Il cielo del mese Storie e disegni sulle Pleiadi

Il cielo del mese: aprile 2020, Venere e le Pleiadi

Aggiornato il 28 Novembre 2024

Il 3 e il 4 aprile Venere, la dea della bellezza, si recherà  in visita presso le Pleiadi, le mitologiche sette sorelle.
In termini astronomici il pianeta Venere, il pianeta grande quanto la Terra ma con una temperatura superficiale di più di 400 gradi, sarà  allineato verso l’ammasso delle Pleiadi che dista quattrocento anni luce circa. Siccome non è facilissimo individuare le Pleiadi, l’allineamento con il luminosissimo pianeta Venere permetterà  di trovarle facilmente. Per godersi questo fenomeno ci mettiamo sul balcone di casa o in giardino con un binocolo, se lo abbiamo (non è necessario). Individuiamo l’ovest guardando dove tramonta il Sole.
Prima comparirà  un oggetto luminosissimo: questo è Venere. Poi sempre più a sud compariranno delle stelle molto luminose: Sirio, Betelgeuse, Rigel e Aldebaran. Quando sarà  buio si potranno facilmente vedere tre stelle allineate che puntano verso la stella Aldebaran: queste stelle formano la cintura di Orione mentre la testa di Orione sarà  individuata da Betelgeuse, una stella che, se guardate bene, apparirà  arancione. Come abbiamo detto, le tre stelle fanno parte della costellazione di Orione, Aldebaran della costellazione del Toro, mentre Sirio nella costellazione del Cane Maggiore.
Se invece ci focalizziamo sul pianeta Venere, vedremo che intorno a esso ci sono delle stelline molto molto deboli che sono le Pleiadi. Dal punto di vista mitologico ci si riferisce a esse come le sette sorelle. In realtà  se ne potranno vedere facilmente solo cinque o sei: sono stelle molto giovani. Hanno, infatti, meno di 100 milioni di anni. Si sono formate quando sulla Terra dominavano i dinosauri: non a caso sono ancora circondate dal bozzolo di gas che le ha formate.
Venere, essendo un pianeta, ha un moto di rivoluzione attorno al Sole. Dalla Terra lo vediamo, in cielo, spostarsi rispetto alle stelle fisse, per cui, di notte in notte, cambierà  la sua posizione. E questo è il motivo per cui possiamo osservare questo allineamento solo il 3 e il 4 aprile.
Prima di lasciarvi alle costellazioni di questo mese, vi ricordiamo di partecipare al nostro concorso legato all’allineamento tra Venere e le Pleiadi, senza dimenticare anche il concorso Osserva e disegna 2020.

Le costellazioni di aprile

È proprio durante questo mese che si può assistere alla transizione dal cielo invernale a quello estivo per quanto riguarda le costellazioni. Nelle prime ore dopo il tramonto si possono ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione, il Toro, i Gemelli, l’Auriga. Nel frattempo, volgendo lo sguardo a Est, si cominciano a vedere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva. Ad esempio, al tramonto, a Sud-Ovest di Sirio, che per tutto l’inverno è stata la stella più brillante della volta celeste, vediamo il sorgere, a Nord-Est, di Vega (nella costellazione della Lira), la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo della costellazione di Bootes. La Lira è riconoscibile come una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine a essa, disposte a parallelogramma.
A Nord-Est, sotto l’Orsa Maggiore, vedremo la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone con al vertice, molto luminosa, la già  citata Arturo. A sinistra di Bootes si può riconoscere una piccola costellazione a forma di semicerchio, la Corona Boreale. Per quanto riguarda invece le costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte tramontano Toro e Gemelli, nel cielo meridionale si vedono in successione la debole costellazione del Cancro, il Leone e infine la Vergine.

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Scritto da

Sandro Bardelli Sandro Bardelli

Ricercatore astronomo presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio Astronomico di Bologna. Il suo ambito di ricerca è la cosmologa osservativa, la struttura su grande scale dell'Universo e l'evoluzione delle galassie, tramite grandi survey spettroscopiche e immagini da satellite. Ha usato i maggiori telescopi ottici, radio e nella banda X e ha lavorato all'Osservatorio di Meudon/Paris, all'Osservatorio di Trieste eall'ESO (Germania). àˆ autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche. Inoltre è il responsabile per la didattica e la divulgazione presso l'Osservatorio Astronomico di Bologna e cura eventi, lezioni e corsi di aggiornamento per insegnanti.

Caterina Boccato Caterina Boccato

Responsabile della Didattica e Divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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