Venerdì 13 maggio, al Centro Spaziale “Giuseppe Colombo” ASI, a Matera, si terrà l’evento conclusivo del concorso dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF, C’è posta per E.T. patrocinato dall’ASI, da AMSATItalia e dall’Università di Urbino, durante il quale verranno inviati nello spazio i due messaggi vincitori del concorso. L’evento sarà ripreso e trasmesso in diretta da Alessandro Bogliolo, professore ordinario di sistemi per l’elaborazione dell’informazione all’Università di Urbino e partner di INAF in molte iniziative di public outreach legate alla diffusione del coding e all’alfabetizzazione digitale, che per l’occasione ha organizzato – insieme a DIGIT srl, Giunti Scuola e con CampuStore – un CodyTrip a Matera al quale si sono già iscritti migliaia di bambine e bambini da centinaia di città.
Il CodyTrip è a tutti gli effetti un viaggio di istruzione che si avvale di tecnologie digitali di uso comune per colmare le distanze fisiche senza mobilità. Tecnologia e immaginazione consentono di spingere il CodyTrip oltre i limiti di una tradizionale gita scolastica, estendendone la durata, offrendo esperienze esclusive e inclusive, permettendo di interagire con migliaia di bambini e bambine di altre città, avendo a disposizione materiali originali e guide d’eccezione, annullando costi di partecipazione e tempi di viaggio e coinvolgendo le famiglie.
Questo ultimo CodyTrip dell’anno si svolge tra terra e cielo, tra preistoria e fantascienza, spiega Bogliolo. Osserveremo il cielo dal primo insediamento neolitico di Matera, visiteremo la città dei Sassi, parteciperemo ad esperimenti di telemetria satellitare, trasmetteremo messaggi a forme di vita extraterrestre e sfideremo i radioamatori di tutta Italia a captare un segnale radio riflesso dalla Luna.
Il CodyTrip organizzato a Matera e al Centro Spaziale dell’ASI è l’ultima fase di un percorso iniziato a settembre dello scorso anno, quando abbiamo lanciato il concorso nazionale C’è posta per E.T., dice Maura Sandri di INAF, ideatrice del concorso. Ciò che abbiamo chiesto alle studentesse e agli studenti di tutta Italia è stato di preparare un messaggio da inviare verso esopianeti potenzialmente abitabili, sul genere del messaggio di Arecibo, trasmesso nello spazio dal Radiotelescopio di Arecibo il 16 novembre 1974. Un compito di realtà da svolgere in gruppo, oggi come allora. Decidere cosa dire – e come dirlo – a un extraterrestre che potrebbe ascoltarci di cui non sappiamo assolutamente nulla, non è affatto semplice. I partecipanti, anche i più piccoli, hanno fatto considerazioni filosofiche, etiche e sociali che sono state riportate nella descrizione del messaggio. È stata una soddisfazione constatare che, al di là dello sviluppo del messaggio in sé, i partecipanti abbiano apprezzato l’opportunità intrinseca nella sfida, ossia lo sviluppo di attitudini molto importanti nella vita di tutti i giorni: la capacità di collaborare, di sapersi confrontare, di prendere decisioni in team, di essere resilienti davanti alle difficoltà che sicuramente avranno incontrato (anche solo per effettuare la consegna), di essere curiosi e, infine, di appassionarsi alla scienza.
Al concorso hanno partecipato oltre 1300 studenti e studentesse. Tutti i messaggi raccolti verranno pubblicati il 10 maggio su EduINAF e il 13 maggio, alle ore 10, verranno annunciati i vincitori. Verranno premiate le classi che hanno composto i venti messaggi selezionati (dieci della scuola primaria e dieci della secondaria) e due messaggi in particolare verranno inviati nello spazio utilizzando la parabola da 20 metri del radiotelescopio dell’ASI, grazie alla collaborazione di AMSAT Italia, di cui fanno parte Claudio Ariotti (IK1SLD) e Fabio Inglese (IW1BND), della Ariss Amateur Radio Telebridge Ground Station IK1SLD che effettueranno la trasmissione.
La ricerca di civiltà aliene non è soltanto appannaggio della fantascienza: tutt’altro, afferma Giuseppe Bianco, responsabile dell’unità Ricerca spaziale del Centro spaziale “Giuseppe Colombo” dell’ASI a Matera. Oltre alla famosa equazione di Drake, va ricordato che un grande scienziato italiano, Enrico Fermi, enunciò quello che sarebbe stato battezzato “paradosso di Fermi” ed è ancor oggi oggetto di studio e speculazioni: Se l’universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti? La stessa esistenza del programma Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), in forte espansione, dimostra che la scienza moderna sta affrontando il problema in modo molto serio, e l’ASI vuole dare il suo contributo alla ricerca di forme di vita possibili.
Il programma della giornata
Il CodyTrip inizierà alle 9 con la visita al Centro Spaziale Giuseppe Colombo, durante la quale i partecipanti verranno accompagnati da Giuseppe Bianco, Luciano Garramone e Doreen Hagemeister dell’ASI nelle varie strutture del Centro. Alle ore 10 sarà la volta della proclamazione dei vincitori del concorso, la descrizione dei messaggi selezionati, il puntamento del radiotelescopio verso gli esopianeti scelti e la trasmissione del segnale radio. Alle 11 verrà proposta una sfida di coding: il CodyMaze Astrofisico di INAF, con Sandri e Bogliolo che si muoveranno nel labirinto virtuale aiutati dai partecipanti, grazie alla tecnologia Active Viewer sviluppata da DIGIT. Al termine della mattinata, seguirà un laboratorio di telemetria satellitare per bambini.
Nel pomeriggio i partecipanti verranno accompagnati da Bogliolo e da Raffaello De Ruggieri, ex-sindaco di Matera, nella visita della città, mentre ASI e AMSAT continueranno a trasmettere, preparandosi all’appuntamento delle 20:30, durante il quale i due messaggi vincitori verranno inviati in diretta, durante l’ultima parte del Cody Trip, verso la Luna e i radioamatori sulla Terra proveranno a ricevere il segnale riflesso e a decodificare il messaggio.
L’invio finale dei messaggi nello spazio
La trasmissione del messaggio verso gli esopianeti prescelti avverrà mediante una serie di impulsi radio che, a seconda della loro frequenza, rappresenteranno un pixel nero (bit 0) o un pixel bianco (bit 1). Gli impulsi avranno frequenze che differiscono tra loro di 344 Hz. Per noi sarà possibile ascoltare questi impulsi, che suoneranno come le note La4 (bit 0, 440 Hz) e Sol5 (bit 1, 784 Hz), e vedere come essi rappresentano, bit dopo bit, il messaggio che si vuole inviare a E.T., spiega Piero Tognolatti, professore ordinario dell’Università dell’Aquila e radioamatore con callsign I0KPT. La trasmissione verso la Luna impiegherà anche tecniche più in voga tra gli “umani”. Si utilizzeranno algoritmi di codifica di sorgente e di canale molto evoluti, proposti per questo uso dal Premio Nobel per la Fisica Joe Taylor, che tra i suoi hobby ha anche quello di realizzare collegamenti radio in condizioni estreme. Queste tecniche permetteranno a numerosi radioamatori, in ogni luogo della Terra da cui nel pomeriggio e sera del 13 maggio sia visibile la Luna, di scambiare messaggi radio attraverso la riflessione lunare delle onde radio trasmesse da Matera nella banda dei 10 GHz.
Le iscrizioni al Cody Trip che vi permetterà di vedere in diretta la trasmissione dei messaggi con il radiotelescopio dell’ASI rimangono aperte fino al 13 maggio, a questo link.
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