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Women in Science: Jocelyn Bell Burnell

Aggiornato il 7 Gennaio 2021

Jocelyn Bell Burnell presso il Mullard Radio Astronomy Laboratory – Daily Herald Archive/SSPL/Getty Images
Jocelyn Bell Burnell ritratta da Angelo Adamo. Scarica la cartolina di Jocelyn in formato pdf e jpg.

Questa è la prima delle tre biografie dedicate alle scienziate del progetto “Women in Science“. Oggi si parte con Jocelyn Bell Burnell, astrofisica nota per la scoperta rivoluzionaria delle “pulsar“, le stelle di neutroni.

Era una sera di fine novembre del 1967 quando Jocelyn, una giovane dottoranda all’Università di Cambridge, riconobbe nei tracciati cartacei di un nuovo radiotelescopio un segnale ripetitivo mai osservato prima(1)Jocelyn Bell Burnell, Little Green Men, White Dwarfs or Pulsars? Cosmic Search Vol. 1, No. 1. Sul momento non dette peso alla cosa e sul tracciato mise semplicemente un punto interrogativo.
Dopo un po’ di tempo notò di nuovo questo insolito “picco” luminoso e decise di approfondirne l’origine.
Ne parlò con il suo supervisore, Antony Hewish, ma per più di un mese non venne registrato più nulla di insolito. Forse, suggerì Hewish, si era trattato di un evento unico, un bagliore ormai scomparso.
Dopo un mese il bagliore riapparve e Jocelyn si rese conto che i segnali erano equamente distanziati ad intervalli di circa 1,3 secondi.
Il segnale era autentico e non un malfunzionamento strumentale né prodotto da satelliti o da altre interferenze. L’origine si trovava al di fuori del sistema solare, in un singolo punto del cielo. Jocelyn osservò poi un secondo segnale, proveniente da un’altra parte del cielo a dicembre, e un terzo e un quarto il mese successivo.
Hewish rese pubblica la scoperta nel 1968, come “pulsar“: segnali emessi da una piccola stella di neutroni in rapida rotazione.
Jocelyn aveva fatto una scoperta sensazionale, che sarebbe stata premiata qualche anno più tardi con un premio Nobel. Solo che il premio non andò a lei ma al suo supervisore Antony Hewish.

L’infanzia di Jocelyn

Susan Jocelyn Bell nacque il 15 luglio 1943 a Belfast, nell’Irlanda del Nord. Si appassionò all’astronomia in giovane età, trascorrendo molto tempo con il personale dell’Osservatorio di Armagh, dove suo padre, architetto, stava progettando un Planetario.
Jocelyn frequentava il Lurgan College ma come tutte le altre giovani alunne della scuola, non aveva il permesso di studiare la scienza poiché il curriculum delle ragazze includeva solamente materie come il punto-croce e la cucina. Per fortuna i suoi genitori protestarono contro politica della scuola, permettendole di ampliare i suoi studi.
Su suggerimento del fisico e radio-astronomo inglese Bernard Lovell, iniziò a studiare fisica.

La scoperta delle pulsar di Jocelyn

Jocelyn si iscrisse all’università di Glasgow, ritrovandosi l’unica donna in una classe di 50 studenti di fisica. Dopo essersi laureata, nel 1967 si trasferì a Cambridge, dove intraprese il dottorato di ricerca presso il Mullard Radio Astronomy Laboratory, un complesso di radiotelescopi e altri strumenti di osservazione.
Il cielo veniva osservato ogni quattro giorni, i computer avevano poca memoria e potenza disponibile a quel tempo, dunque i dati dovevano essere analizzati a mano.
Parte delle sue mansioni era riempire i calamai e monitorare i dati prodotti dal telescopio, registrati per mezzo analogico: un pennino – simile a quello di un sismografo- registrava su uno striscio di carta, lungo più di 30 metri, i picchi d’intensità del flusso radio misurato. Un lavoro che richiedeva molta concentrazione; ma fu proprio grazie al suo impegno e determinazione che Jocelyn fece la scoperta che la rese così famosa.

Questa originale registrazione su carta, operata dai telescopi, mostra il segnale della prima pulsar.

Quella stella di neutroni, oggi, porta il numero CP 1919. Il lavoro di Jocelyn aiutò Hewish a ottenere il Premio Nobel per la fisica nel 1974, nonostante tutti conoscessero l’origine della scoperta.
Il comitato per il premio Nobel fu anche aspramente criticato da Fred Hoyle, noto in particolare per la teoria della nucleosintesi, che accusò Anthony Hewish di aver rubato i dati di Jocelyn.

Jocelyn oggi e i suoi riconoscimenti

Jocelyn si sposò con Martin Burnell nel 1968 ed ebbero un figlio: Gavin Burnell.
Nel 1973 si trasferì al Mullard Space Science Laboratory di Londra dove si occupò di astronomia a raggi X.
Si trasferì di nuovo nel 1982 per guidare il James Clerk Maxwell Telescope presso il Royal Observatory di Edimburgo. Nel 1991 venne nominata professore di fisica alla Open University in Inghilterra.
Nel 1999, per il suo lavoro di ricerca astronomica, Jocelyn ottenne il titolo di comandante dell’ordine dell’Impero britannico.
È una delle donne più potenti del Regno Unito ed è stata nominata Presidente della Royal Society of Edinburgh: la prima donna a ricevere questa onorificenza.

Nothing is static, nothing is final, everything is held provisionallyJocelyn Bell Burnell

Fonte: A Dictionary of Scientists, Oxford University Press, 2003.

Women in Science
Le cartoline e i poster sono stati realizzati da Giada Genua e Concetta Guzzardi (volontari SCN in INAF OAPa nel 2017-2018), i disegni sono a cura di Angelo Adamo (INAF OAPa nel 2017-2018). Il progetto mira a diminuire la distanza di genere tra i giovani e promuovere le competenze tecniche e scientifiche, sottolineare la libertà di scelta, di opportunità, di investimento sulle proprie attitudini e sulle proprie capacità, superando pregiudizi e stereotipi secolari. Hanno collaborato: Christian Ruisi, Cosimo Rubino, Luciana Ziino, Ileana Chinnici, Mario Guarcello, Donatella Randazzo, Laura Daricello.

Note

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1 Jocelyn Bell Burnell, Little Green Men, White Dwarfs or Pulsars? Cosmic Search Vol. 1, No. 1

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Scritto da

Laura Leonardi Laura Leonardi

Ricercatore presso INAF Osservatorio Astronomico di Palermo nell'ambito dello sviluppo di tecnologie innovative per la diffusione della cultura scientifica.

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