Aggiornato il 31 Ottobre 2024
Ormai la galleria di Halloween è diventata una tradizione di EduINAF che, puntualmente ritorna per festeggiare insieme una delle feste più note (sicuramente non l’unica) tra quelle che celerano il passaggio dall’autunno all’inverno. Le precedenti gallerie, uscite nel 2020, 2021 e 2022, hanno proposto un mix di leggende da paura, personaggi fantastici e supereroi. E a maggior ragione, vista la a hpartecipazione dell’INAF quest’anno al programma di Lucca Comics&Science (con, tra l’altro, un vero e proprio tour spaziale realizzato sotto la guida di chi scrive e con la collaborazione di Federica Duras), la galleria di quest’anno non poteva che iniziare proprio con un riferimento supereroistico, nonchè cinematografico al tempo stesso!
L’occhio della Fenice Nera
Quando l’Event Horizon Telescope rilasciò, nel luglio del 2019, la “fotografia” del buco nero al centro della galassia M87, la prima mai realizzata, una delle mie prime associazioni fu con il centro dell’occhio della Fenice Nera nel trailer del film Dark Phoenix di Simon Kinberg uscito all’incirca un mese prima. Il film portava sullo schermo la versione malvagia di Jean Grey, Fenice, uno dei componenti degli X-Men. A partire da questa associazione realizzai un vero e proprio meme in cui sostituivo la pupilla della Fenice Nera con la foto di M87*. E con un guizzo di originalità (perchè in fondo quella foto potete recuperarla in ogni dove) è proprio con quel fotomontaggio che ho deciso di aprire questa galleria!
Su come realizzare la foto di un buco nero sono presenti su EduINAF diversi contenuti. Colgo quindi l’occasione per segnalarveli ancora una volta:
- Buchi neri per curiosi: Intervista a Gabriele Ghisellini dell’Osservatorio Astronomico di Brera realizzata da Angelica Giordano all’interno di un percorso di PCTO
- Osservare un buco nero: Articolo all’interno della rubrica de L’astronomo risponde di Luca Lionetto e Laura Paganini
- Come si ottiene un’immagine radio?: Attività didattica di Silvia Casu per capire come si realizza una mappa radio in falsi colori
Da una tarantola a una fenice
La Nebulosa della Tarantola è una regione affascinante del cielo osservata per la prima volta da Nicolas-Louis de Lacaille nel corso del suo soggiorno al Capo di Buona Speranza tra il 1751 e il 1753. Il nome con cui è nota gli venne assegnato a partire della seconda metà del XX secolo, quando vennero diffuse foto più dettagliate.
Se però raccogliamo le onde radio provenienti da quella regione, proprio come ha fatto ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) emerge una figura che in qualche modo richiama alla mente la fenice, l’uccello di fuoco delle leggende greche che risorge dalle sue stesse ceneri.
Il drago ghignante
IC 1318 è un complesso di nebulose diffuse presenti nell’area coperta dalla costellazione del Cigno, in particolare nell’area intorno alla stella Sadr, Gamma Cygni, il cuore del Cigno, una supergigante gialla posta anche al centro della Croce del Nord. L’area è anche nota come Regione di Sadr, che in un romanzo fantasy sarebbe un nome perfetto per una regione controllata da, per esempio, un drago. E in effetti la conformazione delle nubi di gas interstellare, con Sadr splendente al centro a ricordare un occhio famelico, ricorda proprio il volto di un drago ghignante!
La morte di Superman
La foto qui presentata è unica all’interno di questa galleria, non solo perchè è uno scatto unico e irripetibile, ma soprattutto perchè non rappresenta alcuna nebulosa cosmica. Quello che vedete, infatti, è proprio gas come lo intendiamo (più o meno) nella vita di tutti i giorni, visto che sono i gas di scarico rilasciati dal primo e dal secondo stadio del razzo Falcon 9 con a bordo la Crew-7 della SpaceX.
Il gas ha preso la forma di due corpi che lottano. In particolare la forma principale, presenta al centro un puntino luminoso che sembra un occhio minaccioso: quello è il booster del Falcon 9 nelle sue manovre di rientro a terra. Ed è proprio questa minacciosa forma, che sembra catturata nell’atto di strangolare un avversario, ha fatto pensare immediatamente a Doomsday, ideato da Dan Jurgens e che negli anni Novanta divenne il tristemente famoso assassino di Superman.
Bonus 2023: L’elmetto di Thor
Per la cover di quest’anno mi sono orientato su un oggetto mitologico che è al tempo stesso un simbolo supereroistico: NGC2359 detta anche Nebulosa Elmetto di Thor.
Thor è il dio del tuono della mitologia norrena i cui segni distintivi sono il cinturone che moltiplicava la sua già possente forza, il guanto che gli consentiva di sollevare il suo martello e, ovviamente, Mjà¶llnir, il martello poc’anzi citato. Nelle rappresentazioni tradizionali del dio del tuono, infatti, quest’ultimo non aveva alcun elmo sulla testa: d’altra parte i vichinghi non erano soliti portarlo.
D’altra parte sia John Herscel, scopritore della nebulosa, sia Francis Pease, che la studiò tra il 1917 e il 1919 grazie agli strumenti dell’Osservatorio di Monte Wilson, vedevano in essa un busto e non un elmetto. Per cui il dubbio che il nuovo nome della nebulosa sia stato ispirato dall’elmetto del Thor fumettistico, ideato da Stan Lee e Jack Kirby nell’agosto del 1962 è più che lecito, chiudendo così il cerchio con il filo rosso supereroistico della galleria “da paura” di questo 2023!
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