Aggiornato il 30 Luglio 2020
Marte, definito anche “pianeta rosso” poichè appare all’osservatore di un vivido colore rosso per la massiccia presenza di ossido di ferro sulla sua superficie, è il 4° pianeta del Sistema Solare, in ordine dal Sole. Il simbolo astronomico del pianeta è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio (♂).Come Giove e Saturno, anche Marte è un pianeta esterno rispetto alla Terra, ed è possibile che si possa osservare durante tutta la notte (dall’est a mezzanotte, verso sud-est prima dell’alba).
Come gli altri pianeti, Marte raggiunge la sua luminosità inferiore quando si trova in congiunzione, cioè si trova all’estremo opposto rispetto al Sole (ma in questo caso è invisibile proprio per la vicinanza con il Sole), mentre raggiunge la massima luminosità quando si trova in opposizione, cioè quando si trova dalla parte opposta, con la Terra in mezzo.
I telescopi rifrattori sono l’ideale per l’osservazione dei pianeti: la grande nitidezza caratteristica delle osservazioni condotte col rifrattore permette di osservare molti dettagli dell’atmosfera dei giganti gassosi come Giove e Saturno, nonchè varie sfumature visibili sulla Luna e sulla superficie del pianeta Marte. Mediamente un telescopio rifrattore con un’apertura di 90-100mm di diametro (i modelli più diffusi) consentono di individuare stelle fino alla magnitudine apparente 11. Marte risulta essere osservabile tutta la notte ed in particolare nella seconda parte, e anticipa levata e tramonto. Lo si può individuare facilmente in direzione Sud-Est, alla comparsa delle prime luci dell’alba. Marte completa il suo percorso tra la costellazione dei Pesci e quella dell’Acquario. L’11 luglio sarà in congiunzione con la Luna. A luglio, inoltre, è prevista la partenza di alcune sonde (vedi ad esempio lo Speciale Marte 2020) verso il Pianeta rosso che si prepara a tornare alla ribalta, più luminoso che mai.
Osservare Marte
Marte non verrà mai visto dall’osservatore come appare nelle foto: quando questo pianeta è visibile nel cielo notturno, brilla con un intenso colore rosso o rosso-arancio. Marte si trova più esternamente rispetto alla Terra ed è pertanto possibile che si possa osservare durante tutta la notte e in posizioni lontane dall’est e dall’ovest, come pure molto in alto nel cielo. Il modo più semplice per distinguerlo, oltre al suo colore, è la sua magnitudine apparente, che a seconda dei periodi può raggiungere la -2,6; mediamente si mantiene su una luminosità meno evidente, oscillando fra la -0,5 e la 0,5. Si muove molto vicina alla linea dell’eclittica, pertanto se in un cielo stellato è presente un oggetto non indicato sulle mappe di colore rosso vivo molto vicino all’eclittica, si tratta del pianeta Marte.
Gli strumenti consigliati
Gli strumenti che si possono usare per l’osservazione sono due in particolar modo: il binocolo, dove Marte appare come un punto rosso privo di particolari caratteristiche, e il telescopio, dove possono rendersi evidenti, in base alla distanza, diversi segni scuri e solchi, dovuti in parte alla composizione del suolo, in parte ai rilievi e in parte alle grandi tempeste di sabbia che spazzano periodicamente la superficie di questo pianeta.
Per chi coltiva verso l’astronomia un interesse più che passeggero, è però indispensabile l’acquisto di un telescopio. Buoni strumenti anche di dimensioni modeste possono dare risultati sorprendenti soprattutto sulla Luna, dove crateri, montagne e valli manifestano tutti i loro pittoreschi ricami con il variare delle ombre. Questi, equipaggiati con bassi ingrandimenti e portati lontano dalle luci cittadine, svelano le meraviglie dell’universo siderale. I pianeti sono soggetti più difficili, anche se con i telescopi si possono captare alcuni dettagli come le fasi di Venere, le calotte polari di Marte, le fasce di Giove e gli anelli di Saturno.
Il parametro che definisce quanto un telescopio può “ingrandire” è il diametro in millimetri dell’obiettivo. Questo valore è pari al massimo ingrandimento ancora ben godibile sulla maggior parte degli oggetti (ad esempio, 100x per un obiettivo di 10cm di diametro, 200x per uno di 20cm, ecc…), fermo restando che oggetti molto brillanti come Marte o altri pianeti, potranno giovarsi di ingrandimenti maggiori, ma raramente (se non mai) oltre il doppio di tale valore.
Inoltre, bisogna prestare attenzione perchè Marte, ma anche Saturno, possono essere scambiati con delle stelle poichè brillano quanto Vega o Antares, ma presentano una luce più ferma.
Vediamo ora quali oggetti possiamo osservare in cielo questo mese. La descrizione che segue è tratta da it.wiki:
Le costellazioni di luglio
Il cielo di luglio si presenta dominato dalla scia luminosa della Via Lattea.
L’area di cielo visibile ad est è sicuramente la più interessante: la Via Lattea attraversa il cielo da nord-est a sud, attraversata a sua volta da una banda scura longitudinale, la fenditura del Cigno; proprio nella costellazione del Cigno si trova la parte più intensa della Via Lattea dell’emisfero boreale: è compresa tra le stelle Sadr e Albireo, che formano l’asse inferiore di quello che viene chiamato asterismo della Croce del Nord; con un semplice binocolo si possono osservare ricchissimi campi stellari, con varie associazioni di astri minuti e spesso dai colori contrastanti.
L’asterismo del Triangolo estivo è un punto di riferimento irrinunciabile per reperire le principali costellazioni: il vertice più settentrionale Deneb (la stella meno luminosa delle tre) domina la costellazione del Cigno, Vega, la più brillante, quella della Lira; la più meridionale, Altair, è l’astro principale della costellazione dell’Aquila.
La Via Lattea prosegue verso sud, dove si trova il rigonfiamento che indica il centro galattico; qua, compresi tra la brillante costellazione dello Scorpione e del Sagittario, si concentra un gran numero di ammassi globulari, alcuni dei quali, come M22, visibili anche con un binocolo.
A nord prevale sempre l’asterismo del Grande Carro, le cui stelle di coda possono essere usate, scendendo a sud, per reperire Arturo, la stella rossa della costellazione del Boote, e Spica, nella Vergine. Poco a sud del Grande Carro, verso ovest, si mostra la Chioma di piccole stelle che ha dato il nome alla costellazione della Chioma di Berenice; entro i suoi confini si osservano numerose galassie con un piccolo telescopio amatoriale.
Ad ovest, il Leone è tramontato, e si mostra ancora sopra l’orizzonte la stella Spica, della costellazione della Vergine; pure Arturo è visibile ad ovest, sempre più bassa sull’orizzonte.
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