Un viaggio a bordo di una navicella spaziale, che lascia la Terra e si dirige verso gli oggetti del Sistema Solare per scoprirli da vicino. Niente di nuovo, apparentemente.
E invece sì: perché in questo viaggio gli oggetti celesti non solo possono essere visti, ma anche ascoltati, attraverso suoni progettati ad hoc, che permettono anche a chi non ci vede di sperimentare l’emozione di trovarsi nello spazio e inoltre danno la possibilità anche a chi ci vede di capire di più di quello che raccontano le sole immagini.
Con questa idea è nato lo spettacolo per planetari Audio Universe (Audio Universo nella versione italiana) prodotto dalle universitĂ inglesi di Newcastle e Portsmouth con la collaborazione dell’INAF e presentato in anteprima il 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilitĂ , in diversi planetari in Italia.
Nello spettacolo, a diversi oggetti e proprietĂ fisiche sono stati fatti corrispondere dei suoni progettati ad hoc, tramite un processo chiamato sonificazione, in cui si cerca corrispondenza sensata e comprensibile tra le caratteristiche del suono e i dati rappresentati.
Lo spettacolo è ora disponibile online sul sito del progetto e su YouTube, mentre per scaricarlo in versione adatta ai planetari bisogna andare sul sito dell’ESO e scaricare il video nel formato scelto e l’audio in italiano nel menu di destra Broadcast Audio
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Un’immagine vale piĂą di mille parole: vero. E l’emozione piĂą grande di assistere a uno spettacolo in un planetario è poter immaginare di star viaggiando davvero nello spazio e di poter vedere gli oggetti celesti con i propri occhi. I suoni non si sentono nello spazio, perchĂ© non c’è l’aria necessaria per propagarli, quindi gli spettacoli di planetario di solito usano il canale audio solo per accompagnare con musica emotivamente coinvolgente il viaggio degli spettatori o al massimo per dare la sensazione di che suono farebbe quell’oggetto o quel fenomeno, se potessimo sentirlo.
Quello che non tutti sanno è che anche le immagini degli spettacoli per planetario (come tutte le immagini astronomiche) sono spesso la traduzione in forme e colori di dati astronomici numerici raccolti dai telescopi. E non sono sempre vere.
La sonificazione trasforma i dati astronomici in suono, per renderli comprensibili anche attraverso questo canale sensoriale e aggiungere informazioni a quelle che si riescono a comunicare attraverso le sole immagini.
La sonificazione dello spettacolo Audio Universo è stata realizzata mediante un software sviluppato per usare l’udito nella ricerca astronomica. Di solito negli spettacoli per planetario l’audio, che ha un valore di corredo estetico, viene applicato per ultimo alla progettazione. In questo caso invece, la colonna sonora è stata progettata per prima, in collaborazione con non vedenti e ipovedenti, per poter essere informativa, piacevole e accessibile. Ai suoni sono poi state aggiunte le immagini. Lo spettacolo risulta così fruibile per tutto il pubblico, anche senza l’uso della vista.
Nella narrazione, i suoni sono prodotti da una speciale “macchina del suono” a bordo della navicella spaziale, che trasforma la luce in suono.
All’anteprima dello spettacolo il 3, 4 e 5 dicembre hanno assistito diversi spettatori ciechi e ipovedenti. Alcuni dei loro commenti si riferiscono al valore conoscitivo dello spettacolo:
oppure
Altri commenti si riferiscono invece all’aspetto emotivo che questa rappresentazione ha avuto, anche per chi non può vedere:
Anita Zanella, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica a Padova, che ha collaborato alla produzione e ha curato la traduzione e la diffusione dello spettacolo in Italia, ci racconta i possi bili sviluppi futuri:
Lo spettacolo è attualmente disponibile in tre lingue – inglese, spagnolo e italiano; si rivolge principalmente a bambini e ragazzi tra i 7 e i 14 anni ma può essere apprezzato dal pubblico di ogni età . La versione italiana è stata prodotta dall’Inaf nell’ambito del Progetto di rilevante interesse nazionale Astronomy for equity, diversity and inclusion.
Per scaricare il file in versione adatta ai planetari scaricare andare : sul sito dell’ESO e selezionare l’audio in italiano dal menu di destra
Broadcast Audio
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