Aggiornato il 8 Luglio 2021
Descrizione
Per quanto sia una piccola costellazione, è facilmente individuabile grazie alla forte luminosità apparente delle sue stelle principali, in particolare Sirio, Alpha Canis Majoris, la stella più brillante del cielo con una magnitudine apparente di 1.46.
Oggetti celesti più importanti
Come “detto” poc’anzi, Sirio, bianco-azzurra, è la stella più brillante del cielo. Detta anche Stella del Cane, nella tradizione ne identifica il naso. La sua grande luminosità è in parte dovuta alla relativa vicinanza, visto che dista da noi poco meno di 9 anni luce.
Questo astro era tenuto in grande considerazione dalle antiche civiltà , specialmente dagli Egizi.
Nella realtà attorno a Sirio orbita una seconda stella, denominata Sirio B, molto più piccola e molto meno luminosa al punto da essere totalmente invisibile ad occhio nudo.
Sirio B gira attorno a Sirio A in circa 50 anni; è una stella nana bianca, la prima di questo tipo a essere scoperta.
A parte Wezen, Delta Canis Majoris, di colorazione gialla (magnitudine 1.8), tutte le altre stelle principali della costellazione hanno una colorazione simile, tanto da spingere Nicolas Louis de Lacaille a definire la costellazione come
La costellazione è anche piuttosto ricca di oggetti non celesti, in particolare un gran numero di ammassi aperti come M41 o NGC 2360. Ci sono anche alcune nebulose diffuse, come ad esempio NGC 2359, detta anche Nebulosa elmetto di Thor, e soprattutto troviamo due galassie in collisione, NGC 2207 e IC 2163.
Curiosità
Il nome Sirio viene dal greco seiros, che fa appassire, che inaridisce. Ai tempi degli antichi greci il suo sorgere all’alba proprio prima del Sole segnava l’inizio della parte più calda dell’estate. Poichè Sirio era anche nota come la Stella del Cane, quel periodo dell’anno venne identificato come Giorni del Cane, da cui i termini giorni canicolari per indicare giornate particolarmente calde, o canicola per indicare il momento della giornata più caldo.
Mito
Arato di Soli identifica questa costellazione con uno dei due cani da caccia di Orione, il preferito, quello che seguiva il cacciatore sempre dappresso. Probabilmente il Cane Maggiore attraversa il cielo all’inseguimento della Lepre, la cui omonima costellazione si trova proprio ai piedi di Orione.
Secondo altri studiosi (Eratostene, Igino), la costellazione in realtà rappresenta Lelapo, il più abile cane da caccia dell’antichità , talmente veloce che nessuna preda riusciva a sfuggirgli. Nel corso della sua mitologica vita Lelapo cambiò diversi padroni. In particolare la dea Artemide lo donò a Procri, moglie di Cefalo. Un giorno, mentre erano a caccia, Cefalo uccise accidentalmente la moglie grazie a un giavellotto che non manca mai il bersaglio. Così Lelapo rimase a Cefalo fino a che i due non incapparono nella Volpe di Teumesso, che non poteva mai essere catturata. Lelapo e la Volpe si inseguirono per tutto il bosco, dando vita a un paradosso irrisolvibile cui pose fine Zeus ponendo Lelapo e, forse, la Volpe nel cielo rispettivamente come Cane Maggiore e Cane Minore. Secondo altre versioni Zeus pose in cielo il solo Lelapo, per evitare l’inseguimento eterno.