Aggiornato il 21 Luglio 2021
Da quando la specie umana ha cominciato a farsi domande e interrogarsi sulla propria esistenza, guardare verso le stelle è sempre stato affascinante e naturale. Con il passare dei secoli, la nascita della scienza e l’evoluzione della stessa, ha portato all’umanità strumenti avanzati come i telescopi, perfezionati da Galileo Galilei, che hanno potuto avvicinare gli astri e le stelle ai nostri occhi.
Grazie a questi strumenti, abbiamo potuto conoscere qualche informazione in più rispetto al nostro Sistema Solare, alla nostra Galassia e alle altre più prossime. Tuttavia non era ancora possibile scattare foto, o almeno fino a non troppo tempo fa. Ora non servono strumenti particolarmente avanzati per scattare fotografie anche basilari di porzioni del nostro cielo. Persino i nostri smartphone, anche quelli dotati di sensori non particolarmente performanti, con un cavalletto stabile e i parametri giusti, possono scattare immagini delle stelle e delle costellazioni visibili all’occhio umano.
I punti di forza del nostro smartphone sono la semplicità della messa a fuoco, facendo tap sugli schermi sempre più ampi, ma anche la semplicità del software e le dimensioni meno ingombranti di una reflex, una bridge o una mirrorless. E il costo più abbordabile, ovviamente se non si hanno particolari pretese sulla qualità delle immagini.
Per scattare una foto alle stelle, bisognerà attendere un cielo limpido e terso e ovviamente notturno. Meglio quelle sere in cui la Luna è più timida e non vuole fare la protagonista del firmamento. Per scattare foto delle stelle è necessario un cavalletto e utilizzare la modalità manuale (o professionale, a seconda del produttore) del proprio smartphone. Per scattare la foto in questione abbiamo unito la base di un cavalletto per smartphone (di quelli che bloccano il telefono ai lati, per intenderci) alla base di un cavalletto professionale (o semiprofessionale) per fotocamere reflex. Ma ci si può arrangiare con quello che si ha: l’importante è che il telefono sia ben fermo e puntato verso il cielo.
Prima ancora di procedere, un passo fondamentale è pulire la lente della fotocamera dello smartphone. Va bene un pannetto degli occhiali, non usare maglioni, asciugamani o t-shirt, per evitare di rigare la lente. Per capire se la fotocamera è pulita, si può provare a scattare una foto verso una fonte di luce (o un lampione). Se la foto non presenta scie o bagliori innaturali, allora è pulita.
Una volta che ci si è assicurati della stabilità di base e smartphone, si potrà lanciare l’app della fotocamera manuale dello smartphone. Se il proprio telefono non è accessoriato da una modalità manuale, è possibile scaricarne una dallo store del proprio dispositivo. Una volta lanciata l’app, si potrà scegliere i tempi di esposizione. Non tutti gli smartphone hanno le stesse capacità di esposizione, di base comunque è meglio impostare un tempo lungo, in modo da catturare quanta più luce possibile, specialmente il cielo è particolarmente buio. Ma attenzione a non esagerare, o al posto di un ritratto delle stelle, ritrarremmo uno startrail, ovvero la scia disegnata dalle stelle ottenibile grazie alla rotazione terrestre. Il consiglio è di scegliere un tempo di esposizione dai 4 ai 12 secondi. Inoltre dovremo impostare la messa fuoco a infinito. Generalmente è quell’icona che simboleggia il paesaggio (di default potrebbe essere impostata sull’icona del fiore).
Meglio tenere in automatico il valore del bilanciamento del bianco e impostare gli ISO al di sotto del massimo impostabile. Alcuni smartphone possono arrivare anche fino a 3.200 ISO e ben oltre, tuttavia per non generare troppo rumore digitale, è preferibile impostare una soglia meno estrema. A meno che la vostra fotocamera non abbia di serie uno zoom ottico tele, non zoomate, per non perdere qualità . Una volta impostati i valori e aver disattivato HDR, modalità notturne, flash e tutti gli altri fronzoli che non interessano alla nostra astrofotografia da smartphone, è possibile premere sul tasto di scatto. Facendo tap sul tasto di scatto, sarà possibile finalmente ottenere l’immagine. Sarebbe meglio premere piano per evitare che lo smartphone si muova, altrimenti potrebbe generarsi una foto mossa. Se previsto dal software della fotocamera, per evitare qualsiasi tocco si può anche impostare un timer di scatto. Durante l’acquisizione, è possibile allontanarsi di poco anche dallo smartphone e dal cavalletto (e se possibile, scegliete una sera senza vento!) per evitare altri disturbi che possano generare un’immagine mossa.
Queste sono le indicazioni generali per scattare una foto delle stelle con lo smartphone, ma ogni luogo cambia e può mostrare condizioni di luce diverse e altre variabili. Ora che sapete quali parametri impostare, il consiglio è di provare e riprovare, con molta pazienza finchè non sarete soddisfatti dello scatto prodotto.
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