Scoperte SuperLuna

SuperLuna?

Arrivano le SuperLune! La prossima è quella del 27 aprile, poi, a distanza d'un mese, quella del 26 maggio. Quest'ultima, in particolare, sarà seguita dalla diretta EduINAF:Il Cielo in Salotto. In occasione di ciò anticipiamo il tema del mese di maggio per parlare della Luna e chiederci "esiste davvero la SuperLuna?".

Spesso leggiamo sui giornali o ascoltiamo in TV, con titoli roboanti, la notizia dell’apparizione in cielo della SuperLuna. Sarà forse il caso di preoccuparsi? La nostra cara vecchia Luna andrà incontro a un’importante trasformazione che la porterà a crescere in modo abnorme, acquistando superpoteri? Si sa, i giornali amano i grandi titoli e vogliono sempre stupire.
Tuttavia se andiamo a osservare più attentamente la nostra Luna, scopriamo che essa, placida e sonnacchiosa, continua a riandare i sempiterni calli attorno alla Terra, col suo solito passo, coi suoi soliti crateri, con la sua solita dimensione. Perché tanto clamore allora?
Diciamoci la verità, La Luna è una diva del cielo, è l’astro che accompagna e illumina le notti della Terra sin dai tempi più remoti della storia del nostro pianeta. Sta lì da sempre, contemplata, ammirata, temuta, divinizzata da ogni generazione di uomini. È chiaro che attirerà l’attenzione, qualunque cosa faccia.
Quando la osserviamo nel cielo, la Luna, in effetti, ci sembra immobile e solidale con le altre stelle. Ma questa estrema staticità è solo apparente. In realtà, da un giorno all’altro, non solo si sposta tra le stelle (e anche di molto), ma anche la sua forma cambia. A volte è tonda come un cerchio perfetto, a volte è metà, a volte è solo una piccola striscia illuminata a forma di sottilissimo arco. Ad un occhio ben attento anche la dimensione apparente del disco lunare sembrerà cambiare nel tempo. Durante certi pleniluni la dimensione del disco lunare appare più grande, fino ad un 14% in più, con una luminosità maggiore del 30%. E’ esattamente in questi casi che si parla di Superluna.

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La SuperLuna in confronto agli alberi del paesaggio. Crediti Valeriano Antonini – Associazione AstronomiAmo

In effetti il fenomeno è legato semplicemente al fatto che la Luna ruota attorno alla Terra percorrendo un’orbita che non è perfettamente circolare ma leggermente ellittica, con la Terra che occupa (approssimativamente) uno dei due fuochi. A causa di ciò, ogni mese la distanza della Luna dalla Terra oscilla tra i 356,400 km al perigeo e i 406,700 km all’apogeo, con una differenza di 50000 km circa. Se poi capita che, quando passa al perigeo, la Luna si trova anche nella fase di plenilunio, ecco che, vista dalla Terra, la Luna appare più grande o, come preferiscono alcuni, super. Semplice, le cose più vicine ci appaiono più grandi e luminose di quelle più lontane. A pensarci se la Luna fosse abitata, gli “abitanti” della Luna qualche volta vedrebbero la SuperTerra.
Che delusione! Dietro la SuperLuna non c’è altro che sempre la nostra cara, vecchia, sassosa, polverosa Luna. Un po’ come scoprire che Superman non è altro che l’occhialuto Clark Joseph Kent per di più senza superpoteri: un abbaglio, una truffa!

Terra e Luna: un sistema doppio

Non tiriamo conclusioni troppo affrettate. Certamente la Luna non sarà super nel senso che abbiamo detto sopra, ma il nostro satellite è davvero un astro particolare, almeno nel sistema solare.
All’interno del nostro sistema planetario in effetti la coppia Terra-Luna costituisce un caso eccezionale. Se consideriamo i pianeti che hanno almeno un satellite naturale: Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, e confrontiamo il rapporto della massa del satellite maggiore di ognuno di essi con la massa del pianeta stesso, scopriamo che il sistema Terra-Luna è quello che ha il rapporto di gran lunga più alto.
In realtà la Luna è un oggetto eccezionale in sé. E’ uno dei satelliti più grandi (dal punto di vista della massa) del sistema solare, superata soltanto da: Callisto, Ganimede, Io (satelliti di Giove) e Titano (satellite di Saturno). Non sfigurerebbe neanche vicino a Mercurio, la cui massa è solo 4,5 volte più grande di quella del nostro satellite, o vicino al pianeta nano Plutone che addirittura ha una massa più piccola. Per queste particolarità alcuni suggeriscono che nel caso della Terra e della Luna si dovrebbe parlare più propriamente di un sistema di due pianeti.
In effetti quello tra la Terra e la Luna è un rapporto stretto sin da quando la Luna è apparsa ad accompagnare la Terra nella sua orbita attorno al Sole. Gli astronomi hanno avanzato l’ipotesi più che fondata che la Luna sia in un certo senso proprio figlia della Terra. Infatti il nostro satellite si sarebbe formato dall’aggregazione di frammenti di mantello terrestre lanciati nello spazio dopo un catastrofico urto tra la Terra primitiva e un oggetto di massa simile. A sostegno di questa ipotesi si fa notare che la Luna ha la stessa densità e composizione chimica del mantello terrestre.

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Teoria dell’impatto gigante. Dall’astrografica Fatti e misfatti lunari

La Luna e le maree

Il legame tra la Terra e la Luna ha una base fisica. È la forza di gravità infatti a governare i moti dei due astri. Le due masse si attraggono vicendevolmente con una forza che è quella dettata dalla famosa formula trovata da Isaac Newton. Fu anche studiando e confrontando il moto della Luna e la caduta dei gravi sulla Terra che Newton formulò la sua celeberrima teoria della gravità, riconoscendo che la stessa causa (la gravità terrestre) fosse responsabile sia della caduta dei gravi sia del moto della Luna.
Se confrontiamo la forza gravitazionale esercitata dal Sole sulla Terra con quella esercitata dalla Luna sul nostro pianeta vediamo che il rapporto delle forze è circa 200. Ossia la gravità esercitata dal Sole sulla Terra e ben 200 volte quella esercitata dalla Luna sulla Terra. Questo potrebbe far pensare che si possano trascurare gli effetti gravitazionali della Luna sulla Terra rispetto a quelli prodotti dal Sole. In realtà le cose stanno in un modo leggermente più complicato. Per comprendere l’importanza della presenza della Luna, anche in questo caso basterà un confronto. Senza entrare nel dettaglio del calcolo si trova che la differenza di forza gravitazionale esercitata dalla Luna su due punti opposti della superficie terrestre, posti lungo la congiungente dei centri dei due astri, è quasi il doppio di quella causata dal Sole. È proprio questa differenza di attrazione gravitazionale che è all’origine delle forze che provocano l’emergere delle maree oceaniche sulla Terra. La luna pertanto ha il ruolo principale nel fenomeno delle maree terrestri (con effetti doppi rispetto a quelli del Sole) come ben dimostrato dal fatto che le maree seguono il ciclo lunare.
La marea è un fenomeno conosciuto su tutte le coste della Terra. In media il sollevamento delle acque tra il minimo di marea e il suo massimo è di circa 50 cm, ma in alcuni luoghi della Terra, a causa di particolari condizioni locali, le maree possono raggiungere altezze considerevoli. Questo sollevamento periodico di grandi masse d’acqua è chiaramente una fonte d’energia che può essere sfruttata per usi umani. E’ una fonte d’energia pulita e rinnovabile che ci viene gratuitamente dal nostro satellite. Attualmente sono allo studio le eventuali ricadute sugli ambienti marini e i danni che potrebbero essere provocati su quei delicati ecosistemi.

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SuperLuna e la vita sulla Terra

La Luna è un astro davvero importante per la Terra. Il suo esserci o non esserci potrebbe cambiare in modo fondamentale la struttura stessa del nostro pianeta.
Le stesse forze di marea della Luna sulla Terra di cui abbiamo appena parlato rallentano la velocità di rotazione del nostro pianeta (80 milioni di anni fa, un anno era formato da 372 giorni della durata di 23 ore e 33 minuti) e fanno allontanare nel tempo i due corpi tra loro (sempre 80 milioni di anni fa la distanza media era di 383,000 km contro gli attuali 384.400 km).
Diversi studi suggeriscono, inoltre, che la gravità esercitata dalla luna potrebbe stabilizzare l’inclinazione dell’asse terrestre con un effetto molto importante sulla presenza della vita stessa. Tuttavia a causa del continuo allontanamento tra Terra e Luna, l’effetto stabilizzante della Luna potrebbe continuare “solo” per altri due miliardi di anni quando si innescherebbero fenomeni di risonanza, provocando grandi oscillazioni dell’inclinazione dell’asse terrestre.
La Luna potrebbe avere un ruolo persino sulla presenza del campo magnetico terrestre, che ci protegge dai micidiali raggi cosmici, rendendo la vita possibile sul nostro pianeta. in effetti le forze di marea causate dalla Luna, deformando il mantello terrestre, potrebbero mettere in movimento il ferro liquido nello strato più esterno del nucleo del pianeta generando il campo magnetico terrestre.

La Luna della cultura

La Luna è anche un nucleo simbolico fondamentale per ogni cultura, costituisce immagine archetipica e presenza imprescindibile in tutte le civiltà umane. Essa ha influenzato nei modi più sottili il nostro immaginario e le nostre vite. È servita a misurare il tempo e a formulare il concetto di mese che altro non è che l’arco temporale fra due lune nuove. È centrale nel pensiero religioso di molte culture con un ricco pantheon di divinità lunari, con la loro ricchezza di simboli e suggestioni. Arricchisce le tradizioni popolari, è protagonista di moltissima letteratura, è descritta nelle arti visive, è stata ispiratrice di celebri pagine musicali.
Nella mente dell’uomo la Luna è sempre stato un sogno da inseguire, un luogo da raggiungere, un duale della Terra, come in Ludovico Ariosto, in cui essa è una sorta di complementare della Terra, essendo piena di tutto ciò che dalla Terra è sparito. E proprio in Ariosto osserviamo già quel grande cambiamento dei tempi che dal Medioevo porta al Rinascimento. Se per Dante infatti la Luna è ancora il primo luogo del paradiso, per Ariosto è già un luogo fisico raggiungibile con un mezzo materiale, per quanto fantasioso, come l’ippogrifo. Galilei sarà il culmine di questo processo che porta a riconoscere la Luna come simile alla Terra, con rocce, montagne e avvallamenti, che unisce la fisica celeste alla fisica terrestre. L’opera di Newton probabilmente non sarebbe stata possibile senza questa conquista intellettuale.

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Astolfo in viaggio verso la Luna. Illustrazione di Gustave Doré

Un altro importante cambio di paradigma lo possiamo ritrovare nell’opera di Giacomo Leopardi. Per il poeta la Luna diventa l’emblema del rapporto fra l’uomo e la Natura. Il poeta avverte che la Natura non è finalizzata alla presenza dell’uomo. Secoli di antropocentrismo vanno in frantumi, in un lungo percorso che da Copernico, passando per la nuova fisica di Newton, giunge alla cultura dell’illuminismo. Ma forse spetta ai poeti trarre le più crude conseguenze di questi sviluppi filosofici: la Luna e il cosmo tutto, indifferenti alle sofferenze dell’uomo, rimangono lontani testimoni di una tragedia che non li riguarda.
Nonostante questa nuova consapevolezza la Luna rimane là a segnare il confine tra il terrestre e il celeste, frontiera oltre la quale si spalanca l’abisso cosmico con le sue distanze e i suoi tempi smisurati. La luna è pertanto una sfida aperta alle capacità umane. Probabilmente un giorno gli esseri umani riusciranno a colonizzarla permanentemente, a sfruttarne le ricche risorse minerarie e a farne un trampolino di lancio per la conquista di altri pianeti come Marte.
Nonostante tutto, essa rimane oggetto di sogno, conservando la sua dimensione di “altrove”. Sebbene Neil Armstrong ne abbia calpestato il suolo nel 1969 e da allora numerose missioni l’abbiano raggiunta, essa conserva intatta la sua aura di mistero, come se ancora la si dovesse conquistare per la prima volta, come se fossimo ancora ai tempi di Georges Méliès col suo celebre Le Voyage dans la lune e la Luna fosse ancora là a guardare, in attesa di vederci arrivare ancora una volta a bucare maldestramente il suo occhio guercio.

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