Alessandro ha esordito sulle pagine di PKNA come inchiostratore del fratello Lorenzo e dopo alcune storie su Paperino Mese è finalmente arrivato su Topolino nel 2001 con una storia scritta da Sisto Nigro.
Nel corso della sua carriera ha prestato la sua arte ad alcune saghe, come la famosa Wizards of Mickey, sempre pubblicata su Topolino, o la recente Diary of a wacky knight, di produzione Disney e in corso di pubblicazione sul mensile Paperinik.
Il primo progetto personale proposto da Alessandro Pastrovicchio alla redazione di Topolino è, però, una Grande Parodia che, in effetti può interessare anche ai lettori di EduINAF: Viaggio nella Luna è, infatti, una riproposizione in chiave disneyana del film di Georges Melies che, a sua volta, è una interpretazione dei due famosi romanzi lunari di Jules Verne.
In quell’occasione i testi sono stati affidati a Bruno Enna. Puoi raccontarci come è nato e come si è sviluppato il progetto?
Sono sempre stato un appassionato di cinema muto e in bianco e nero di quell’epoca. Un giorno, riguardando Viaggio nella Luna, sono stato colto dal pensiero che nessuno lo aveva mai trattato in una storia Disney e ho subito pensato che le atmosfere oniriche e giocose di Melies si sarebbero ben adattate a una sorta di “parodia” Disney coi paperi.
Ho riguardato anche il secondo film di Melies – Viaggio attraverso l’Impossibile, sicuramente meno conosciuto rispetto al “fratello maggiore” – e ho sottoposto al Direttore di Topolino, Alex Bertani, l’idea di adattare i due lungometraggi e di collegarli con un’unica trama. Ad Alex l’idea è piaciuta ed è stato coinvolto nello sviluppo del mio soggetto la sapiente e ironica penna di Bruno Enna, con il quale avevo già ottimamente collaborato ai tempi di Saguaro per la Bonelli.
Per prepararmi a disegnare Viaggio nella Luna e a immergermi nelle sue atmosfere, mi sono riletto i romanzi a cui il lavoro di Melies si era ispirato: Jules Vernes con Dalla Terra alla Luna e Wells con I primi uomini sulla Luna.
Aggiungo una piccola curiosità : l’espediente per collegare i due film è stato il primo romanzo che può dichiararsi di fantascienza, “Una storia vera” del filosofo Samosata risalente al II secolo in cui per la prima volta si fa riferimento ad una battaglia tra gli abitanti della Luna (i Seleniti) e gli abitanti del Sole per la conquista di Venere.
Sin da piccolo sono sempre stato un amante dei romanzi di avventura, in particolare di Jules Verne che, oltre al sapore fantastico, riusciva sempre a infondere nelle sue opere un taglio scientifico. Mi ha sempre impressionato il suo essere visionario, il suo aver ispirato scienziati e applicazioni tecnologiche venute in epoche successive, il predire con più di 100 anni di anticipo l’allunaggio.
Per Gamma, ovviamente, il discorso è stato completamente diverso in quanto volevo che la storia poggiasse su basi scientifiche reali. Il tutto parte dalla mia passione per l’astrofisica, il libro che mi ha dato una spinta in questo senso è stato sicuramente “Viaggiare nello spazio tempo” del premio Nobel Kip Thorne che seguivo dalla scoperta delle onde gravitazionali.
Le difficoltà nell’adattare argomenti così complessi a una storia Disney sono state in primis semplificare i concetti affinchè potessero arrivare a tutti (dal bambino all’adulto) senza snaturarli completamente e, in secondo luogo, riuscire a trovare le parole necessarie adattandole alla brevitas dei balloons.
Nello scrivere e affrontare Gamma ci sono stati più “scogli” da fronteggiare, ma sicuramente gli argomenti più ostici sono stati i wormholes, la materia esotica e il tesseratto, soprattutto perchè ho voluto collegarli tra loro. Lo spunto era nato da un articolo scritto nel 1988 da Kip Thorne e da un suo studente (Mike Morris) che teorizzava l'”attraversabilità ” di un ponte di Einstein Rosen che veniva mantenuto “aperto” grazie a un guscio sferico di materia esotica. Da qui l’idea di far utilizzare a Gamma la formula della materia esotica – che per esigenze umoristiche nel fumetto è diventata “topica” – per l’apertura delle sue gallerie spazio-temporali. La stessa materia topica viene poi sottoposta casualmente alla stimolazione dei fotoni di Atomino, creando il leggendario tesseratto che, nella mia storia, diventa un accesso alla quarta dimensione essendo composto di materia topica. Ho cercato, per quanto possibile, di non andare contro alle leggi dell’entropia e, seppur nella mia storia non potessi dilungarmi per ovvie ragioni di comprensione e accessibilità , Topolino e Enigm possono solo andare avanti nel tempo, senza invertire, appunto, l’entropia.
Al di là di alcune piccole “licenze poetiche” più che comprensibili, hai svolto un gran lavoro di approfondimento: questo denota una grande passione per la scienza in generale e l’astronomia in particolare. Come nasce questa passione? E cosa, in particolare, ti affascina della scienza?
La mia passione nasce dall’attrazione che ho sempre provato verso gli argomenti, ma soprattutto, le domande che l’astrofisica si pone e ti pone di fronte. L’astronomia è in assoluto la scienza del mistero a cui si applica la fisica per poter comprendere l’Universo. L’essere umano, sin dall’alba dei tempi, ha avuto questa spinta – che è stato poi il motore che ha portato alle più grandi scoperte – di svelare e spiegare ciò che già esiste.
Mi sembra giusto spendere due parole in chiusura proprio su Il fattore gamma. In particolare mi hanno intrigato i riferimenti ad altre storie disneyane recenti, ma non solo. Potresti guidarci attraverso anche solo un paio di questi riferimenti? E più in generale quanto è importante per un autore essere anche lettore di Topolino?
Il tutto parte sicuramente da Topolino e il mistero dell’Uomo nuvola di Floyd Gottfredson a cui mi sono ispirato per quanto riguarda il Professor Enigm, che ho voluto riprendere sia nell’aspetto grafico sia per il carattere. Poi ovviamente uno dei tasselli fondamentali è stata la storia di Romano Scarpa, Topolino e la Dimensione Delta, passando infine per Topolino e gli ombronauti di Casty che mi ha fatto da ponte per spiegare le capacità aumentate di Atomino.
Conoscere i personaggi che si utilizzano senza snaturarli e senza dimenticare cosa hanno vissuto nel passato è fondamentale perchè il pubblico, soprattutto quello più attento e fedele, non perdona sviste o licenze poetiche senza spiegazioni o fondamenti logici. Mi sento di dire che leggere è fondamentale per un qualsiasi autore, sia esso Disney oppure no, più in generale è fondamentale per ciascuno di noi essere curiosi, guardare film, ascoltare musica, affacciarsi sulle infinite possibilità che questi tempi ci mettono a disposizione. Solo così si può essere in costante mutamento e crescita, con radici ben salde ma con uno sguardo verso il futuro.
Dopo quest’ultima risposta, ringrazio Alessandro Pastrovicchio per la pazienza e la gentilezza mostrate nel rispondere a queste curiosità . E ovviamente aspetteremo con trepidazione il ritorno di Gamma sulle scene di Topolinia!
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