Aggiornato il 27 Marzo 2024
Questa costellazione copre una ampia area del cielo in una regione prossima al Polo Nord Celeste.
Dentro la sua figura è contenuto il Grande Carro, forse l’asterismo celeste più famoso.
Oggetti celesti più importanti
La stella più luminosa della costellazione, Alioth (Epsilon Ursa Majoris) è una stella bianca di magnitudine 1.76, cui segue, per luminosità, la gialla Dubhe (Alpha) di magnitudine 1.81. Quest’ultima, insieme con Alkaid (Eta) è l’unica delle stelle principali della costellazione a non appartenere all’associazione dell’Orsa Maggiore.
Costituita da Alioth, Mizar, Merak, Phecda, Megrez e Alcor, è un insieme di stelle che posseggono velocità molto simili e quindi si ritiene che possano avere un seppur lieve legame gravitazionale una con l’altra. Di queste in particolare Mizar e Alcor potrebbero essere non solo una binaria visuale, ma anche una doppia reale. Inoltre a più attente osservazioni sembra che Mizar sia in realtà un sistema di ben quattro stelle.
Tra gli oggetti non stellari si segnala M101, una galassia a spirale larga quanto la nostra Via Lattea contenente oltre 250 milioni di stelle; dista ben 25 milioni di anni luce.
M81 e M82 sono apparentemente due galassie gemelle ma un telescopio mostra come in realtà siano diverse: M81 è una spirale più piccola della nostra galassia e dista 7 milioni di anni luce; M82 è una cosidetta “peculiare”, ovvero una galassia dalla forma atipica, forse a causa di una violenta esplosione subita dal nucleo che ha espulso enormi masse di gas sopra e sotto il piano della galassia.
Da questo materiale espulso stanno tuttora nascendo nuove stelle.
M97 è nota come la Nebulosa del Gufo: è una nebulosa planetaria non molto luminosa di soli 3 anni luce di diametro con una debole stella nel centro.
Mito
Il mito principale legato alla costellazione dell’Orsa Maggiore racconta di uno dei tanti amori di Zeus, quello nei confronti della ninfa Callisto, figlia di figlia di Licaone, re di Arcadia. I due ebbero un figlio, Arcas. Qui possiamo già avere due versioni della stessa storia: in una Era si vendica di Callisto trasformandola in un’orsa e spingendo Arcas a cacciarla e ucciderla. A quel punto Zeus decise di salvare la madre trasformandola in un’orsa e ponendola nel cielo e quindi trasformò lo stesso Arcas in un cucciolo d’orso e lo pose accanto alla madre come Orsa Minore.
In un’altra versione, invece, Zeus trasforma Callisto in un’orsa prima che partorisca, trasformando così anche il figlio Arcas. A quel punto, per sottrarli alla vendetta di Era, pose entrambi nel cielo come Orsa Maggiore e Orsa Minore. Era, però, che in questo modo non avrebbe avuto modo di vendicarsi, convinse Teti a maledire le due costellazioni, affinché fossero costrette a girare all’infinito intorno al polo nord celeste senza mai potersi riposare scendendo sotto la linea dell’orizzonte.
Un mito alternativo, invece, ci viene tramandato dal poeta Arato da Soli, secondo il quale le due costellazioni rappresentano la trasformazione in orse delle due nutrici di Zeus che protessero il dio infante all’epoca in cui Crono cercò di divorare il figlio.