Il cielo del mese

Il cielo del mese: dicembre 2018, l’Ofiuco e la cometa di Natale

Torniamo con il cielo del mese di dicembre, mettendo in evidenza la costellazione dell'Ofiuco nella prima parte del mese e l'ammasso del Presepe nella seconda parte, mentre a metà mese sarà possibile osservare la cometa di Natale.

Aggiornato il 5 Marzo 2019

Il nucleo della Cometa Wirtanen (al centro dell’immagine) il 9 dicembre 2001 – via commons
Il mese di dicembre porta aria fresca (riscaldamento globale permettendo) carica di festa e tra gli oggetti notevoli che si possono osservare nel cielo dicembrino c’è anche l’Ammasso del Presepe nella costellazione del Cancro. Noto anche con le sigle M 44 o NGC 2632, è uno degli oggetti più facili da individuare anche a occhio nudo, a patto di avere un cielo terso e senza inquinamento luminoso. La sua posizione è all’incirca a metà strada tra le stelle Regolo, nella costellazione del Leone, e Polluce, nella costellazione dei Gemelli. Sarà visibile nel cielo da fine dicembre fino a tutto giugno, ma nel frattempo di individuare il Presepe, potrete provare a identificare le stelle della costellazione dell’Ofiuco, che interseca l’eclittica solo con un paio di stelle nella sua parte meridionale.
Questa costellazione, oltre alla curiosa assenza dallo zodiaco ufficiale, è interessante anche da un punto di vista puramente astronomico, visto che conta diverse stelle doppie e stelle variabili. Inoltre sono stati scoperti anche diversi sistemi planetari, i cui più famosi sono quelli intorno alle stelle Gliese 1214 e Corot-6.
L’evento del mese, però, sarà il passaggio della cometa 46P/Wirtanen, meglio nota come la cometa di Natale. Scoperta il 17 gennaio del 1948 dall’astronomo statunitense Carl Alvar Wirtanen, ha un periodo orbitale di 5,44 anni e passerà molto vicina alla Terra proprio nei giorni centrali di dicembre. In particolare il 16 dicembre si troverà a circa 11,5 milioni di chilometri dalla Terra, con una magnitudine fino a 3.0, rendendola visibile anche a occhio nudo, cielo permettendo.
Vediamo, ora, quali sono le costellazioni che caratterizzano il cielo di dicembre (il testo che segue è tratto da it.wiki):

Le costellazioni di dicembre

Il cielo di dicembre è dominato, a sud, dalla grande e luminosa costellazione di Orione, dalla luminosa stella Sirio e dall’asterismo del Triangolo Invernale.
Orione è in assoluto la protagonista del cielo: la sua caratteristica forma a clessidra, le tre stelle allineate della cintura e la sua posizione a cavallo dell’equatore celeste, ne fanno il punto di riferimento per gli osservatori del cielo di tutto il mondo. Proseguendo a sud-est lungo la linea della cintura, si arriva a Sirio, la stella più luminosa dell’intera volta celeste; a completare il triangolo Sirio-Betelgeuse è Procione, un astro notevole nella costellazione del Cane Minore. A sud di Sirio, il corpo del Cane Maggiore è segnato da una catena di stelle che prosegue verso sud-est, terminante in un triangolo. Più a sud, la parte posteriore dell’antica Nave Argo, la Poppa, è ricchissima di ammassi aperti.
A nord del Triangolo Invernale, si evidenzia bene la costellazione dei Gemelli, le cui stelle sono disposte a rettangolo, inclinato verso nord-est, quasi a voler “sfuggire” dal gruppo di stelle di Orione. Ad nord-ovest di quest’ultimo, in alto nel cielo, si estendono il Toro e l’Auriga.
Ad est inizia ad intravedersi la figura del Leone, a forma di trapezio, con la brillante Regolo sulla parte sud-ovest. Il campo a sud-est si fa invece privo di stelle, in direzione della grandissima Idra e di altre costellazioni minute.
A nord, il Grande Carro inizia ad elevarsi sull’orizzonte, così inizia ad apparire “verticale”, mentre al suo crescere segue, dalla parte opposta alla Stella Polare, il declino di Cefeo e di Cassiopea.
Verso ovest, ancora si rende visibile dopo il tramonto Fomalhaut, la brillante stella Alfa del Pesce Australe, e la Balena, così come il Quadrato di Pegaso, dominante nei cieli di inizio e metà autunno. A sud-ovest di Orione, si snoda la tortuosa costellazione di Eridano, che termina con la brillantissima stella Achernar, al di sotto dell’orizzonte osservabile dall’Italia. Con il Cigno tramonta l’ultima delle costellazioni che hanno dominato i cieli dell’estate.
Per chi avesse la possibilità di oltrepassare la linea del Tropico del Cancro durante le vacanze di Natale, potrebbe essere interessante osservare il cielo notturno in direzione sud, dove oltre alla già citata Achernar, sarebbero visibili le Nubi di Magellano, due galassie satelliti della Via Lattea, entrambe dall’aspetto simile a due frammenti della Via Lattea: la Piccola Nube si individua 15 gradi a sud di Achernar, mentre la Grande Nube è ben visibile una ventina di gradi a sud della brillantissima Canopo, la seconda stella più luminosa del cielo, individuabile a sua volta 35 gradi a sud di Sirio.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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