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Accattivante, accessibile e divertente: l’astronomia sui social

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Scopriamo tutti i segreti della divulgazione astronomica sui social con Kirsten Banks

Aggiornato il 28 Novembre 2024

Rieccoci sulle pagine di Universo Mondo, questa volta andiamo fino in Australia! Qui, a Sydney, incontriamo Kirsten Banks, astrofisica e divulgatrice scientifica meglio nota a chi la segue sui social come @AstroKirsten, per scoprire insieme i retroscena del lavoro di una creatrice di contenuti a tema astronomico.

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Dr Kirsten Banks. Credit: Jake Willis, UNSW

Il tuo lavoro sembra davvero molto entusiasmante. Raccontaci tutto!
Sono un’astrofisica e divulgatrice scientifica con la passione di rendere lo spazio e l’astronomia accessibili a tutti. Il mio lavoro attuale include la creazione di contenuti educativi coinvolgenti per i social media, la partecipazione a eventi e la collaborazione con organizzazioni per promuovere le discipline STEM. Gestisco anche la mia attività , AstroKirsten, attraverso la quale condivido il mio amore per le stelle e incoraggio la curiosità  attraverso la comunicazione scientifica.

Cosa ti ha portato a questo particolare mix di attività  divulgative?
Il mio percorso è iniziato con il fascino per lo spazio, il che mi ha portato a conseguire una laurea in astrofisica presso la University of New South Wales, dove ho poi svolto anche il dottorato studiando le stelle evolute e la storia della Via Lattea. Lungo la strada, ho scoperto l’amore per la comunicazione scientifica, che è iniziato quando lavoravo come guida astronomica all’Osservatorio di Sydney ma poi si è evoluto in qualcosa di molto più grande. Ho capito che tradurre la complessità  dell’astronomia in contenuti che accendono la curiosità  era l’ambito in cui avrei potuto avere il massimo impatto, e così sono arrivata al mio attuale ruolo di divulgatrice scientifica che si concentra su contenuti video educativi.

Hai conseguito il dottorato molto recentemente, solo pochi mesi fa. Come mai hai deciso di dedicarti alla comunicazione scientifica dopo questo passo?
Durante il dottorato, ho scoperto che spiegare la scienza e lo spazio ad altri attraverso contenuti video educativi era altrettanto gratificante quanto fare ricerca su questi temi. L’astronomia è fonte di grandi emozioni e volevo condividere queste emozioni con quante più persone possibile. La comunicazione scientifica mi consente di colmare il divario tra concetti complessi e la comprensione del grande pubblico e credo che sia fondamentale mantenere la scienza accessibile e coinvolgente in modo che tutti possano divertirsi e alimentare la propria curiosità .

Kirsten Banks al festival Star Stuff 2024
Kirsten Banks al festival Star Stuff 2024. Credit: Daniel Griffiths Photography

Hai anche aperto una tua attività  di comunicazione scientifica. Come procede? Quali servizi offri?
È stato un viaggio entusiasmante! Attraverso la mia attività  offro una gamma di servizi, tra cui serie di video educativi, reo, workshop scientifici e partnership con brand in cui aiuto a creare contenuti scientifici coinvolgenti. Sono stata fortunata a far crescere la mia comunità  su varie piattaforme e a collaborare con organizzazioni straordinarie, il tutto rimanendo fedele alla mia missione di promuovere la curiosità  verso lo spazio.

Com’è il lavoro di una creatrice di contenuti scientifici, anzi astronomici? Come funziona una tua giornata tipo?
In una giornata tipo, mi destreggio tra ricerca, creazione di contenuti e coinvolgimento della comunità . Inizio tenendomi aggiornata sulle ultime notizie e ricerche in campo spaziale, poi faccio un brainstorming su come presentare queste informazioni al mio pubblico in modo divertente e accessibile. Riprese e montaggio di video per piattaforme come TikTok, Instagram e YouTube occupano una buona parte della mia giornata. Dedico anche del tempo a interagire con il mio pubblico rispondendo alle domande, ai commenti e incoraggiando la discussione sulle ultime scoperte. Mi piace tantissimo interagire con la mia fantastica comunità  di curiosi.

Video Mosaic
Mosaico di alcuni video brevi creati da Kirsten Banks. Crediti: AstroKirsten

Wow, una giornata impegnatissima! Per giunta considerando che il tuo pubblico si assesta sul mezzo milione… Sono principalmente persone australiane, oppure si tratta di pubblico internazionale?
Una parte del mio pubblico proviene dalla mia terra, l’Australia, ma ho notato che i miei contenuti raggiungono anche il pubblico internazionale, in particolare negli Stati Uniti.

Parliamo adesso della tua presenza sui social. Quali contenuti credi che funzionino meglio sui diversi canali?
TikTok tende a essere il posto in cui prosperano i miei contenuti più informali e divertenti, mentre YouTube consente di approfondire gli argomenti. Su Instagram e Threads c’è un mix di frammenti educativi e contenuti dietro le quinte. Le piattaforme su cui posso proporre contenuti educativi più brevi, come TikTok e YouTube Shorts, funzionano molto bene per attirare nuovi follower.

Quanto è popolare l’astronomia in Australia?
La comunità  astronomica australiana è piuttosto vivace e sta crescendo con grandi progetti come l’Osservatorio SKA. Queste iniziative stanno spingendo l’astronomia australiana sotto i riflettori globali, attirando sempre più interesse sia da parte degli accademici che del grande pubblico. È un momento emozionante per essere un’astrofisica in Australia.

E i media, parlano spesso di astronomia?
L’astronomia ha i suoi momenti di gloria, specialmente con le notizie su eventi come le eclissi o le emozionanti scoperte che vengono presentate in giro per il mondo. Tuttavia, c’è ancora spazio per una copertura più coerente. Sto lavorando per cambiare questa situazione, attraverso le mie piattaforme, cercando di rendere lo spazio un argomento sempre più frequente nelle conversazioni quotidiane.

Ska Low
Prototipi delle antenne SKA-Low presso il Murchison Radio-Astronomy Observatory in Australia. Credit: ICRAR

Nella tua biografia, parli anche della tua origine Wiradjuri. Come integri le conoscenze e la tradizione astronomica dei tuoi antenati nel tuo lavoro?
Mi piace promuovere nel mio lavoro la conoscenza e la saggezza dei popoli Indigeni dell’Australia e delle isole circostanti, in particolare quella derivante dalla mia origine Wiradjuri. Per me, questo significa evidenziare le tradizioni astronomiche Aborigene nei miei discorsi pubblici, in particolare nelle scuole in cui c’è il desiderio di condividere tali informazioni.

Qual è la tua storia astronomica Wiradjuri preferita?
La mia storia astronomica Wiradjuri preferita riguarda gugurmin, l’emù scuro. È una costellazione incredibile che, a differenza delle costellazioni a cui molti sono abituati, non è fatta di stelle. La sua forma nasce invece dalle parti scure della Via Lattea e si estende attraverso il cielo durante l’inverno e i mesi contigui. Non solo è incredibile da vedere con i propri occhi, ma contiene anche tanta conoscenza su quando è il momento giusto per andare a cercare uova di emù da mangiare. È una specie di menù di stagione!

Qual è secondo te la sfida più grande per la comunicazione scientifica oggi in Australia? E a livello globale?
In Australia, la sfida è garantire che la comunicazione scientifica sia inclusiva e raggiunga tutti, in particolare le comunità  che non hanno un accesso così facile alle risorse STEM. A livello globale, la sfida è combattere la disinformazione. L’ascesa dei social media ha reso più facile la diffusione di scienza poco accurata, ed è nostro compito, in quanto comunicatori, garantire che le persone ricevano informazioni affidabili e accurate in un modo che sia facile da capire.

Equatorial Milky Way
La Via Lattea osservata dall’emisfero sud. Si riconosce, tra le nubi scure di polvere che solcano la striscia di stelle, la sagoma dell’emu. Crediti: Giorgia Hofer/IAU OAE

Quali sono gli aspetti più entusiasmanti e quelli più difficili nel tuo lavoro?
La parte più emozionante è vedere le persone appassionarsi sinceramente allo spazio e alla scienza. Questo è quello che mi fa andare avanti, adoro avere a che fare con la curiosità  delle persone. La parte più difficile è bilanciare la necessità  di contenuti coinvolgenti con la necessità  di accuratezza scientifica. C’è una linea sottile tra semplificare argomenti complessi e mantenere l’integrità  delle informazioni.

Quello che racconti è davvero di grande ispirazione. C’è qualche autore, libro, persona o evento speciale che ti ha influenzato nel tuo percorso?
Sono stata ispirata da così tante cose, ma tre momenti mi sono rimasti impressi più di tutti gli altri. Direi che il più significativo è stato guardare il documentario su Hubble alle superiori: questo ha consolidato il mio desiderio di esplorare l’universo sia attraverso la scienza che la narrazione. Poi, c’è stato vedere il transito di Venere a Sydney nel 2012, cosa che per poco non è successa a causa del maltempo. E infine, vedere il cielo notturno dal centro della pianura di Nullarbor in Australia, dove non c’erano luci artificiali per centinaia di chilometri. Il cielo notturno era così bello che ho pianto.

Kirsten Banks è un’astrofisica e divulgatrice scientifica Indigena Australiana. Ha conseguito la laurea in fisica presso la University of New South Wales (UNSW), a Sydney. Dopo aver studiato l’evoluzione delle galassie nell’ambito della laurea specialistica in fisica, ha spostato la sua attenzione sull’astrofisica stellare, l’archeologia galattica e l’astrosismologia all’interno del programma di dottorato Scientia dell’UNSW, conseguendo il dottorato di ricerca a giugno 2024. Durante gli studi, ha lavorato come guida astronomica presso l’Osservatorio di Sydney e ha tenuto un TEDx talk al TEDxSydney Youth nel 2019. Oggi è impegnata nel condividere le meraviglie dell’astrofisica attraverso la divulgazione, ispirando la curiosità  del pubblico e traducendo le ultime scoperte scientifiche rendendole accessibili a tutti. Scopri di più sui suoi canali Instagram, TikTok, YouTube e X, dove ha circa mezzo milione di follower, e sul suo sito web, AstroKirsten.

Scritto da

Claudia Mignone Claudia Mignone

Astrofisica e comunicatrice scientifica, tecnologa all'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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