Aggiornato il 27 Marzo 2024
La costellazione zodiacale del Leone, una delle poche la cui forma richiama l’animale che le da nome, ospita la stella Regolo.
La costellazione è riconoscibile grazie alla forma tipica di un felino accucciato ma si tratta anche della seconda costellazione zodiacale in ordine di luminosità . Il suo nome fa riferimento al Leone di Nemea, una delle vittime di Ercole, mentre la parte di costellazione più famosa è la mezza luna nota come Falce, che ne rappresenta la criniera. Se ancora non vi risulta chiara questa costellazione nel cielo, fate riferimento all’Orsa Maggiore e ai suoi puntatori della Polare, Merak e Dubhe. Stavolta, però, non vi spostate verso Nord in cerca della Polare ma dalla parte opposta e il segmento vi porterà dritti verso il Leone.
Oggetti celesti più importanti
Regolo, nota anche come Alpha Leonis, rappresenta il petto del Leone ed è una stella Reale della monarchia persiana insieme ad Aldebaran nel Toro, Fomalhaut nel Pesce Australe e Antares nello Scorpione, a rappresentare i quattro guardiani del cielo. Ha una magnitudine di 1.5 e brilla di un colore bianco-azzurro, risultando 130 volte più luminosa del nostro Sole.
Mancano un po’ gli oggetti di profondo cielo per chi osserva a occhio nudo e il motivo è dato dalla presenza di galassie, di qualsiasi forma e dimensione. Questa abbondanza è dovuta al fatto che il punto verso il quale guardiamo è distante dai bracci di spirale e la loro polvere non ci copre il resto dello spazio oltre la Via Lattea: ci imbattiamo così negli ammassi di galassie più famosi come quello della Chioma di Berenice e della Vergine, ma anche in galassie più vicine e grandi come quelle del Leone. Un sogno per chi è in possesso di un telescopio.
M65, M66, insieme con NGC 3628, costituiscono il così detto Tripletto del Leone, un piccolo gruppo di galassie gravitazionalmente legate. Accanto a questo gruppo, si trova il Gruppo di M96. Quest’ultimo conta dalle 8 alle 24 galassie, tra cui si trovano la stessa M96 e la sua vicina M95.
Mito
La costellazione del Leone era nota già ai popoli della Mesopotamia. Per i sumeri la costellazione rappresentava il mostro Humbaba, che uccise Gilgamesh, mentre per i babilonesi era il Grande Leone. Il fatto che Regolo fosse indicata come la stella che sta sul petto del leone è un indizio che la costellazione della tradizione greca era, in effetti, di derivazione babilonese.
Per Eratostene e Igino il leone venne posto nel cielo poichè ritenuto il re degli animali. Dal punto di vista mitologica, invece, si identifica la figura con il Leone di Nemea, ucciso da Ercole durante la prima delle sue dodici fatiche.
Nemea era una cittadina posta dalle parti di Corinto. Nelle grotte intorno alla città viveva un Leone che tormentava i dintorni uccidendo il bestiame, divorando gli uomini e rapendo le donne, che usava come esca per attirare i guerrieri nella sua grotta. Il Leone, infatti, non temeva alcun avversario, poichè la sua pelle era invulnerabile a qualunque arma.
A quel punto Ercole, per sconfiggere il Leone di Nemea, decise di affrontarlo a mani nude: dopo essere riuscito ad afferrarlo al volo, lo strinse a se e gli spezzò la schiena, uccidendolo.
A quel punto Zeus decise di porre il Leone in cielo come ricordo dell’impresa del figlio.
Interessante notare come la stella Regolo era nota presso i greci come Basiliscos, ovvero piccolo re (che è lo stesso significato del nome latino Regolo), che è anche il nome di un altro animale mitologico, il basilisco. In origine questi era rappresentato come un piccolo e velenosissimo serpente di non più di 20 centimetri. Con il Medioevo il basilisco assunse anche alcune caratteristiche tipiche dei galli, come il becco, le ali e le zampe.