Quella di oggi, 11 febbario 2025, è la decima edizione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. L’istituzione di questa giornata, avvenuta nel dicembre del 2015, è semplicemente una delle ultime iniziative che l’UNESCO sta portando avanti, ormai dagli anni Settanta del XX secolo, per abbattere le barriere di genere all’interno della scienza. Potete trovare diversi documenti sul tema women in science sulla UNESCO Digital Library. Di tutti questi quello che vi segnalo è The gender gap in science: status and trends, February 2024. Il rapporto fotografa la situazione della presenza delle donne non mondo della ricerca scientifica al 2021 (l’anno in cui abbiamo pubblicato il prezioso contributo di Ilenia Picardi, I labirinti di cristallo della scienza), traendo alcune considerazioni interessanti. All’interno dei 147 paesi monitorati a partire dal 1996, la percentuale di ricercatrici è saluta dal 30% del 2017, al 31.7% del 2021. Se scendiamo un po’ più nel dettaglio(1)C’è da ricordare che mancano i dati di Canada e Stati Uniti d’America, scopriamo che questo trend positivo è confermato un po’ in tutto il mondo, a parte l’Asia meridionale e occidentale, dove il dato è sostanzialmente stabile (si passa dal 25.7% al 25.9%), America latina e caraibi, dove è in leggera discesa (dal 44.9% al 44.4%), e l’Europa centrale e dell’est, dove si registra un netto calo: si passa infatti dal 40.5% del 2011 al 38.7% del 2021.
E a proposito dell’Europa, qui sotto trovate il grafico con le percentuali della partecipazione femminile alla ricerca nei paesi del nostro continente nel 2021: come vedete l’Italia non è esattamente in prima fila…
![Participation Female Researchers Europe](http://edu.inaf.it/wp-content/uploads/2025/02/participation_female_researchers_europe.jpg)
Se ci spostiamo di continente, andando nell’Africa sub-sahariana, dove i dati UNESCO rivelano una crescita del 2.4% (dal 29.1% al 31.5%), una zona che possiamo definire sottorappresentata, per utilizzare le parole di Arianna Piccialli nell’intervista che abbiamo pubblicato questa mattina, è interessante aggiungere alla lettura del rapporto UNESCO anche Gender parity in African science, pubblicato su Science a fine ottobre 2024. I dati raccontati dagli autori sono sicuramente incoraggianti, ma c’è ancora molto da fare, visto che in molti stati-nazione africani le donne sono scoraggiate a intraprendere la carriera accademica in generale e nelle discipline STEM in particolare. D’altra parte la posizione degli autori è ben chiara, come si legge in questo passaggio:
Nel finale vorrei segnalarvi due articoli che possono fornire due prospettive interessanti e, in parte, collegate al ruolo delle donne nella scienza. Inizierei da Women in research – Elsevier’s perspective in cui un editore di settore racconta come ha cercato nel corso degli ultimi anni di coinvolgere le donne anche nel processo editoriale e non solo in quello di proposizione dei risultati delle ricerche.
L’ultimo articolo che vi segnalo è un classico paper scientifico, Advancing the inclusion of underrepresented women in clinical research: in questo caso la sottorappresentanza del titolo non si riferisce tanto alle ricercatrici coinvolte, ma alle donne che partecipani ai trial medici, rivelando quindi un ulteriore problema all’interno dell’ampia questione del rapporto tra le donne, la scienza e il mondo della ricerca.
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