedusa e, in una settimana di workshop e lavoro collettivo, hanno perfezionato una decina di risorse educative per le scuole primarie. Lo abbiamo chiamato primo Workshop STEAM-Med e hanno partecipato rappresentanti di Croazia, Italia, Libano, Marocco, Portogallo, Siria, Slovenia, Spagna, Turchia. E al progetto hanno aderito anche Cipro, Egitto, Francia, Palestina e Tunisia.
In questi mesi, però, quando lo abbiamo raccontato ai colleghi, ce lo hanno chiesto in tanti: sembra una bella iniziativa, ma esattamente che cosa avete fatto a Lampedusa? E chi eravate? E perchè? E per chi?
È proprio per iniziare a rispondere a queste domande, che pubblichiamo un compatto mini-sito (qui la versione in inglese) che riassume il senso e i punti salienti di questo percorso, durato oltre un anno.
Tutto inizia nel settembre del 2021, quando l’Office of Astronomy for Education Center Italy (I-OAE), l’ufficio internazionale ospitato da INAF, inizia a essere operativo con il suo primo progetto internazionale: un percorso per sostenere i processi di apprendimento nelle scuole primarie dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tutti: indipendentemente da confini, conflitti o guerre.
Al percorso, secondo il nostro obiettivo, dovevano partecipare i cosiddetti National Coordinator of Astronomy for Education (NAEC) riconosciuti dalla IAU nei vari paesi. I NAEC di un paese sono astronomi, educatori, insegnanti, che hanno la funzione di interfaccia fra l’Office of Astronomy for Education e la collettività degli insegnanti.
Inoltre il percorso doveva essere condotto secondo due principi guida: la partecipazione alla pari di tutti i paesi (cioè di tutti i NAEC) e lo sviluppo di attività centrate sui bambini di ciascuna delle comunità coinvolte.
Obiettivo finale: la realizzazione di una decina di attività da svolgere nelle scuole primarie di ciascuno dei paesi partecipanti.
Ma attività decise da chi? E come è possibile calibrare le attività su ciascuno dei paesi? È realistico pensare che un’attività progettata in Spagna o in Croazia possa essere realizzata così com’è in Egitto, in Siria o Italia? Quali modifiche sono necessarie?
Nel mini-sito raccontiamo proprio questo: quali sono stati passi convergenti che ci hanno portato a quella meravigliosa esperienza in presenza a Lampedusa. Le prime conoscenze online, la scelta collettiva di un tema, la luce, intorno al quale realizzare le attività . La scelta delle attività da proporre per il percorso comune. Le lunghe fasi di discussione: a coppie di paesi e in tre round, in ciascuno dei quali le coppie si rimescolavano, proprio per arricchire di punti di vista diversi i suggerimenti didattici delle attività progettate.
E poi le interviste, la scoperta dell’inglese come lingua franca – parlata da tutti, ma senza che nessuno sia madrelingua: una lingua comune, ma imperfetta, le immagini, i video, le foto. E anche il legami che si sono creati e la scoperta della vocazione storica di Lampedusa: l’incontro, il dialogo e la creazione di un futuro migliore.
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