Aggiornato il 30 Aprile 2021
Dopo il successo della prima edizione del Luglio 2017, anche quest’anno, dal 16 al 20 luglio 2018, l’Osservatorio di Capodimonte ospita nella bellissima cornice della Collina di Miradois i seminari conclusivi della Scuola Estiva di Formazione Docenti del Piano Lauree Scientifiche (PLS) organizzata dalla Scuola Politecnica e delle Scienze di base dell’Università Federico II di Napoli. La scuola è rivolta ad insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado di tutte le discipline scientifiche, è presente sulla piattaforma SOFIA del MIUR e quest’anno registra la partecipazione di oltre 40 iscritti.
L’aggiornamento dei curricula scolastici non riesce a tenere il passo con la rapidità con cui la Scienza progredisce. Trattare argomenti mai insegnati a scuola, come per esempio la cosmologia o la meccanica quantistica, quest’ultima diventata anche parte integrante del curriculum del quinto anno dei licei scientifici, pone delle sfide che gli insegnanti da soli non sono in grado di affrontare.
In Italia l’insegnamento delle discipline scientifiche nella scuola secondaria è ancora di tipo cumulativo: l’insegnante di solito segue il libro di testo, che presenta in maniera sequenziale e frammentaria i contenuti, le idee e i concetti. Gli studenti vedono così la Scienza come una serie di fatti sconnessi, concentrandosi sui dettagli e sulla loro memorizzazione.
La Scuola Estiva “La Didattica delle Scienze Integrate nella Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado”, rivolta agli insegnanti, nasce lo scorso anno con lo scopo di affrontare queste problematiche. Organizzata nell’ambito del Piano Nazionale Lauree Scientifiche dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte, in questa seconda edizione tratterà il tema della riprogettazione dei curricula di scienze attorno alle cosiddette “Big Ideas”.
Ci spiega Italo Testa, ricercatore in didattica della fisica presso l’Università “Federico II” di Napoli e responsabile scientifico della Scuola:
Questa modalità didattica innovativa si è sviluppata negli Stati Uniti e sta prendendo piede grazie alla sua efficacia. Infatti, di recente Napoli ha ospitato per un ciclo di seminari Julia Plummer, professoressa di scienza dell’educazione della Pennsylvania State University e specializzata in didattica dell’astronomia, che ha illustrato varie applicazioni in campo astronomico della didattica delle “Big Ideas“.
L’importanza dell’iniziativa è sottolineata da Marcella Marconi, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte:
Durante la Scuola Estiva si alterneranno attività teoriche ad esperienze di laboratorio per la realizzazione di percorsi didattici integrati basati sulle “Big Ideas“. L’astronomia costituisce un contesto multidisciplinare motivante e stimolante per gli studenti, ideale per innestare attività didattiche nuove ed in fase di sperimentazione. Da questo nasce la collaborazione tra l’Osservatorio di Capodimonte e il gruppo di didattica del Dipartimento di Fisica della Federico II, che fino ad ora ha prodotto numerosi articoli su riviste internazionali e che ha permesso al gruppo di ricerca congiunto di ottenere come riconoscimento, unico in Italia, la pubblicazione di due articoli su un recente numero speciale di Physical Review sull’Astronomy Education:
Concluderà la Scuola Estiva un seminario sulle onde gravitazionali tenuto da Aniello Grado, ricercatore dell’Osservatorio di Capodimonte.
Info su:
La didattica integrata delle Grandi Idee della Scienza nella Scuola Secondaria: Sito ufficiale | pagina facebook
- McLin, K. M. et al., 2013, Using the Big Ideas in Cosmology to Teach College Students, arXiv:astro-ph/1303.1768v1
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