E’ nel segno dei gatti la nuova galleria di Halloween che torna puntualmente a introdurre i festeggiamenti per la festa da paura per eccellenza. Infatti oltre alla cover di quest’anno, anche altre due delle foto scelte hanno riferimenti felini. Le altre due, invece, presentano delle forme che ricordano degli occhi malvagi che incombono su chi li osserva, presenza che sta diventando tradizionale nelle nostre gallerie!
Prima di lasciarvi alle foto, eccovi la raccolta dei link alle gallerie degli anni passati:
Il gatto che sorride
La nebulosa Sh2-284 è una vasta zona di formazione stellare all’interno della costellazione dell’Unicorno, molto vicina all’equatore celeste.
In questa immagine, realizzata grazie al VLT Survey Telescope dell’INAF e ospitato presso lo European Southern Observatory a Paranal in Cile, i gas che costituiscono la nebulosa assumono una forma che ricorda un gatto in posizione fiera, con una specie di sorriso appena abbozzato.
Nella zona giusto sotto al suo "muso" si trova un ammasso di giovani stelle, noto come Dolidze 25, che produce una grande quantità di radiazioni e venti. La radiazione è sufficientemente energetica da ionizzare l’idrogeno gassoso nella nube, producendo così i brillanti colori arancione e rosso che si vedono nella foto.
L’occhio del predatore
NGC 6751 è una nebulosa planetaria nella costellazione dell’Aquila. Scoperta nel 1863 da Albert Marth è anche nota come Glowing Eye Nebula (nebulosa occhio luminoso) o Dandelion Puffball Nebula (che si può rendere come nebulosa del soffione). Ed effettivamente ricorda l’avido occhio di un predatore pronto a lanciarsi sulla sua preda.
A passo di gatto
NGC 6334 è una nebulosa a emissione e una regione di formazione stellare nota come nebulosa zampa di gatto o zampa di orso a causa della particolare forma che hanno assunto i gas interstellari visti dalla Terra, distante 5500 anni luce dalla nebulosa.
L’occhio del male
SN 1987A è una supernova nella Grande Nube di Magellano, posta all’interno della Nebulosa della Tarantola. Venne scoperta nel febbraio del 1987 e raggiunse il suo picco di luminosità nel maggio di quello stesso anno.
Dal punto di vista scientifico, SN 1987A riveste una certa importanza, visto che per la prima volta gli astronomi poterono studiare i neutrini prodotti dal collasso di una stella su se stessa. Le osservazioni permisero di verificare le previsioni dei modelli matematici che descrivevano le supernove.
La foto che vi proponiamo rappresenta l’anello in espansione dei resti della SN 1987A e la sua interazione con lo spazio circostante. A sinistra sono mostrati i dati in raggi X rilevati da Chandra e a destra quelli nella luce visibile raccolti da Hubble. Grazie alla colorazione rossastra, questi ultimi ricordano un occhio malvagio che ci osserva.
Bonus 2024: Il gatto del Cheshire
Uno dei personaggi più assurdi ed enigmatici di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll è indubbiamente il Gatto del Cheshire. Questi è un personaggio che compare quando vuole e scompare così, all’improvviso, senza lasciare alcuna traccia, quasi volatilizzandosi un pezzo alla volta. E l’ultima cosa che scompare è anche quella che lo identifica più di tutte: il suo sorriso!(1)Per scoprire qualcosa di più sul personaggio e le sue origini, vi rimando al mio articoletto Il sorriso del gatto, da cui ho tratto l’introduzione.
E gli astronomi, osservando questa foto catturata da Chandra, hanno pensato immediatamente proprio al Gatto del Cheshire. All’interno dello scatto troviamo un gruppo di galassie che ci sembra avere queste particolari caratteristiche a causa dell’effetto di lente gravitazionale previsto dalla teoria della relatività di Albert Einstein. Questo effetto è dovuto alla curvatura dello spaziotempo generata dalle galasse in primo piano.
Note
↑1 | Per scoprire qualcosa di più sul personaggio e le sue origini, vi rimando al mio articoletto Il sorriso del gatto, da cui ho tratto l’introduzione |
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