Nel suo catalogo del 1687, l’astronomo polacco Johannes Hevelius introdusse una piccola costellazione, oggi ormai obsoleta, con l’obiettivo di celebrare una delle famose 12 fatiche di Ercole: la sfida contro il mitico cane a tre teste Cerbero.
L’omonima costellazione, che viene raffigurata proprio accanto a quella di Ercole, era costituita da una decina di stelle appartenenti proprio a quest’ultima: le quattro principali erano 93, 95, 102 e 109 Herculis. In particolare quest’ultima, una gigante rossa con una magnitudine apparente di 3.84 (la più luminosa del gruppo), si trova a poco meno di 119 anni luce da noi. Secondo i dati a disposizione, la stella dovrebbe avere un’età di all’incirca 6 miliardi di anni, per cui nel suo nucleo si trova nella fase in cui produce energia attraverso la fusione dell’elio.
Grazie alla sua posizione non lontana dall’equatore celeste, può essere osservata dalla maggior parte delle regioni della Terra: appare circumpolare nei pressi del circolo polare artico, ma, essendo comunque posta nell’emisfero nord, risulta pressochè impossibile da osservare quando ci si avvicina all’Antartide. Il periodo migliore per la sua osservazione va da maggio a settembre.
La raffigurazione della costellazione su molti atlanti celesti, però, differisce dalla tradizione usuale, visto che il mostro posto nella mano sinistra di Ercole ha tre teste a forma di serpente. Ci sono alcune eccezioni in cui le teste sembrano canine, pur avendo un collo particolarmente lungo (assomigliano un po’ a Falkor, il drago fortunato della versione cinematografica de La storia infinita, quella del 1984 di Wolfgang Petersen), come ad esempio nell’illustrazione di autore anonimo presente nell’Urania’s mirror del 1824.
In questo caso possiamo apprezzare come l’illustratore abbia unito Cerbero con il Ramo di Melo, altra costellazione obsoleta. Questa unione in un’unica costellazione si fa risalire a John Senex nel 1721 ed è nota come Cerbero e il ramo.
Curiosità
Su Topolino #1937, nel corso di un viaggio nel cosmo fantastico dell’Argaar raccontato nella seconda puntata de La bella addormentata nel cosmo di Fabio Michelini e Massimo De Vita, Pippo e Topolino, a bordo di una locusta cosmica, si imbattono in alcune costellazioni di quel particolare universo parallelo. E tra esse si trova proprio la costellazione del Cerbero, disegnata da De Vita come un cane addormentato con una sola testa.