Italo Calvino Lezione interattiva Secondaria di primo grado Secondaria di secondo grado Salvatore Guglielmino Percorso didattico Sistema Solare Terra Fisica: Elettricità e magnetismo

Le Cosmicomiche in classe: Tempesta solare

In questa scheda didattica sul racconto Tempesta solare, dalle Cosmicomiche di Italo Calvino, affrontiamo il tema del “meteo spaziale” o space weather
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Esplosione di massa coronale. Crediti: SOHO/LASCO (ESA & NASA)

Il racconto dal titolo Tempesta solare, tratto dalla raccolta Cosmicomiche vecchie e nuove di Italo Calvino, viene pubblicato per la prima volta nel 1968. È uno degli ultimi racconti della serie ad avere per protagonista Qfwfq.
Sotto le spoglie di un capitano di lungo corso, il protagonista ritrova la compagna Rah, straordinaria personificazione di una tempesta solare, che porta con sé una misteriosa malattia magnetica con cui contagia tutti gli ambienti nei quali si trova a vivere con Qfwfq.
Questa scheda didattica contiene una serie di materiali e risorse multimediali per presentare in classe questo racconto, all’interno dei percorsi presentati nella scheda dedicata alle Cosmicomiche, dedicati rispettivamente alle scuole secondarie di primo e di secondo grado. Sottolineiamo in particolare che questo racconto si presta bene anche ad essere drammatizzato in classe.

Contesto scientifico

Tempesta solare mette in scena gli effetti sulla Terra del fenomeno delle tempeste solari, o tempeste geomagnetiche. Esse sono causate dall’attività magnetica solare, in particolare dalle variazioni nella radiazione solare e dalle eruzioni solari. Questi eventi vengono studiati nel contesto del cosiddetto space weather, o “meteo spaziale” in italiano, che si riferisce alle condizioni ambientali nello spazio interplanetario e alle loro interazioni con la Terra e altri corpi celesti del sistema solare e ai fenomeni connessi, che possono avere un impatto significativo sullo spazio intorno alla Terra.
Il motore dello space weather è il Sole, che emette in continuazione particelle cariche e radiazioni elettromagnetiche, come i raggi X e i raggi ultravioletti. Questa emissione varia nel tempo a causa dei cicli solari, che hanno un periodo di circa 11 anni e sono legati al campo magnetico presente nella nostra stella. Durante i periodi di massimo dell’attività solare, si verificano più frequentemente brillamenti solari, accompagnati da eruzioni solari ed espulsioni di massa coronale (coronal mass ejections). Sono fenomeni altamente energetici (1020 – 1023 J, pari a qualche milione di bombe all’idrogeno), dovuti all’interazione tra i campi magnetici delle regioni attive osservabili nell’atmosfera solare sotto forma di macchie e protuberanze.
La radiazione elettromagnetica ad alta energia emessa durante questi eventi può interagire con la ionosfera terrestre nel giro di una decina di minuti dal fenomeno, mentre le particelle cariche provenienti dal Sole espulse durante le eruzioni viaggiano a velocità fino a 2000 km/s e dopo un paio di giorni possono interagire con la magnetosfera del nostro pianeta. L’interazione delle particelle cariche e della radiazione provenienti dal Sole con il campo magnetico della Terra e le particelle cariche presenti nell’atmosfera terrestre determina l’innesco delle tempeste geomagnetiche.
Questi eventi spaziali possono interferire con le comunicazioni satellitari e danneggiare i satelliti in orbita intorno alla Terra. Inoltre, le radiazioni solari possono costituire una minaccia per gli astronauti nello spazio. Lo space weather è quindi un argomento di forte attualità perché può influenzare una serie di tecnologie e servizi cruciali per la nostra vita quotidiana, tra cui le comunicazioni, i sistemi di posizionamento globale (GPS), le reti elettriche, i voli spaziali e le reti di comunicazione terrestri.
Gli scienziati monitorano attentamente l’attività solare e i cambiamenti nello spazio interplanetario per prevedere e mitigare il potenziale impatto dello space weather. L’analisi avviene attraverso una rete di satelliti, sonde spaziali e osservatori terrestri. L’obiettivo principale è proteggere le infrastrutture critiche e garantire la sicurezza delle attività umane nello spazio e sulla Terra.
Lo studio dello space weather contribuisce alla nostra comprensione dell’interazione tra il nostro pianeta e il vasto ambiente spaziale in cui si trova. Inoltre, permette di comprendere le interazioni tra le altre stelle e i loro sistemi planetari extrasolari.

Materiali

Podcast:

Episodio del podcast Le voci della scienza sulle tempeste solari, dai processi che le causano ai rischi che possono produrre per la vita sulla Terra (21 min). A cura di Mariachiara Falco, con la revisione di Salvatore Luigi Guglielmino (INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica). Prodotto e montato da Benjamin Cucchi.

Articoli sul Sole:

Articoli sullo space weather:

Videopillole sul Sole e lo space weather:

Presentazione (in formato PDF) e selezione di immagini:

Laboratori per le scuole superiori di primo grado:

Questo laboratorio, disponibile sulla piattaforma didattica AstroEdu, permette agli studenti di esplorare il Sole attraverso un’esperienza tattile diretta agli studenti ipovedenti e i loro coetanei non ipovedenti.

Questo laboratorio, disponibile in inglese sulla piattaforma didattica AstroEdu, permette agli studenti di esplorare la struttura, l’interno e il funzionamento del Sole.

Laboratori per le scuole superiori di secondo grado:

Questi due laboratori, disponibili sulla piattaforma didattica AstroEdu, permettono agli studenti di avvicinarsi alle macchie solari, misurare come il loro numero varia nel tempo e scoprire, attraverso questi dati, che anche il Sole ruota intorno al suo asse.

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