
Per la descrizione del cielo di questo mese, ci lasciamo ispirare dalla World Space Week, la Settimana dello Spazio, una celebrazione internazionale della scienza e della tecnologia, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, per approfondire il loro contributo al miglioramento della condizione umana. Come riporta il sito ufficiale, il tema di quest’anno – Vivere nello Spazio -, intende esplorare il percorso dell’umanità verso la trasformazione dello spazio in un habitat, sottolineando le tecnologie innovative, le sfide e gli sforzi collaborativi che rendono questa visione una realtà.

Come ogni anno l’evento si tiene tra il 4 e il 10 ottobre, in ricordo del lancio del primo satellite terrestre creato dall’uomo, lo Sputnik 1, avvenuto il 4 ottobre 1957, e in ricordo dell’entrata in vigore del Trattato sullo spazio extra-atmosferico del il 10 ottobre 1967, documento in cui si definisce chiaramente che i corpi celesti siano patrimonio comune dell’umanità.
Con l’aiuto della fantasia allora, immaginiamo di spostarci tra le stelle della volta celeste visibili in queste sere d’ottobre e lo faremo con una nave spaziale tutta speciale, C/2025 A6, la cometa Lemmon così da spostarci nello spazio alla velocità di circa 60 km al secondo. Come il capitano Qfwfq delle Cosmicomiche di Italo Calvino potremmo salteremo sulla sua superficie il 21 di questo mese quando raggiungerà la minima distanza dalla Terra, circa 90 milioni di chilometri, e quando, secondo le ultime stime sarà visibile anche ad occhio nudo, così da regalarci bellissime visioni al binocolo e imperdibili occasioni per fotografarla nel cielo.
Nell’arco di un mese la Lemmon percorrerà oltre 160 milioni di Km all’interno del Sistema Solare interno: a inizio del mese passerà tra le costellazioni della Lince e del Leone Minore, il 6 ottobre sfiorerà Tania Australis, la zampa centrale dell’Orsa Maggiore ed il 16 ottobre la stella Cor Caroli nei Cani da Caccia, per poi spostarsi nel Boote e nella Testa del Serpente a fine mese. Grazie alla sua vicinanza al polo Nord celeste, per circa due settimane a metà del mese sarà visibile contemporaneamente sia all’alba che al tramonto, così da poterla osservare praticamente due volte al giorno. Secondo le stime tornerà a visitare il nostro pianeta solo tra oltre 1000 anni.

Alla sua velocità potremmo raggiungere la Luna in circa 1h e 50 minuti e Saturno e Nettuno, in queste notti visibili ai confini delle costellazioni dell’Acquario e dei Pesci, rispettivamente in oltre 240 giorni e 2 anni. Se ci sembra tantissimo è solo perché non abbiamo ancora parlato delle stelle: Vega nella costellazione della Lira, in queste sere ancora vicina allo zenith e lontana da noi circa 25 anni luce, potremmo raggiungerla solamente in 125 mila anni! Arturo in 250 mila e le stelle dell’Orsa, in circa 400 mila anni! E siamo ancora vicini, se si pensa che uno degli astri più lontani visibili ad occhio nudo, V762 nella costellazione di Cassiopea potremmo raggiungerlo solamente in oltre 80 milioni di anni e la Galassia di Andromeda, che con i suoi 2 milioni e mezzo di anni luce di distanza è l’oggetto più distante visibile ad occhio nudo, in oltre 12,5 miliardi di anni, quasi quanto l’età dell’universo!

Inutile continuare se pensiamo che le galassie più lontane distano da noi miliardi di anni luce! Siamo così piccoli che fa decisamente sorridere pensare che su questo piccolo pallino blu su cui abitiamo sia stato necessario chiarire a tutti che quei vicinissimi luoghi che possiamo raggiungere siano di tutti e non esclusività di qualcuno.
I pianeti
Nelle sere di questo mese i primi pianeti che possiamo trovare sopra l’orizzonte sono Mercurio e Marte: si può cercarli a Ovest subito dopo il tramonto e tra loro abbastanza vicini, ma non sarà facile trovarli perché immersi nelle luci del crepuscolo e molto più a Sud rispetto al Sole.
Il pianeta protagonista di queste notti sarà invece Saturno, perché dopo l’opposizione di settembre, mostra ancora un grande diametro apparente e comincia ad essere più alto ad Est già nelle prime ore della notte. Dopo aver “perso” gli anelli all’inizio dell’anno, sono oramai nuovamente visibili al telescopio, anche se ancora sottilissimi. Lo seguirà Giove nella seconda parte della notte, ed infine Venere, visibile ad Est, ma solo poco prima del sorgere del Sole.

Per Mercurio, Marte e Venere converrà utilizzare un binocolo per cercarli; lo stesso strumento basterà per individuare anche Nettuno, in questo periodo molto vicino a Saturno.
Altri fenomeni
L’11 ottobre il pianeta nano Cerere sarà in congiunzione stretta con la stella Phi2 Ceti; ed il 15 ottobre all’alba la Luna sarà non lontana dall’ammasso M44. In queste sere inoltre dovrebbe essere ancora osservabile la cometa C/2025 R2 (SWAN) che intorno al 20 ottobre raggiungerà la minima distanza dalla Terra e V7994 Sgr, una Nova recentemente scoperta nel Sagittario. Sia la cometa che la Nova dovrebbero essere alla portata di un binocolo e rintracciabili nella prima parte della sera: il 14 ottobre SWAN sarà nei pressi della stella Sabik nell’Ofiuco e il 18 transiterà sulla Via Lattea; mentre la Nova è fissa nei pressi di Alnasl, Gamma Sgr.

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