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Audio Universo: suoni che raccontano l’astronomia

Uno spettacolo per planetari e per il pubblico onlne, che non usa solo le immagini, ma anche i suoni, per far conoscere le caratteristiche degli oggetti celesti.
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Lo locandina dello spettacolo, realizzata da Emanuele Balboni del Planetario di Torino

Un viaggio a bordo di una navicella spaziale, che lascia la Terra e si dirige verso gli oggetti del Sistema Solare per scoprirli da vicino. Niente di nuovo, apparentemente.
E invece sì: perchè in questo viaggio gli oggetti celesti non solo possono essere visti, ma anche ascoltati, attraverso suoni progettati ad hoc, che permettono anche a chi non ci vede di sperimentare l’emozione di trovarsi nello spazio e inoltre danno la possibilità  anche a chi ci vede di capire di più di quello che raccontano le sole immagini.
Con questa idea è nato lo spettacolo per planetari Audio Universe (Audio Universo nella versione italiana) prodotto dalle università  inglesi di Newcastle e Portsmouth con la collaborazione dell’INAF e presentato in anteprima il 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità , in diversi planetari in Italia.
Nello spettacolo, a diversi oggetti e proprietà  fisiche sono stati fatti corrispondere dei suoni progettati ad hoc, tramite un processo chiamato sonificazione, in cui si cerca corrispondenza sensata e comprensibile tra le caratteristiche del suono e i dati rappresentati.
Lo spettacolo è ora disponibile online sul sito del progetto e su YouTube, mentre per scaricarlo in versione adatta ai planetari bisogna andare sul sito dell’ESO e scaricare il video nel formato scelto e l’audio in italiano nel menu di destra Broadcast Audio.

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Lo spettacolo “Audio Universo: Viaggio attraverso il Sistema Solare” al planetario dell’Inaf di Cagliari. Crediti: P. Soletta/INAF

Un’immagine vale più di mille parole: vero. E l’emozione più grande di assistere a uno spettacolo in un planetario è poter immaginare di star viaggiando davvero nello spazio e di poter vedere gli oggetti celesti con i propri occhi. I suoni non si sentono nello spazio, perchè non c’è l’aria necessaria per propagarli, quindi gli spettacoli di planetario di solito usano il canale audio solo per accompagnare con musica emotivamente coinvolgente il viaggio degli spettatori o al massimo per dare la sensazione di che suono farebbe quell’oggetto o quel fenomeno, se potessimo sentirlo.
Quello che non tutti sanno è che anche le immagini degli spettacoli per planetario (come tutte le immagini astronomiche) sono spesso la traduzione in forme e colori di dati astronomici numerici raccolti dai telescopi. E non sono sempre vere.
La sonificazione trasforma i dati astronomici in suono, per renderli comprensibili anche attraverso questo canale sensoriale e aggiungere informazioni a quelle che si riescono a comunicare attraverso le sole immagini.
La sonificazione dello spettacolo Audio Universo è stata realizzata mediante un software sviluppato per usare l’udito nella ricerca astronomica. Di solito negli spettacoli per planetario l’audio, che ha un valore di corredo estetico, viene applicato per ultimo alla progettazione. In questo caso invece, la colonna sonora è stata progettata per prima, in collaborazione con non vedenti e ipovedenti, per poter essere informativa, piacevole e accessibile. Ai suoni sono poi state aggiunte le immagini. Lo spettacolo risulta così fruibile per tutto il pubblico, anche senza l’uso della vista.
Nella narrazione, i suoni sono prodotti da una speciale “macchina del suono” a bordo della navicella spaziale, che trasforma la luce in suono.

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Lo spettacolo “Audio Universo: Viaggio attraverso il Sistema Solare” al planetario della Fondazione GAL Hassin di Isnello (PA)

All’anteprima dello spettacolo il 3, 4 e 5 dicembre hanno assistito diversi spettatori ciechi e ipovedenti. Alcuni dei loro commenti si riferiscono al valore conoscitivo dello spettacolo:

… sono cieco dalla nascita e per quanto abbia sempre cercato di immaginarmi come era fatto lo spazio che ci circonda, solo ora grazie a voi, sono riuscito a farmi un’idea chiara di cosa c’è attorno a noi… ed è bellissimo!

oppure

Non pensavo che l’astronomia potesse emozionarmi così tanto… mi sono sentito circondato da stelle e pianeti e nella mia mente li ho visti tutti distintamente… me lo vorrei rivedere 100 volte!

Altri commenti si riferiscono invece all’aspetto emotivo che questa rappresentazione ha avuto, anche per chi non può vedere:

Non avendo mai avuto concezione di com’è il cielo, di come sono i pianeti di com’è lo spazio, mi sono veramente ritrovato immerso in un mondo che non credevo fosse così coinvolgente.

Anita Zanella, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica a Padova, che ha collaborato alla produzione e ha curato la traduzione e la diffusione dello spettacolo in Italia, ci racconta i possi bili sviluppi futuri:

Con il progetto Audio Universo intendiamo sviluppare risorse astronomiche basate sul suono che siano utili sia a livello didattico nelle scuole che a livello professionale per la ricerca, per dare a tutti la possibilità  di apprezzare le meraviglie dell’universo e aumentare la percentuale di astronomi professionisti non vedenti.

Lo spettacolo è attualmente disponibile in tre lingue – inglese, spagnolo e italiano; si rivolge principalmente a bambini e ragazzi tra i 7 e i 14 anni ma può essere apprezzato dal pubblico di ogni età . La versione italiana è stata prodotta dall’Inaf nell’ambito del Progetto di rilevante interesse nazionale Astronomy for equity, diversity and inclusion.

Il video dello spettacolo dal sito del progetto e da YouTube.
Per scaricare il file in versione adatta ai planetari scaricare andare : sul sito dell’ESO e selezionare l’audio in italiano dal menu di destra Broadcast Audio.

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Scritto da

Stefania Varano Stefania Varano

Istituto di Radio Astronomia, Bologna

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