Aggiornato il 28 Novembre 2024
Le costellazioni non hanno nessun significato fisico; le stelle che le formano sembrano vicine, proiettate sulla volta celeste, ma nella terza dimensione la loro distanza da noi e fra di loro può essere molto diversa.
Così inizia il capitolo dedicato alle stelle di Vi racconto l’astronomia di Margherita Hack. Nata il 12 giugno del 1922, quest’anno ricorre il centenario e per ricordare l’importanza della sua figura come astronoma e divulgatrice, abbiamo pensato bene di dedicarle la nostra prossima diretta della serie de Il cielo in salotto. Il cielo di Margherita, questo il titolo, sarà online in streaming sul nostro canale YouTube il 7 giugno alle 18:00. Avremo come ospiti Daria Guidetti e soprattutto Federico Taddia, che ha collaborato con lei in molti dei suoi libri dedicati ai bambini.
Non vi spoilero nulla oltre, se non che parleremo sicuramente di Epsilon Aurigae, una stella multipla nella costellazione dell’Auriga, tipica del cielo invernale, quindi non presente nei cieli primaverili di questo periodo. Però a Epsilon Aurigae è legato uno dei più importanti risultati scientifici di Margherita Hack, che nel 1961 propose che la stella secondaria fosse circondata da un guscio di materiale, responsabile dell’eclissi. A tale conclusione giunse dopo averla osservata tra il 1955 e il 1957.
Una stella che invece, con un po’ di fortuna magari qualcuno potrebbe riuscire a vedere (qui da Milano da dove scrivo queste righe è appena sotto l’orizzonte) è la stella Felis, che come saprete se avete letto la scheda della costellazione del Gatto, fa parte di questo particolare gruppo di stelle, non più riconosciuto come costellazione, e proposta nel 1799 dall’astronomo francese Jèrà´me Lalande, grande amante dei gatti. Proprio come Margherita Hack. Che un po’ scherzando, in una famosa inervista doppia con Antonino Zichichi realizzata da Marco Malaspina e Stefano Parisini, alla domanda Segno zodiacale?, rispose
E con questa simpatica battuta, siamo pronti per immeggerci tra le atmosfere del cielo di giugno (il testo che segue è basato su it.wiki):
Le costellazioni del cielo serale
Il cielo di giugno mostra ad est le caratteristiche tipiche del cielo dell’estate, con il centro della Via Lattea e le dense nubi stellari visibili nelle notti limpide.
Questa è indubbiamente l’area del cielo più interessante da osservare: disposta poco sopra l’orizzonte giace la lunga scia della Via Lattea, attraversata da una banda scura logitudinale, la fenditura del Cigno; proprio nella costellazione del Cigno si trova la parte più intensa della Via Lattea dell’emisfero boreale: è compresa tra le stelle Sadr e Albireo, che formano l’asse inferiore di quello che viene chiamato asterismo della Croce del Nord; con un semplice binocolo si possono osservare ricchissimi campi stellari, con varie associazioni di astri minuti e spesso dai colori contrastanti.
Uno dei gruppi di stelle più utili per reperire le principali costellazioni del cielo di giugno è, però, il Triangolo estivo, questo perchè è costituito da tre stelle appartenenti a tre differenti costellazioni: Deneb, il vertice più settentrionale, nella costellazione del Cigno; Vega, la più brillante, appartenente alla Lira; e infine Altair, delle tre quella con luminosità intermedia (un modo carino per dire che Deneb è la meno lunminosa del trio!) nella costellazione dell’Aquila.
La Via Lattea prosegue verso sud, dove si trova il rigonfiamento che indica il centro galattico; qua, compresi tra la brillante costellazione dello Scorpione e del Sagittario, si concentra un gran numero di ammassi globulari, alcuni dei quali, come M22, visibili anche con un binocolo.
E no, non riuscirete a vedere Sagittarius A*, il buco nero al centro della nostra galassia. Almeno non con un semplice binocolo o con un piccolo telescopio. D’altra parte per poter vedere i contorni del suo orizzonte degli eventi abbiamo dovuto mettere in piedi un sistema di reti di radioastronomi detto Event Horizon Telescope Collaboration e tre anni di elaborazione dei dati per ottenere l’immagine che ormai ha fatto tutto il giro del mondo. A tal proposito vi ricordo di andare a leggere l’ultimo articolo di Stefano Sandrelli sulla discussione tra la Hack e Italo Calvino su un altro buco nero.
Invece due oggetti più interessanti e forse un po’ più semplici da osservare sono due nebulose diffuse, la Nebulosa Laguna, che in condizioni particolarmente favorevoli può essere osservata persino a occhio nudo, e la Nebulosa Trifida.
A ovest, la stella Procione è sempre più prossima al tramonto, come il Cancro ed il Leone. In direzione sud-sud ovest ancora è visibile una parte del Centauro, brillante costellazione dei cieli del sud.
A nord prevale sempre l’asterismo del Grande Carro, le cui stelle di coda possono essere usate, scendendo a sud, per reperire Arturo, la stella rossa della costellazione del Boote, e Spica, nella Vergine. Poco a sud del Grande Carro, alta sull’orizzonte, si mostra la Chioma di piccole stelle che ha dato il nome alla costellazione della Chioma di Berenice; entro i suoi confini si osservano numerose galassie con un piccolo telescopio amatoriale.
A questo proposito potete dare un’occhiata al video qui sotto dove si raccontano alcune cose su come usare il Grande Carro per trovare altri oggetti nel cielo notturno.
Sciami meteorici
In attesa dei molti sciami meteorici dei prossimi mesi, a giugno i nostri cieli saranno solcati da due sciami.
Le Arietidi, che abbiamo incrociato a partire dal 14 maggio e proseguiranno fino al 24 giugno, con picco il 7 giugno.br/>
E poi le Bootidi di giugno che incroceremo tra il 22 giugno e il 2 luglio con picco il 27 giugno.
Fasi lunari
Di seguito le principali fasi lunari del mese di giugno.
I pianeti
I pianeti più facilmente visibili nei cieli italiani sono Saturno e Venere. Il primo sorge all’inizio del mese all’1:13 restando visibile fino alle 11:33, mentre Venere quasi alle 4 del mattino per restare nel cielo fino alle 17:26. A proposito di Venere, è in preparazione un articolo sulla sua osservazione diurna: stay tuned!
Nel corso del mese entrambi gli orari su indicati subiranno delle variazioni, anticipando i tempi di alba e tramonto. In particolare Saturno sarà disponibile sin dalle 23 (23:18 il 31 giugno) per poi tramontare intorno alle 9:30 (le 9:36 a fine mese). Venere, invece, subirà solo delle leggere variazioni: la sua alba arriverà a fine mese alle 3:44, mentre il tramonto alle 18:27.
Un altro pianeta che sarà particolarmente visibile a giugno è, poi, Giove, che a inizio mese sorgerà alle 2:43 per poi tramontare alle 14:50. La sua visibilità , buona, diventerà pressocchè perfetta il 29 giugno (alba all’1:01, tramonto 13:18).
Degli altri pianeti, il più visibile, anche se non allo stesso livello dei tre precedenti, sarà Marte, che a inizio mese sorgerà intorno alle 2:49 per tramontare alle 14:58, mentre a fine mese andticiperà l’alba di circa un’ora (all’1:44) per tramontare all’incirca sempre allo stesso orario (alle 14:51).
Gli orari indicati nel testo precedente sono stati ricavati da timeanddate con Roma come località .
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