
Visitare oggi un osservatorio di telescopi che esisterà solo domani. Esplorare i deserti del Cile o l’isola di La Palma senza muoversi da una scuola, un festival o un planetario. Toccare con lo sguardo l’invisibile e spingersi verso le regioni più remote del nostro Universo.
La realtà virtuale sta rivoluzionando il modo in cui raccontiamo la scienza, offrendo esperienze immersive capaci di stimolare la curiosità e favorire un apprendimento attivo.
Un esempio concreto di questo approccio è rappresentato dalle attività di comunicazione sviluppate nell’ambito del progetto Cherenkov Telescope Array Plus (CTA+), finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU (Programma Nazionale di Resistenza e Resilienza – PNRR) e coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). L’obiettivo è raccontare la scienza, la tecnologia e il contributo italiano al Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO), il più grande osservatorio da terra per raggi gamma mai realizzato, che prevede la costruzione di oltre 60 telescopi distribuiti nel deserto di Atacama (Cile) e l’isola di La Palma (Canarie, Spagna) e recentemente riconosciuto dal Consiglio Europeo come infrastruttura europea di ricerca (ERIC). La prima luce della schiera completa di telescopi è attesa intorno al 2030.
Grazie alla sua capacità di rivelare la radiazione Cherenkov, il CTAO permetterà di studiare le sorgenti cosmiche più violente dell’Universo, come buchi neri, pulsar e supernove. La radiazione Cherenkov è un debole bagliore blu che si genera quando i raggi gamma – o più in generale i raggi cosmici di alta energia – provenienti dallo spazio colpiscono l’atmosfera terrestre, producendo sciami di particelle che si muovono più velocemente della luce nell’aria. Studiando questi segnali luminosi, il CTAO offrirà una visione senza precedenti dell’Universo alle energie più estreme.
Come raccontare un osservatorio che ancora non c’è?
Due esempi significativi dell’uso della realtà virtuale e della narrazione immersiva sono stati presentati lo scorso aprile in due appuntamenti di rilievo per la divulgazione scientifica: la Festa di Scienza e Filosofia di Foligno (10-13 aprile) e il Meeting dei planetari, organizzato dall’Associazione dei Planetari Italiani (PLANit) a Matera (11-13 aprile).
A Foligno, all’interno dello spazio Experimenta, è stata proposta l’attività Scopri i segreti dell’Universo alle altissime energie con il CTAO.
Grazie ai visori per la realtà virtuale, visitatrici e visitatori hanno potuto vivere un’esperienza immersiva ambientata nel 2035, anno in cui il telescopio sarà sicuramente operativo nella sua configurazione completa. Ambientazioni 3D dettagliate e un robot-guida, CicerOne, hanno accompagnato il pubblico in un viaggio tra scienza e strumenti, rendendo tangibili concetti complessi come la radiazione Cherenkov e le sorgenti gamma di altissima energia.

A Matera, invece, il planetario della SPARKme Space Academy, centro di divulgazione scientifica d’avanguardia, ha ospitato lo spettacolo dedicato al CTAO durante il XL Meeting dei Planetari Italiani.
Il pubblico ha potuto vivere un’esperienza visiva e narrativa che lo ha condotto tra pulsar, supernove e buchi neri, per scoprire come le ricercatrici e i ricercatori studiano l’Universo energeticamente più estremo. La presentazione, particolarmente apprezzata, ha dato vita a un interessante dibattito tra esperti di planetari, che permetterà di perfezionare e ampliare l’esperienza proposta.

In entrambe le iniziative, un elemento chiave è stato il coinvolgimento attivo del pubblico. Sfide, giochi interattivi e narrazioni guidate hanno reso possibile una fruizione partecipata e coinvolgente, promuovendo una maggiore comprensione e senso di appartenenza verso la scienza. In occasione delle attività, infatti, vengono distribuiti questionari ai partecipanti, che restituiscono in genere un riscontro positivo. Le risposte raccolte vengono analizzate per valutare l’efficacia dell’esperienza, pubblicare i risultati su riviste di settore e indirizzare al meglio le future iniziative, contribuendo anche al miglioramento di quelle esistenti.
Verso il futuro con il Congresso VITE
Queste esperienze rappresentano solo l’inizio di un percorso più ampio, che guarda all’innovazione tecnologica come strumento per rafforzare il legame tra scienza e società. In questa direzione si inserisce anche la nostra partecipazione a congressi come VITE I e VITE II (Various Innovative Technological Experiences).
Questo congresso del tutto particolare (la cui terza edizione VITE III avrà luogo a novembre a Matera) è un’occasione aperta di confronto tra enti di ricerca, scuole, istituzioni e aziende, sul ruolo della realtà virtuale, dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie emergenti nella comunicazione scientifica.
Attraverso strumenti come la realtà virtuale e i planetari digitali, l’astrofisica dei raggi gamma esce dai laboratori e raggiunge il pubblico, avvicinandolo alle nuove finestre che si aprono sull’Universo e accendendo, soprattutto nei più giovani, la voglia di scoperta e conoscenza.
La realtà virtuale e lo spettacolo per il planetario sono stati realizzati nell’ambito del programma Cherenkov Telescope Array Plus (CTA+), finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU (Programma Nazionale di Resistenza e Resilienza – PNRR). Proposta IR0000012. CUP: C53C22000430006. Missione 4 Istruzione e ricerca. Componente 2 Dalla ricerca all’impresa. Linea di investimento 3.1
Add Comment