Aggiornato il 28 Novembre 2024
Il 27 settembre 2022, all’1:14 ora italiana, la sonda spaziale DART della NASA ha raggiunto Dimorphos, colpendo la superficie dell’asteroide a una velocità di circa 24mila chilometri orari. L’esperimento ha lo scopo di verificare i modelli di simulazione e in ultima analisi di comprendere come deviare dalle loro traiettorie eventuali corpi celesti che potrebbero altrimenti entrare in collisione con la Terra.
La missione DART è stata un successo almeno per quanto riguarda l’impatto con l’asteroide. Adesso non ci resta che aspettare i risultati di questo scontro spaziale e confrontarli con i modelli numerici in possesso degli scienziati.
Da un punto di vista puramente tecnologico l’esperimento ha costituito certamente una grossa sfida. In effetti colpire un asteroide grande più o meno quanto la basilica di San Pietro e che attualmente si trova a una distanza di 10 milioni di chilometri dal nostro pianeta non è cosa semplicissima. Per comprendere la difficoltà , è come colpire con un proiettile grosso come un granello di polvere una nocciolina che si trova a più di 600 km di distanza. Ogni piccolo errore di calcolo sulle traiettorie sarebbe stato fatale per l’esito della missione.
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