Preambolo
Il Cosmo si accende solo quando appare l’uomo che sa, non soltanto vedere le luci delle stelle, ma interpretarle. Il cielo è un prisma pieno di colori, una tecnologia che ricrea un ambiente tridimensionale, immersivo, grazie al quale i colori arrivano da ogni direzione. Un cielo gocciolante di stelle è sicuramente uno degli spettacoli più stupendi che la natura possa offrire, con svariati gusti, dove gli appassionati della volta celeste, possono dilettarsi a riconoscere gli astri con un binocolo, un telescopio o semplicemente col solo potere degli occhi.
àˆ consigliabile cominciare con le posizioni delle stelle più luminose e delle costellazioni circumpolari, per usarle come punti di riferimento (dell’universo, come sosteneva John Herschel) per individuare, attraverso relazioni geometriche, quelle più deboli e più lontane dal Polo. Tuttavia, questo oceano celeste lo distinguiamo in orizzonti partendo dall’area di cielo a Nord, dove possiamo apprezzare le abituali costellazioni, ma in posizione diversa al variare di stagione, di mese e di orario. La prospettiva galattica che si presenta in questo mese primaverile, mentre le ore di luce si allungano, è sublime: un percorso nel cielo che passa dal Grande e Piccolo Carro, al Boote, ai Cani da Caccia, alla Corona Boreale per finire al Leone e pertanto anche questo periodo ha un fascino tutto suo. E come dice Luigi Pirandello:
Sceneggiatura
Il cielo di maggio appare come un’anticipazione del cielo estivo; le costellazioni tipiche dell’inverno sono ormai tramontate e la Via Lattea estiva comincia a comparire a est.
Sdraiarsi sotto un cielo buio, nelle serate di maggio ormai caratterizzate da un clima (si spera!) primaverile e aspettare l’evolversi di un’ammirabile sceneggiatura, è un assaporare l’estate che si sta avvicinando.
Da un cielo d’inverno che ha visto la sagoma di Orione attraversata dal disco invernale della maestosa Via Lattea e ricco di brillanti stelle che, con il loro chiarore diffuso, come una luce nello spazio, illuminavano le freddi e secche notti a un cielo più povero di stelle luminose, ormai privo dalla caratteristica scia della Via Lattea tutt’intorno all’orizzonte, ma comunque non povero di oggetti celesti di notevole interesse. Circondati da un disordine stellare, servendosi di una cartina celeste, l’osservatore in prima serata potrà dilettarsi tra diverse costellazioni (Boote, Cani da Caccia, Chioma di Berenice, Corona Boreale, Corvo, Leone, Idra, Sestante e Vergine) e ammirare alla latitudine di 40 gradi stelle di prima grandezza: Sirio nel Cane Maggiore collocata a Sud-Ovest bassa sull’orizzonte; Vega nella Lira che sorge a Nord-Est; Capella nell’Auriga a Nord-Ovest; Arturo nel Boote a metà tra lo Zenit e l’Est; Procione, bianco-giallastra, nel Cane Minore a Sud-Ovest; Betelgeuse in Orione, rossastra, in basso a Ovest; Aldebaran nel Toro, arancione, collocata a Nord-Ovest; Polluce nei Gemelli a metà strada in basso a Ovest; Spica nella Vergine a Sud-Est; Regolo nel Leone alta a Sud; Deneb nel Cigno che sorge a Nord-Est.
Muovendosi con gli occhi a Est, fa la sua comparsa l’asterismo del Triangolo Estivo, pur se molto basso, con le costellazioni del Cigno e della Lira. Nel Cigno, dalla forma particolare e che risulterà sempre più visibile nelle ore civili dei mesi estivi, e nella costellazione non molto estesa della Lira che saranno sempre più visibili con l’avanzare delle ore e dei giorni, spiccano la supergigante Deneb biancastra distante 3000 anni luce e la brillante stella bianco-bluastra Vega distante 25 anni luce dal Sole. Ad Est Ercole seguito dalla Corona Boreale, dal Serpente, da Ofiuco e dalla Vergine. Rispetto al Boote in alto ad Est, dalla parte opposta del Grande Carro, si scorge una costellazione costituita da una serie di stelle disposte a semicerchio chiamata Corona Boreale dove brilla la stella Gemma.
Proseguendo lungo una linea che conserva la curvatura del timone del Grande Carro si intercetta Arturo (la prima stella che si vede al tramonto) a metà tra lo Zenit e l’est, e quindi Spica nella costellazione della Vergine. La costellazione dedicata a Ercole, situata fra la Lira e la Corona Boreale e che sembra poggiare il capo su quello di Ofiuco, è visibile da maggio a ottobre.
Ofiuco, dal latino colui che tiene il serpente, d’altra parte si estende a cavallo dell’equatore celeste, in una regione celeste che lo rende osservabile da quasi tutte le aree della Terra, tranne quelle polari.
Volendo toccare le stelle allo zenit prevalgono le figure dell’Orsa Maggiore, del Boote e dei Cani da Caccia con Cor Caroli, una delle più graziose stelle doppie facilmente risolvibile con un telescopio di piccole dimensioni. A Nord anche il Dragone, a ridosso dell’Orsa Minore, si presenta in buone condizioni di osservabilità ed è una delle costellazioni più grandi della volta celeste. Da questa regione ben alta nel cielo, prolungando verso sud l’arco segnato dal timone del Grande Carro si possono facilmente individuare la luminosissima stella arancione Arturo della costellazione del Boote e la bluastra stella Spica nella Vergine. Arturo è una gigante distante 37 anni luce dalla Terra ed è una delle stelle più brillanti dell’emisfero boreale che si lascia ammirare in tutto il suo splendore in queste notti di primavera. Partendo dalle prime due stelle contigue alla coda, Phecda e Megrez, e prolungando il loro allineamento in direzione sud si può facilmente ritrovare la stella Regolo, per molti secoli conosciuta come “Cuore del Leone”, una delle più luminose nel cielo notturno. Il grande mestolo, così viene chiamato dagli anglosassoni l’asterismo dal Grande Carro, si alza verso le parti più alte del cielo e ci aiuta a ritrovare la Stella Polare, mentre la costellazione di Cassiopea, dalla parte opposta al Grande Carro rispetto alla Polare, con il suo un gruppo di stelle dalla caratteristica forma di W si abbassa verso l’orizzonte lungo il ramo della Via Lattea.
Della sfera celeste, a Sud, sono ben evidenti le stelle settentrionali del Centauro, visibile per intero nell’emisfero sud e osservabile solo in parte dalla nostra latitudine a inizio estate. A partire dalle medie latitudini boreali, avendo a disposizione un cielo meridionale libero da ostacoli, è possibile osservare il celebre e popolatissimo ammasso globulare Omega Centauri (NGC 5139), il più luminoso della volta celeste ed anche uno dei più vicini distando solo 16.000 anni luce dal Sole. Il Centauro è una delle costellazioni australi più brillanti ed estese del cielo notturno e comprende α Centauri (4,4 anni luce dalla Terra) fisicamente associata alla nana rossa Proxima Centauri celebre per essere la più vicina alla Terra dopo il Sole. A Sud-Est più in alto, dal caratteristico color arancio, la luminosa Arturo (il Guardiano dell’Orso) che sorge proprio nella costellazione del Boote mentre dalla parte opposta la stella Regolo nel Leone, bianco-bluastra, osservabile con un binocolo o un piccolo telescopio e intercettabile a partire dalle stelle Megrez e Phecda del Grande Carro.
A Sud-Est, fa la sua comparsa la parte più settentrionale della splendente Scorpione, con la rossa stella Antares, il cuore della costellazione, e il gruppo indistinto di stelle luminose facenti parte della costellazione australe del Lupo che alle nostre latitudini si può vedere quasi nella sua interezza. In pieno Sud, sopra l’orizzonte, le costellazioni della Vergine dove è possibile ammirare la brillante stella Spica e la Chioma di Berenice tra il Leone e Boote. In basso all’orizzonte, a Sud-Ovest, l’estesa costellazione dell’Idra non facile da individuare anche per la scarsa luminosità delle stelle che la compongono ma che in primavera ha il miglior periodo di osservabilità . Più in alto, sembrano (ergersi) poggiarsi su questo lungo serpente strisciante, l’antica costellazione del Corvo dalla forma a vela e quella piccolissima del Sestante di cui è possibile identificare con i soli occhi la gigante bianco-azzurra Alpha Sextantis con un cielo particolarmente pulito.
Ponendo lo sguardo a Ovest, una parte dell’Idra, il Cancro e i Gemelli si abbassano sempre più sull’orizzonte, mentre a nord parte dell’Auriga e di Perseo risultano ancora visibili. Ad Ovest, il sorgere dello Scorpione, splendente costellazione che raggiungerà la massima altezza nel mese di giugno, corrisponde al tramontare dalla parte opposta della brillante costellazione di Orione e del Cane Maggiore con Sirio, la brillantissima stella bianco-bluastra che dominava i cieli invernali. Il cielo porta via il Cancro, la costellazione meno luminosa dello zodiaco ma contenente l’interessante ammasso stellare del Presepio o Alveare o M44 (osservabile se l’inquinamento luminoso lo consente), la coppia dei Gemelli che si tengono per mano (e dove si trova il Sole al solstizio d’estate) che è tra le costellazioni principali dello zodiaco e Auriga (il Cocchiere), che nella più antica delle mitologie si riferisce all’importante invenzione del carro trainato dai cavalli, individuabile grazie a un singolare allineamento di stelle a forma di pentagono irregolare. Le stelle Castore e Polluce (giallastra) dei Gemelli, individuabili con una linea congiungente Megrez e Merak del Grande Carro, insieme alla luminosissima e giallognola Capella (Capretta) sono facilmente visibili e adornano questa porzione di cielo ma declinano velocemente verso l’orizzonte mentre le costellazione del Toro e di Perseo (dove brilla Algol, la stella del diavolo) tramontano.
Sciami meteorici
Quando le correnti dei meteoroidi incontrano la Terra entrano nell’atmosfera e si vaporizzano danno origine alle meteore. Provenendo tutti da certi correnti, creano un effetto ottico, per cui sembrano provenire da una certa zona del cielo (radiante). Si ha quindi uno sciame di meteore, che viene nominato in base al punto del cielo da cui sembrano provenire le tracce luminose. Anche nel mese di maggio la Terra attraversa diverse nubi di detriti lasciate da comete o da asteroidi in disgregazione. Ricordiamo tra questi gli eventi astronomici: pioggia di meteoriti Eta Aquaridi (031 ETA) ed anche Alfa Scorpidi (01 Apr – 10 Mag), Phi BOO (16 Apr – 12 Mag), Eta OPH (09 Apr – 16 Giu) e Oph sud (11 Apr – 19 Mag), sciami con massimo in maggio, che mostrano già qualche attività in aprile. Il periodo di visibilità delle Eta Aquaridi, 19 aprile – 28 maggio, raggiungerà il suo picco intorno al 5 del mese ma l’osservazione sarà favorevole qualche giorno dopo con la Luna nuova dell’otto maggio. In tali condizioni gli osservatori possono godere del cielo più scuro fino all’alba, puntando gli occhi nella costellazione dell’Acquario, dove si trova il radiante, scorgendo più di 50 meteore all’ora. La maggior parte dell’attività di questo sciame meteorico, il cui corpo progenitore è la cometa 1P/Halley, è vista nell’emisfero australe (Sud).
Luna
In base alla posizione lungo la propria orbita il nostro satellite è visto da ogni località della Terra con angolazioni diverse, motivo per cui la sua superficie appare totalmente, parzialmente o per niente illuminata dalla luce del Sole. L’osservazione del cielo profondo sicuramente è conveniente quando l’intensa luce lunare non illumina il cielo impedendo di scrutare anche i piccoli dettagli celesti. La Luna illuminerà il cielo già dai primi giorni del mese, ma in particolare è consigliabile l’osservazione dalla settimana del 13 e del 27 del mese.
Tra il 2 e il 6 maggio spettacolari allineamenti planetari all’alba, vedranno protagonista la Luna (in fase calante) e i pianeti Marte, Mercurio e Venere.
Mercoledì 1 maggio la Luna si troverà a Sud-Est all’ultimo quarto nella costellazione del Capricorno intorno alle ore 3 del mattino mentre giorno 3 maggio, illuminata poco più del 30%, vicino al maestoso Saturno; gli oggetti celesti saranno nella costellazione dell’Acquario e osservabili anche ad occhio nudo intorno alle 4 del mattino.
Meno illuminata, il 4 maggio si troverà in compagnia del pianeta rosso Marte (occultazione lunare di Marte) e il giorno successivo vicina a Mercurio; gli oggetti si troveranno vicino la costellazione dei Pesci e saranno osservabili ad occhio nudo.
In particolare giorno 3 maggio a Sud-Est un fantastico trio celeste costituito da Mercurio, Marte e Saturno (tra le costellazioni del Pesce e del Capricorno) inseguirà la Luna, prima del sorgere del Sole. Giorno 8 maggio nella fase di Luna nuova (lunazione) la si nota tra le costellazioni dell’Ariete e del Toro ad oriente vicino a diverse stelle Il nostro satellite naturale si troverà tra la Terra ed il Sole, cosicchè il lato illuminato sarà rivolto verso la nostra stella: questo sarà il momento migliore per le osservazioni delle stelle, in quanto il bagliore della Luna non interferirà .
Nei due giorni successivi si potrà ammirare a Ovest una sottile falce di Luna che tramonta bassa sull’orizzonte vicino alla costellazione dell’Auriga.
Dopo il primo quarto di metà mese, il 16 e 17 maggio il satellite domina il cielo a Ovest illuminando la volta celeste a più del 60%, in questo modo sarà più difficile scorgere nelle sue vicinanze le stelle leggermente più deboli.
Il 23 maggio è il giorno della Luna piena e si troverà a Sud-Est vicino allo splendente Scorpione (dove brillerà la stella doppia Antares), la cosiddetta Luna dei Fiori, e il nostro satellite naturale si troverà dal lato opposto della Terra rispetto al Sole, ma in pratica il disco lunare sembrerà pieno sia la notte prima che quella dopo tale evento (tecnicamente la Luna piena dura solo un momento). Il 30 (ultimo quarto di Luna) e il giorno successivo la si potrà osservare ad Est vicina a Saturno (occultazione lunare di Saturno), dalle ore 2 del mattino, nella costellazione dell’Acquario. Lasciamoci quindi trasportare dallo stupore di osservare la Luna, la cui luce notturna ha alimentato nei secoli la fantasia dei poeti e la curiosità degli scienziati, da Plutarco a Galileo, da Dante a Pirandello.
Pianeti
Con ciò non vogliamo costruire un modellino di Sistema Solare ma, semplicemente, visualizzare mentalmente l’inconcepibile vastità nella quale ci troviamo e di come il mistero e lo stupore possano cogliere l’osservatore che ammira la volta celeste in una notte di primavera, uno stimolante viaggio nel nostro Sistema Solare dove i pianeti danzano tra le stelle. Le configurazioni celesti che vedono protagonisti i pianeti sono come sempre spettacolari e anche se molto diversi tra loro, i pianeti, sono accomunati dalle leggi dello spazio e dal fatto di orbitare tutti intorno al Sole, la nostra stella. Solo la Terra permette la vita come la conosciamo noi, mentre sugli altri pianeti l’uomo non avrebbe alcuna possibilità di sopravvivenza a meno di costruire complesse e super tecnologiche basi spaziali.
Il 4 maggio due splendide congiunzioni si ammirano tra le stelle del cielo, Luna-Saturno e Luna-Nettuno, mentre il giorno dopo Luna-Marte sempre a Sud-Est.
Il 6 maggio Mercurio, un pianeta gelido di notte ma caldissimo di giorno, sarà in congiunzione con la Luna mentre il giorno successivo la congiunzione Luna-Venere splenderà nel cielo. Il pianeta sarà visibile prima del sorgere del Sole ad Est per tutto il mese e il 9 maggio sarà il momento migliore per osservarlo in quanto apparirà alla sua massima distanza apparente a Ovest dal Sole: evento astronomico noto come massima elongazione Ovest e che vedrà i due oggetti celesti separati a poco più di 26°.
Il pianeta rosso Marte visibile prima del sorgere del Sole ad Est, giorno 8 maggio si troverà al Perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, ma nel cielo saranno presenti anche due congiunzione, ovvero Luna-Urano e Luna-Giove. Urano (il gigante ghiacciato), e Giove (il gigante sempre in tempesta) non saranno visibili per tutto il mese a causa della congiunzione col Sole del 13 e del 18 maggio rispettivamente; per poter osservare Giove bisogna sfruttare i primi di maggio prima del tramonto del Sole, quando sarà visibile verso Ovest.
Venere è invisibile per tutto il mese e giorno 18 maggio si troverà in congiunzione con Urano. Il 22 maggio Giove si troverà in congiunzione con le splendide Pleiadi mentre il giorno successivo due bellissime congiunzioni Venere-Pleiadi e Venere-Giove brilleranno nel cielo. L’ultimo giorno del mese tre congiunzioni appariranno nel cielo a farsi compagnia, Venere Iadi, Mercurio-Urano (nella costellazione del Toro) e Luna-Saturno.
Saturno (il pianeta degli anelli), uno dei protagonisti del cielo, e il gigante Nettuno saranno visibili in tarda nottata sorgendo solo intorno alle 3 di notte. Il cielo è immenso e sembra sempre identico a se stesso.
Ora, armati di tanta pazienza, non ci resta che alzare lo sguardo verso quel vuoto nero punteggiato di stelle e ricercare con il solo potere dei nostri occhi le meraviglie celesti di cui è composto.
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