Aggiornato il 26 Marzo 2024
Quella di Cassiopea è una costellazione settentrionale di facile riconoscimento grazie alla sua forma a zig zag che appare come una W nelle sere primaverili, e come una M durante l’autunno. Sebbene sia più facilmente osservabile nelle notti autunnali, è comunque presente nei cieli notturni tutto l’anno, essendo circumpolare.
Curiosità : se osservassimo il Sole da Alpha Centauri, la stella a noi più vicina, quest’ultimo apparirebbe appartenere proprio alla costellazione di Cassiopea.
Oggetti celesti più importanti
Nonostante Shedir (o Schedar) sia classificata come alpha Cassiopeiae, la stella più luminosa della costellazione è gamma Cassiopeiae, una stella variabile distante 613 anni luce con una luminosità che varia tra 1.6 a 3 magnitudini.
Alpha, invece, distante da noi 230 anni luce, ha una magnitudine di 2.3, all’incirca la medesima di beta Cassiopeiae, una stella gialla distante 54 anni luce. Avendo una temperatura superficiale intorno ai 7000°, è molto simile al nostro Sole, da cui si differenzia per la presenza di una compagna che le orbita intorno con un periodo di 27 giorni.
All’interno dell’area della costellazione si trovano, poi, i resti della supernova osservata da Tycho Brahe nel 1572:
Tra gli oggetti del profondo cielo, si segnala in particolare l’ammasso aperto M52, il più appariscente con una magnitudine di 8.2. Si segnalano poi gli ammassi NGC 7789, con una magnitudine di 6.7, ed NGC 129, con una magnitudine di 6.5.
Tra le nebulose ecco NGC 7365 dalla caratteristica forma a bolla, posta al confine con la costellazione di Cefeo. Si possono poi trovare anche diverse nebulose in cui sono in atto processi di formazione stellare, come la nebulosa Cuore, IC 1805, e Anima, IC 1848.
Ci sono infine alcune stelle con sistemi planetari. In particolare sia HD 7924 sia Gliese 892 possiedono almeno una super Terra, ovvero un pianeta roccioso di dimensioni e massa superiori alla nostra Terra. In particolare intorno alla prima di queste due stelle orbitano ben 3 super Terre, con masse che variano tra le 6 e le 8 volte quella della Terra. Intorno a Gliese 892, che dista da noi qualcosa come 21 anni luce, ruotano due super Terre con massa all’incirca 4 volte quella del nostro pianeta e un terzo pianeta roccioso di poco più di sette volte la massa della Terra.
Mito
Cassiopea era la bella e un po’ vanitosa moglie di Cefeo, re dell’Etiopia, nonchè madre di Andromeda: le tre costellazioni corrispondenti sono, infatti, vicine una all’altra. Venne posta in cielo poichè offese il dio del mare Poseidone. In effetti si trovano due versioni di questa offesa: il mito più diffuso è quello secondo il quale disse di essere più bella delle Nereidi, le ninfe del mare, ma in un’altra versione affermava che, invece, era Andromeda, la figlia, a essere più bella delle Nereidi.
Qualche che sia la versione, alla fine a pagare lo scotto dell’arroganza di Cassiopea fu la stessa Andromeda, che venne incatenata su uno scoglio in attesa dell’arrivo di un mostro marino identificato nei cieli con la costellazione della Balena. A salvare la giovane ci pensò Perseo, che stava passando da quelle parti in groppa al cavallo alato Pegaso.
Altre tradizioni
Probabilmente a causa della sua forma caratteristica, la costellazione è entrata in varie tradizioni differenti. Per esempio in Persia era vista come una regina con nella mano destra una staffa sormontata da una luna crescente. Una rappresentazione non molto diversa da quella realizzata per l’atlante celeste di Augustin Royer: in questo caso, però, la regina veniva rappresentata seduta su un trono di marmo con nella mano destra il ramo di una palma.
Gli astronomi cinesi vedevano nelle stelle della moderna Cassiopea molte figure differenti, come per esempio il Ponte del re, formato dalle stelle kappa, eta e mu Cassiopeiae.
Nella mitologia hindu, invece, la costellazione è associata a Sharmishtha, mentre nella mitologia gallese a Llys Dà´n.
A seconda delle tradizioni, nel mondo arabo la costellazione è associata alla mano di una dama o della figlia di Maometto, Fatima. Alcune delle sue stelle, poi, sono anche state incorporate nella costellazione araba del Cammello.