E così, un anno alla volta, siamo arrivati alla sesta galleria astronomica dedicata ad Halloween. Le ispirazioni pop di quest’anno sono diverse e spaziano da un cult del cinema fanta-horror, a una leggenda paurosa per bambini, senza dimenticare il fantasy o una capatina umoristica ispirata a una nota serie animata italiana. Il finale, dedicato come sempre alla foto che ha ispirato la copertina di quest’anno, è una fascinazione proveniente da uno dei miei manga di fantascienza preferiti.
Nella speranza che anche la selezione di quest’anno sia di vostro gradimento, eccovi, prima della galleria vera e propria, la raccolta dei link alle gallerie degli anni precedenti:
Il vermone mangiauomini

Sarebbe troppo lungo raccontare le origini del tema dei vermoni, ma è fuor di dubbio che nel nostro immaginario pop cinematografico una parte fondamentale l’ha giocata il mitico Tremors, film del 1990 di Ron Underwood con, tra gli altri, Kevin Bacon. Nella trama del film, infatti, il deserto del Nevada è la “tenuta di caccia” di alcuni vermoni giganti che, come i vermoni di Dune di Frank Herbert, sono attirati dal suono e mangiano gli sfortunati che quel rumore lo hanno prodotto.
E in effetti lo “scatto” di Mike Selby e Mark Hanson della nube molecolare CG 4, nota anche come la Mano di Dio ricorda molto da vicino uno di questi vermoni mangiauomini, pronto a fagocitare la povera galassia che passa giusto lì vicino.
La nebulosa dell’Uomo Nero

La leggenda dell’Uomo Nero accomuna diversi paesi nel mondo. Viene utilizzata per spaventare i bambini capricciosi e, seguendo una delle rappresentazioni più note, quella di Francisco Goya, è un uomo incappucciato che arriva di notte per portarsi via i bambini.
La "foto" di LDN 1622 di Joshua Carter ricorda molto l’uomo nero della tradizione (o il Linoge nel suo aspetto reale de La tempesta del secolo di Stephen King), tanto da essere nota anche come Boogeyman Nebula.
La nebulosa Uovo del drago

NGC 6164 è una nebulosa planetaria che, nello scatto che vi propongo, mostra un ampio, ma debole alone. Espandendosi nel vuoto cosmico, il materiale che costituisce questo alone è stato probabilmente prodotto dalla stella al centro in una sua qualche fase precedente. Questa foto evidenzia l’idrogeno atomico in rosso e l’ossigeno in tonalità di verde, mettendo insieme dati provenienti da bande differenti.
Nota come nebulosa Uovo di drago, a me personalmente fa pensare più al volto di un dinosauro, un T-Rex di jurassiparkiana memoria: chissà quanto trova gustoso l’universo circostante?
Una nebulosa personale

All’interno di M16, nota anche come nebulosa dell’Aquila, si trova una piccola nebulosa scura. Classificata dagli astronomi come globo di Bok, è decisamente molto piccola, una frazione di un anno luce, rispetto ai Pilastri della creazione, che sono entrati nella terza edizione della nostra galleria da paura.
I globi di Bok sono, generalmente, delle piccole nubi interstellari di gas molecolare freddo e polvere "scura" al cui interno possono anche formarsi delle stelle. Questo globo particolare all’interno di M16, però, ricorda un uomo, come il protagonista de La Linea di Osvaldo Cavandoli, che passeggia con una nuvola personale che gli manda pioggia e fulmini in testa: forse non un’immagine paurosa, ma sicuramente divertente!
Bonus: Un Gauna nello spazio

Tsutomu Nihei è uno dei miei mangaka preferiti. Il suo manga più famoso è indubbiamente Blame!, ma ha riscosso un buon successo anche Knights of Sidonia, una space opera in cui gli esseri umani, a bordo di astronavi generazionali, devono sopravvivere affrontando dei giganteschi alieni mollicci dalla forma instabile noti cone Gauna.
Lo scatto dei resti della supernova intorno a Circinus X-1, anche se nelle origini vuole mettere in risalto due particolari getti di materia all’interno della nebulosa Africa, mi ha ricordato proprio uno di quei giganteschi mostri cosmici, diventando quindi l’ispirazione per l’immagine di copertina realizzata per la galleria di quest’anno.



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