Aggiornato il 28 Novembre 2024
Il cielo del mese di febbraio vede la presenza di un’inattesa protagonista: la cometa C/2018 Y1 Iwamoto, scoperta il 18 dicembre del 2018 dal giapponese Masayuki Iwamoto. Questa nuova cometa si andrà ad affiancare alla già presente 46P/Wirtanen, che è in procinto di abbandonare i cieli notturni. Il punto di massima vicinanza alla Terra, all’incirca 45 milioni di chilometri, dovrebbe arrivare intorno al 12 febbraio, quando la sua magnitudine apparente si prevede sarà tra 6 e 7.
Ad affiancare il passaggio della C/2018 Y1 Iwamoto ci sarà , il 20 febbraio, una seconda SuperLuna, dopo quella dell’eclisse di gennaio, che in effetti sarà leggermente più vicina rispetto a quella: 351000 chilometri rispetto ai 352000 di quella dell’eclissi del 21 gennaio (1)Da Coelum #230.
Detto ciò, vediamo quali sono le costellazioni che caratterizzano il cielo di febbraio (il testo che segue è tratto da it.wiki):
Le costellazioni di febbraio
Il cielo di febbraio appare dominato dal celeberrimo asterismo del Grande Carro e dalla figura del Leone.
Le costellazioni che erano state dominanti nei mesi scorsi ora appaiono sempre più basse verso occidente, e vengono pian piano rimpiazzate da nuove; i grandi e luminosi asterismi dell’inverno vengono così a lasciare un vuoto, in particolare verso sud, in direzione della grandissima costellazione dell’Idra e di altre piccole costellazioni di difficile individuazione, come la Bussola e la Macchina Pneumatica.
La figura del Leone, sempre più alta verso sud, preannuncia da secoli l’arrivo sempre più imminente della primavera. Ad ovest di questo, la debole costellazione del Cancro si individua grazie al suo oggetto più notevole, il Presepe.
Ad est, la brillante stella Arturo si mostra col suo colore rossastro; più a sud, si intravede Spica, la brillante stella alfa della Vergine, che porta con sè un grandissimo numero di galassie osservabili anche con piccoli strumenti amatoriali.
A nord, il Grande Carro si mostra alto sull’orizzonte, disposto “capovolto” alle latitudini italiane; sempre osservabili, basse sull’orizzonte nord, le due figure di Cefeo e Cassiopea.
Verso ovest, domina ancora la figura di Orione e dei Gemelli, la stella Sirio (con l’asterismo del Triangolo Invernale) e la costellazione del Toro, nelle cui vicinanze si scorge anche l’Auriga.
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