Aggiornato il 28 Novembre 2024
Con la Primavera che finalmente sembra iniziata anche dal punto di vista del clima, ci attende un altro mese fatto di costellazioni da riconoscere e di una Luna piena che sicuramente farà parlare molto di sè: sebbene se ne sia parlato già ad aprile, sarà maggio 2021 infatti il mese della SuperLuna più precisa, con il momento del plenilunio più vicino a quello del perigeo (maggior vicinanza alla Terra). Proprio per l’occasione, Edu INAF organizza qualcosa di speciale, quindi tenete d’occhio le attività .
Abbiamo oramai perso Orione anche se parte del suo seguito è ancora visibile appena dopo il tramonto: parliamo di Procione, dei Gemelli e di Capella in particolare. La costellazione del Leone, primo baluardo del cielo primaverile, si è spostata verso Sud-Ovest per lasciare spazio alla Vergine, molto estesa ma non altrettanto brillante, e soprattutto a una stella il cui nome fa sempre un po’ sorridere chi è abituato a nomi altisonanti per indicare un astro. Eppure, Arturo “ di questa stiamo parlando “ è la stella più brillante del nostro emisfero e legati a essa ci sono diversi aneddoti che andremo a raccontare nel mese di giugno.
Chi avrà la possibilità di fare un po’ più tardi senza violare la legge potrà scorgere anche un ampio anticipo del cielo estivo, con parte del famoso Triangolo a mostrarsi abbastanza alto.
Siete in Australia? Beh, anche per voi Orione è solo un ricordo ma potete contare su un bellissimo Scorpione verso Est, seguito dal Sagittario. Il centro galattico è quindi alla vostra portata mentre lo zenit è occupato dalla Croce del Sud. Da voi, però, fa freddo!
Andiamo, però, per gradi, come sempre. Si può contare sul buio sempre meno visto che il Sole tende a tramontare la sera sempre più tardi, fino a quando arriverà al solstizio d’estate a fine giugno, quando la nostra stella smetterà di salire in declinazione: il primo maggio, nella zona centrale d’Italia, il Sole sorge in Ariete alle ore 06.07 per culminare alle ore 13.09 e tramontare alle ore 20.10. I crepuscoli civili sono fissato alle ore 05.37 la mattina e alle 20.41 la sera, a indicare i momenti dai quali inizierà a “fare un po’ buio”.
A fine mese il Sole, passato in Toro, sorge invece alle ore 05.39, culmina alle 13.09 e tramonta alle 20.40 con crepuscoli civili fissati alle ore 05.05 e alle ore 21.14.
Le costellazioni
Cerchiamo di riconoscere alcune delle costellazioni principali del periodo, aiutandoci come sempre con una apposita mappa celeste e scandagliando il cielo per orizzonti, partendo al solito da quello Nord.
L’orizzonte Nord presenta come sempre le costellazioni che alle nostre latitudini non tramontano mai a causa del giro molto stretto intorno alla Stella Polare, unica stella a essere quasi fissa nel cielo. Ad esempio, chi vive “sopra” Bologna vedrà come circumpolare anche la stella Capella, il che vuol dire che “ cercando bene “ la vedrà nel cielo in ogni momento della notte, alta o bassa che sia. L’Orsa Maggiore, una volta raggiunto il punto più alto del cielo, inizia una lenta discesa lungo l’orizzonte di Nord Ovest e per trovarla si fa sempre riferimento al Grande Carro, l’asterismo più famoso del cielo per la sua forma di mestolo. Di contro, la doppiavvù di Cassiopea ha raggiunto il punto più basso sull’orizzonte, sfiorandolo.
Abbiamo già visto nei mesi arretrati le costellazioni maggiormente visibili per questo mese e a quelle sezioni potete fare riferimento.
Volgiamo ora lo sguardo verso l’orizzonte Ovest, che come sempre ospita i corpi celesti che nei mesi scorsi hanno dominato il cielo e che ora vanno osservati in primissima serata prima di vederli sparire dietro l’orizzonte. Come accennato, Orione è oramai perso per le osservazioni di dettaglio, troppo basso. Il Toro è scomparso ancor prima, e del resto abbiamo detto che il Sole entrerà nella costellazione del Toro durante il mese il che significa che le sue stelle saranno sopra l’orizzonte insieme al Sole, impossibili da vedere. Parte del seguito del Cacciatore è ancora riconoscibile: i Gemelli e Procione nel Cane Minore saranno ancora alla nostra portata appena dopo il tramonto, ma sinceramente il loro tempo è oramai trascorso anche se una occhiata a Capella non fa mai male: potrete trovarla a destra dei Gemelli. Una luce, rossastra, brilla invece ancora proprio nei Gemelli: si tratta del pianeta Marte, lo stesso che in questi giorni sta facendo parlare molto per il rover Perseverance e per il piccolo elicottero Ingenuity, il primo oggetto che ha volato in modo controllato su un pianeta che non sia la Terra. Il 15 di maggio proprio Marte sarà affiancato da una sottilissima falce di Luna crescente, una ottima occasione per poterlo riconoscere. Più in alto, verso Sud-Ovest, arriva il Leone preceduto dal Cancro: sebbene siano inquadrati verso Ovest la loro osservabilità è ancora ottima, quindi per il riconoscimento delle stelle principali fate pure riferimento a quanto abbiamo detto nel cielo di Aprile e nel cielo di Marzo.
Voltiamo le spalle al Nord adesso e cerchiamo di riconoscere il cielo dell’orizzonte Sud, dove i corpi celesti raggiungono la massima altezza e quindi la migliore visibilità . Abbiamo conosciuto il Leone e il Leone Minore mentre questo mese è il momento di parlare di una delle costellazioni più famose tra quelle zodiacali, la Vergine.
L’immagine presa dal software Stellarium sembra mostrare una grande costellazione piena di stelle brillanti ma in realtà le cose stanno un po’ diversamente. In effetti, con i suoi 1294 gradi quadrati di cielo, rappresenta la seconda costellazione per dimensione dopo l’Idra Femmina e appena prima dell’Orsa Maggiore. Le sue stelle, tuttavia, non sono poi così brillanti come la fama della costellazione potrebbe lasciare intendere visto che soltanto una, Spica, è considerata stella di prima grandezza. Ciò non vuol dire che le altre non possano essere viste a occhio nudo, anzi: la forma che assume la Vergine è anche abbastanza facilmente rintracciabile nel cielo.
La Vergine, mitologicamente parlando, rappresenta Astrea, la dea della Giustizia nata da Giove e da Temi. È caratterizzata da quadrilatero centrale, decisamente storto, dal quale si diramano “braccia” e “gambe” della Vergine. Per trovarla più facilmente è possibile partire dall’Orsa Maggiore e proseguirne la curva della coda fino ad arrivare a Spica, la seconda stella più brillante che si incontra lungo il cammino ottico (della prima parleremo bene il prossimo mese). Si tratta di una costellazione zodiacale, quindi accoglie il passaggio dei pianeti del Sistema Solare, del Sole e della Luna, ma è anche attraversata dall’equatore celeste, la proiezione nel cielo dell’equatore della Terra, il che vuol dire che alcune sue stelle hanno declinazione positiva appartenendo all’emisfero boreale mentre altre hanno declinazione negativa appartenendo all’emisfero australe.
Spica, come detto, è la stella alfa, quella più brillante ed è posta non distante dall’eclittica (il percorso apparente del Sole, della Luna e dei pianeti) con la conseguenza che potrebbe essere occultata durante uno di questi passaggi. Appare stella brillante in una regione abbastanza povera di altri astri il che ne ha determinato anche il nome di al Simak al Azel, ovvero stella indifesa. Spica, invece, fa riferimento alla figura della Vergine che tiene in mano una spiga di grano. È una stella bianca, molto calda, ma non è veramente solitaria poichè si muove insieme a un’altra stella con la quale forma una coppia molto stretta, indistinguibile anche al telescopio. Rispetto al Sole sono entrambe stelle molto grandi ma la primaria, in particolare, è ben 11 volte più massiva della nostra stella.
Tornate ora alla mappa della Vergine e cercate Porrima: anche nota come Arich, è anch’essa una stella binaria con componenti tra il bianco e il giallo che ruotano intorno a un punto di baricentro ogni 172 anni circa: un tempo era molto semplice distinguere le due componenti ma negli anni che stiamo vivendo la “geometria” del nostro angolo di vista è andata peggiorando fino a rendere quasi indistinguibili i due astri. Nel 2016 è stato raggiunto il punto di minimo distacco apparente quindi con il tempo, e la pazienza, torneremo a vedere entrambe le stelle, anche se sarà necessario un telescopio.
Il piatto forte della Vergine non è dato dalle stelle, come già detto. La Vergine è invece molto famosa per le sue galassie poichè proprio guardando in questo campo ricchissimo di universi-isola fu possibile capire che l’universo si sta espandendo e, molto più recentemente, proprio nella Vergine si trova il primo buco nero la cui ombra sia mai stata immortalata, quello della radiogalassia M87. Da dove vengono tutte queste galassie? Proprio la costellazione della Vergine dà il nome a uno dei più famosi superammassi galattici: le galassie sono chiamate universi-isola ma in realtà la loro tendenza non è quella di vivere da sole, anzi. Le galassie vivono in gruppi e questi gruppi formano strutture più grandi dette “ammassi” e questi ammassi, a loro volta, si uniscono a formare “superammassi”. La Via Lattea fa parte del Gruppo Locale, a sua volta parte del Superammasso della Vergine, il quale è quindi un po’ casa nostra. La dimensione del Superammasso della Vergine è di circa 100 milioni di anni luce.
Non solo Vergine, però: sopra la costellazione che abbiamo appena visto è presenta un gruppetto di stelle chiamato Chioma di Berenice, anch’esso famosissimo per un ammasso di galassie omonimo. Il particolare nome è legato alla storia di Berenice, figlia del re di Cirene, che nel 247 a.C. sposò il faraone Tolomeo III d’Egitto. Tolomeo, dopo appena due anni, partì per la guerra contro i Siri e la moglie, in piena ansia, giurò che al ritorno del marito avrebbe tagliato i suoi splendidi capelli offrendoli in dono all’altare di Venere. La particolarità di questa costellazione è che le stelle che la compongono sono veramente legate le une alle altre: solitamente si tratta soltanto di un fattore prospettico e invece le stelle della Chioma sono nate tutte insieme e si ritiene che un tempo fossero parte della coda del Leone.
Chiudono il quadro le costellazioni minori, più in basso, di Corvo e Coppa: sebbene il Corvo non sia dotato di stelle di magnitudine più brillante della 2.5, si fa ben riconoscere per le ridotte dimensioni che rende le stelle più visibili. La stella principale, Alkhiba, è di magnitudine 4.
La Coppa, invece, si trova tra Corvo e Idra Femmina ed è decisamente più spenta.
Spostiamoci a Est per avere una anteprima del cielo che vedremo al meglio i prossimi mesi con il progredire dell’orbita terrestre. Le costellazioni principali che incontriamo, e delle quali parleremo al meglio il prossimo mese, sono il Contadino e la Corona Boreale, la quale apre la strada a Ercole. Per rintracciare queste costellazioni, come già fatto per Spica, ci viene sempre in aiuto l’Orsa Maggiore con la sua parte del Grande Carro, visto che muovendoci lungo la sua coda e prolungandone la curva verso Est andremo dapprima a incontrare Arturo, dal colore marcatamente arancione, e poi “ come visto “ Spica. Sempre in questa zona è possibile rintracciare senza problemi, anche sotto un cielo cittadino, un semicerchio di stelle rappresentante la costellazione della Corona Boreale: l’asterismo somiglia decisamente a una corona al centro del quale c’è il gioiello principale, la stella più brillante chiamata, non a caso, Gemma (o Alphecca). Ercole si rintraccia abbastanza facilmente cercando un quadrilatero abbastanza asimmetrico di fianco alla Corona, ma le sue stelle non sono particolarmente brillanti.
Gli sciami meteorici
Anche a maggio la Terra attraversa diverse nubi di detriti lasciate da comete o da asteroidi in disgregazione:
- Alpha Bootidi, attive dal 14/4 al 12/5 con ZHR pari a 2
- Alpha Scorpidi, attive dal 1/5 al 31/5 con ZHR pari a 5
- Arietidi di Maggio, attive dal 22/5 al 2/7 con ZHR pari a 54
- Eta Aquaridi, attive dal 19/4 al 28/5 con ZHR pari a 55
- Mu Virginidi, attive dal ¼ al 12/5 con ZHR pari a 2
- Omega Capricordini, attive dal 19/4 al 15/2 con ZHR pari a 2
- Omega Scorpidi, attive dal 23/5 al 15/6 con ZHR pari a 5
La Luna e la Superluna
A maggio 2021 la Luna presenta il proprio ciclo nel modo che segue:
Non sono previste eclissi, quindi si consiglia il deepsky per la seconda e terza settimana, durante la quale sarà anche possibile dedicarsi all’osservazione e alla ripresa della luce cinerea. Di rilievo particolare è il plenilunio di questo mese, ancor più di quanto già detto per il plenilunio di Aprile.
La notte tra 26 e 27 maggio, infatti, si registra il plenilunio, il secondo tra i pleniluni del 2021 che tende a coincidere con la minima distanza del nostro satellite dalla Terra (punto di perigeo). Si tratta di una coincidenza di fenomeni che fa apparire la Luna “ a una attentissima analisi molto difficile da apprezzare in visuale in mancanza di confronti fotografici “ più grande rispetto alla media. Questo fenomeno “ noto da sempre “ è stato recentemente battezzato Superluna, termine molto mediatico che tuttavia è riuscito nel tempo a imporsi come un evento astronomico da non perdere. Come diciamo sempre, a parte i sensazionalismi e le falsità legate all’evento, c’è effettivamente da dire che parlare di Superluna induce le persone a cercare il satellite e osservarlo con maggiore attenzione, il che è sempre un bene per la divulgazione astronomica. Importante è farlo nel modo più serio possibile, evitando di indurre false aspettative che poi verrebbero disilluse: a un occhio normale un plenilunio di perigeo apparirà esattamente uguale a qualsiasi altro plenilunio. La vedrete più brillante? No. La vedrete più grande? No. Quindi sarà deludente? Una volta saputo questo, la risposta è sempre no! Sarà un plenilunio e quindi sarà splendido come sempre. Il consiglio è di osservare la Luna nel momento in cui sorgerà : la vicinanza prospettica agli oggetti terrestri come case, alberi e montagne la farà apparire davvero super mentre il colore sarà spiccatamente rosso per lo stesso motivo che dipinge di rosso ogni alba e ogni tramonto, ossia la nostra atmosfera. Osservare il sorgere della Luna piena è peraltro cosa molto facile visto che l’orario coincide sempre con il tramonto del Sole: il Sole tramonta da una parte e la Luna sorge dall’altra e proprio questo fa sì che dalla Terra, posta precisamente in mezzo ai due corpi celesti, sia possibile osservare una facciata della Luna totalmente illuminata. La Luna sarà comunque davvero più vicina e quindi effettivamente apparentemente più grande e se avete voglia di dimostrarlo a voi stessi e ai vostri amici provate a fotografarla mese dopo mese, a ogni plenilunio, con le stesse condizioni di setup fotografico (ingrandimenti, soprattutto) e poi confrontate le immagini: dal confronto il super sarà evidente. Se volete stupire ancora di più potete fotografare la Luna piena a distanza di ore: quando sta sorgendo, e quindi vicina a strutture terrestri, e quando è alta in cielo: la dimensione sovrapponendo le due immagini sarà la stessa ma l’occhio inganna e al momento della levata il nostro satellite apparirà realmente Super.
Quando si verifica la Superluna? I grafici che seguono possono aiutare:
Il grafico in alto evidenzia, mese per mese, la fase della Luna (scala a destra) con la distanza della stessa. Come si nota, a fine maggio la Luna raggiunge la distanza minore del suo ciclo mensile a fronte di una fase che invece raggiunge il 100% (nel grafico si prende come riferimento la mezzanotte, quindi se non si raggiunge il 100% è perchè il momento effettivo di plenilunio si ha in un orario differente). Una condizione del genere si ha più o meno precisamente a fine aprile e perfettamente a maggio e giugno, quando il fenomeno sarà ancora più marcato.
Altre testimonianza è data dal grafico che relaziona la fase della Luna con il suo diametro:
Anche in questo grafico viene mostrata la fase lunare in giallo, in relazione stavolta al diametro lunare il quale “ logicamente “ è in controtendenza rispetto alla distanza. Minore è la distanza della Luna e più grande appare il suo disco, quindi in questo caso la “Superluna coincide con i punti in cui le due curve raggiungono il massimo nello stesso momento o quasi, il che si è già verificato più o meno a fine aprile e si verificherà perfettamente a Maggio e Giugno. E proprio per Maggio la Superluna sarà oggetto di una nostra sorpresa, quindi rimanete in ascolto!
I pianeti
Anche a maggio gli orari più comodi non forniranno la possibilità di osservare pianeti, ad eccezione di un basso e ormai distante Marte nei Gemelli in primissima serata. Tuttavia, Giove e Saturno guadagnano sempre ore di visibilità spostandosi sempre più verso la prima parte della notte.
- Mercurio è visibile per la prima metà del mese nelle luci del crepuscolo serale. Partirà in massima elongazione (distanza angolare dal Sole), quindi i giorni per la migliore osservazione sono i primi del mese. Si mostra in Aquario brillando di magnitudine -0.7. In congiunzione stretta con Venere il 26 maggio.
- Venere continua lentamente a guadagnare in altezza nelle luci crepuscolari serali, spostandosi da Ariete a Toro nei primi giorni del mese e brillando di magnitudine -3.9. In congiunzione stretta con Mercurio il 26 maggio.
- Marte è visibile ancora in primissima serata nella costellazione dei Gemelli, tramontando verso mezzanotte e mezza a inizio mese e prima delle 23 a fine mese.
- Giove sorge verso le 3:20 a inizio mese anticipando di due ore a fine mese e brillando di magnitudine -2.2 nella costellazione dell’Aquario.
- Saturno anticipa Giove di circa mezz’ora, sorgendo a inizio mese alle 02.38 ma brillando meno, con una magnitudine di 0.8. La costellazione che lo ospita è il Capricorno.
- Urano torna a mostrarsi debolmente e molto basso tra le luci crepuscolari mattutine nella prima parte del mese, anticipando alla seconda parte della notte a fine mese nella costellazione dell’Ariete.
- Nettuno si mostra meglio di Urano, dalla seconda parte della notte per tutto il mese e fino all’alba, nella costellazione dell’Aquario. Per vederlo, tuttavia, è necessario un telescopio.
Principali eventi celesti
Il 3 maggio, prima dell’alba, congiunzione tra la Luna e il pianeta Saturno. Una congiunzione larga, con i corpi celesti separati da più di sei gradi.
Il 5 maggio 2021, prima dell’alba, Luna in congiunzione con Giove, distante poco più di 4°
Il 15 maggio 2021 Luna in congiunzione con Marte, alla distanza di circa 2 gradi. Il giorno dopo la scena si ripete ma con la Luna posta sopra Marte.
Il 29 maggio 2021 Venere in congiunzione con Mercurio, alla distanza di appena 0.3 gradi.
La Stazione Spaziale Internazionale
Per il mese di maggio 2021 la Stazione Spaziale Internazionale, al netto di modifiche dell’ultima ora, effettuerà davvero tanti passaggi visibili a tutte le ore della notte, sfruttando il fatto che le ore di buio sono sempre di più. Le mappe riportate di seguito sono calcolate per il baricentro di Italia, Roma, e hanno valenza locale. Per una mappa tarata sul vostro luogo di osservazione si consiglia la pagina web dedicata su AstronomiAmo, dove verranno effettuati i calcoli in base alla localizzazione del vostro browser.
Riportiamo i passaggi più significativi agli orari più comodi, quelli serali.
15/05/2021 dalle 22.02 alle 22.13, da OSO a ENE con altezza massima di 87°
19/05/2021 dalle 20.30 alle 20.39, da OSO a ENE con altezza massima di 86°
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