Aggiornato il 13 Novembre 2020
Nettuno è l’ottavo pianeta del Sistema Solare; esso prende il nome dal dio romano del mare, il greco Poseidone. Poco più piccolo di Urano, fa parte anch’esso dei pianeti giganti. Non è visibile a occhio nudo, anche se sembra sia stato osservato, ma non identificato come pianeta, da Galileo Galilei e John Herschel, il figlio di William (se lo scopritore fosse stato John che accoppiata sarebbe stata per la famiglia Herschel, visto che Urano era stato scoperto proprio dal padre!).
Fin dall’anno della scoperta di Urano, Anders Johan Lexell aveva calcolato i parametri dell’orbita e aveva suggerito che ci fossero altri pianeti che la perturbavano. Calcoli più accurati qualche decennio più tardi mostravano che Urano proprio non ne voleva sapere di seguire la sua orbita in modo regolare.
Queste anomalie potevano essere causate da errori di misura o addirittura da deviazioni dalla legge di Newton a grandi distanze; oppure da un altro pianeta.
Dato che tutti i corpi dotati di massa si attraggono seguendo la legge di Newton, un altro pianeta all’esterno dell’orbita di Urano lo “tirerebbe” un po’ indietro quando fosse dietro di lui nell’orbita e lo tirerebbe un po’ avanti quando fosse davanti.
Assumendo che i due pianeti si muovano nel modo predetto da Newton, il problema può essere risolto matematicamente e orbita e soprattutto posizione del nuovo pianeta possono essere calcolati. Quello che è un problema semplice per noi che abbiamo dei computer, nell’800 era estremamente difficile da risolvere, dato che i calcoli sono laboriosi.
Nel 1845 Urbain Jean-Joseph Le Verrier presentò la sua predizione sulla posizione del nuovo pianeta. Il 24 settmbre del 1846 Nettuno fu scoperto da Johann Gottfried Galle all’Osservatorio di Berlino ad appena un grado di distanza dalla predizione di Le Verrier.
Scheda estratta dalla rubrica Le curiosità del mese dell’Osservatorio Astronomico di Brera
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