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Women in Science: Gertrude Elion

Per la serie di biografie "Women in Science", oggi parliamo di Gertrude Elion, biochimica e farmacologa americana che ha contribuito allo sviluppo di farmaci in grado di trattare molte malattie come malaria e AIDS e prevenire il rigetto del trapianto di reni.

Aggiornato il 7 Gennaio 2021

Gertrude Elion nel suo laboratorio – via Nobel Prize
Gertrude Elion ritratta da Angelo Adamo. Scarica la cartolina di Gertrude in formato pdf e jpg

Questa è la seconda delle tre biografie dedicate alle scienziate del progetto “Women in Science“. Oggi si continua con Gertrude B. Elion, biochimica e farmacologa americana che ha contribuito allo sviluppo di farmaci in grado di trattare molte malattie importanti, tra cui la malaria e l’AIDS e prevenire il rigetto del trapianto di reni. Ha vinto un premio Nobel per la medicina nel 1988.

La scienziata Gertrude Elion è considerata l’innovatrice della ricerca farmacologica. Ebbe una carriera brillante, durante la quale aiutò a sviluppare farmaci per curare molte malattie importanti, tra cui la malaria e l’AIDS. Ha vinto il Premio Nobel per la medicina nel 1988.

L’infanzia di Gertrude

Gertrude Belle Elion nacque in una fredda notte di gennaio, a New York, nel 1918 da genitori immigrati dall’Europa dell’Est e trascorse la sua prima giovinezza a Manhattan, dove suo padre aveva uno studio dentistico. Fin da piccola dimostra di possedere un’insaziabile sete di conoscenza. Alla nascita di suo fratello, la famiglia di Gertrude decise di trasferirsi nel Bronx, all’epoca considerato un sobborgo di New York ma ricco di aree verdi. Era molto legata a suo nonno che morì di cancro quando era appena adolescente, questo la motivò a iscriversi all’Hunter College, a New York City nel 1933, “per fare qualcosa che alla fine avrebbe potuto portare a una cura per questa terribile malattia“.

Gli studi e le prime esperienze di Gertrude

Si laureò con lode in chimica all’età di 19 anni, ma nonostante le sue capacità, ebbe grandi difficoltà a trovare un lavoro dopo la laurea, poiché molti laboratori si rifiutavano di assumere donne chimici. Gertrude ottenne un lavoro di tre mesi insegnando biochimica agli infermieri della New York Hospital School of Nursing.
Grazie ad alcuni risparmi e con l’aiuto dei suoi genitori, nell’autunno del 1939 si iscrisse alla scuola di specializzazione della New York University, conseguendo il master nel 1941.
L’inizio della seconda guerra mondiale creò maggiori opportunità lavorative per le donne nel settore dell’industria. Gertrude ottenne alcuni lavori come addetta al controllo qualità in numerose aziende alimentari fino a che non venne assunta dalla casa farmaceutica Burroughs-Wellcome (oggi nota come GlaxoSmithKline) nel 1944, dove iniziò un’importante collaborazione, lunga quasi 40 anni, con il dottor George H. Hitchings.

Gertrude Elion e il dottor George Hitchings nel laboratorio della Burroughs-Wellcome

Gertrude e la sua innovativa ricerca

Gertrude e il dottor Hitchings lavorarono molto proficuamente, intraprendendo un innovativo metodo di ricerca che ha portato un radicale cambiamento nell’approccio utilizzato fino a quel momento in farmacologia. Studiarono la composizione chimica delle cellule malate piuttosto che basarsi su metodi di prova ed errore, caratterizzati da vari e ripetuti tentativi che vengono proseguiti fino al successo. Il loro metodo consisteva in un accurato esame delle differenze tra la biochimica delle cellule umane normali e quella delle cellule tumorali, dei batteri, dei virus e di altri agenti patogeni.
Grazie a questo nuovo metodo di sperimentazione Gertrude e il suo team svilupparono farmaci per combattere la leucemia, l’herpes e l’AIDS. Furono in grado di scoprire anche trattamenti per ridurre il rifiuto del corpo al tessuto estraneo, nei trapianti renali tra donatori geneticamente non correlati. In tutta la sua carriera Gertrude sviluppò ben 45 brevetti in medicina e conseguì 23 lauree ad honorem.

Gertrude e i suoi riconoscimenti

Gertrude amava il suo lavoro, era tutta la sua vita. All’età di 65 anni si ritirò ufficialmente ma rimase sempre molto attiva, condividendo la sua esperienza di ricerca con le nuove generazioni di scienziati e prestando consulenza per molti centri di ricerca, come l’Organizzazione mondiale della sanità e l’American Association for Cancer Research.
Ricevette il premio Nobel per la medicina nel 1988, insieme a George Hitchings e James Whyte Black. Nel 1991 ottenne la National Medal of Science come riconoscimento per il suo lavoro e in quello stesso anni divenne la prima donna a entrare nella National Inventors Hall of Fame, un’organizzazione americana no-profit che riconosce l’eredità duratura dei titolari di brevetti statunitensi di alto profilo tecnologico.
Infine nel 1997, le è stato assegnato il Lemelson-MIT Lifetime Achievement Award, premio oggi non più esistente.
Gertrude ci lascia nel 1999.

Non abbiate paura del duro lavoro. Non lasciate che gli altri vi scoraggino o vi dicano che non potete farlo. Ai miei tempi mi dissero che le donne non avrebbero dovuto interessarsi della chimica. Io non vidi nessun motivo per dar loro rettaGertrude Elion

Fonte: Nobel Prize

Women in Science
Le cartoline e i poster sono stati realizzati da Giada Genua e Concetta Guzzardi (volontari SCN in INAF OAPa nel 2017-2018), i disegni sono a cura di Angelo Adamo (INAF OAPa nel 2017-2018). Il progetto mira a diminuire la distanza di genere tra i giovani e promuovere le competenze tecniche e scientifiche, sottolineare la libertà di scelta, di opportunità, di investimento sulle proprie attitudini e sulle proprie capacità, superando pregiudizi e stereotipi secolari. Hanno collaborato: Christian Ruisi, Cosimo Rubino, Luciana Ziino, Ileana Chinnici, Mario Guarcello, Donatella Randazzo, Laura Daricello.

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Scritto da

Laura Leonardi Laura Leonardi

Ricercatore presso INAF Osservatorio Astronomico di Palermo nell'ambito dello sviluppo di tecnologie innovative per la diffusione della cultura scientifica.

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