Come da tradizione, dedichiamo la puntata estiva di Briciole Spaziali, la rubrica dell’INAF dedicata ai/alle più giovani, ad alcune riflessioni. Quest’anno abbiamo incontrato Sonia Fedele, un’insegnante di Scuola Primaria di Milano che ha deciso di spargere le Briciole Spaziali nella sua classe durante l’anno scolastico. Le abbiamo chiesto com’è andata e qualche commento al progetto.
Buongiorno Sonia, che bella idea quella di spargere le Briciole Spaziali a scuola! Per rompere il ghiaccio, raccontaci cosa insegni.
E poi vorremmo sapere cosa ti ha spinto a inserire la nostra rubrica nella programmazione annuale.
Quest’anno ho avuto una classe quinta di scuola primaria, intellettualmente vivace e con buona competenza linguistica. Ho pensato che le Briciole potessero rappresentare un filone da sfruttare per affrontare qualche argomento di astronomia e nello stesso tempo stimolare l’interesse non solo alla lettura di qualche testo scientifico ma anche alla restituzione dell’esperienza.
L’astronomia in quinta: quali argomenti si insegnano oggi? E solo in questa fascia d’età?
Solitamente in quinta primaria, in scienze, si affrontano tantissimi temi: in particolare il corpo umano, che ritengo cruciale perché bambini e bambine inizino a conoscere se stessi/e, e conoscersi è il primo passo per accettarsi.
L’astronomia mi piace molto e affascina anche loro, per cui cerco sempre di trovare l’occasione di presentare qualche argomento nuovo. In verità è possibile iniziare anche negli anni precedenti con qualche spunto introduttivo… magari potrei prendere in considerazione l’idea per il prossimo ciclo!

Ci racconti come hai programmato il lavoro e su quale arco di tempo nell’anno scolastico hai lavorato? Come hai utilizzato il sito delle Briciole Spaziali?
Innanzitutto ho chiesto alla classe di scrivere su un foglietto le prime tre parole che venivano loro in mente pensando al cielo. Come al solito le loro risposte mi hanno stupito: da libertà, leggerezza, luminosità a sconfinato, confusionario, rotondo, fino a ombre, temporale, profondo. Poi ho creato per loro una presentazione multidisciplinare sull’argomento “cielo”: opere d’arte, poesie, canzoni, una parte del testo “Vita di Galileo” di Bertold Brecht, miti e leggende… per stimolare la riflessione su quanto il cielo sia stato qualcosa che ha sempre affascinato l’Uomo nel corso degli anni. Inoltre abbiamo svolto osservazioni in giardino con il mappamondo parallelo [NdR: link a cura della redazione – altre informazioni sono reperibili qui] e le ombre, cercando sempre di stimolarli alla curiosità, al porsi domande e al cercare delle risposte. Il sito è molto ricco e credo che soddisfi molti bisogni. Il materiale utilizzato è stato molto utile. Partendo dalle Briciole Spaziali abbiamo cercato alcune risposte e fatto ricerca. Per esempio sono stati utilizzati gli articoli sul Sole e i pianeti per dei piccoli approfondimenti di gruppo.

E a questo punto è d’obbligo la domanda: com’è andata? Sei soddisfatta? Puoi condividere con noi qualche riflessione sulla rubrica?
In generale le cose sono andate bene anche se purtroppo ancora nessuno si è fatto avanti per proporre un testo. Sicuramente le Briciole hanno il pregio di mettere in moto un atteggiamento critico, permettendo anche di instaurare un reale patto di collaborazione tra scuola e famiglia. Le lezioni in classe sono state seguite con interesse dai ragazzi.
Però non è detto che la semina sia stata infruttifera. Magari qualcosa potrà nascere in modo inaspettato.
Hai ragione: gli alberi non crescono di colpo.. Hai altri commenti o indicazioni che potrebbero aiutarci? Per esempio, cosa ne penseresti se proponessimo di trasformare la recensione in un’attività di classe invece che individuale?
Sono due attività assolutamente diverse. A questa età è indispensabile il supporto di un adulto, lavorando in classe lo si ha, individualmente le famiglie non sempre riescono a dare il supporto necessario.
Ringraziamo Sonia – e le sue classi! – per la collaborazione e per le riflessioni.
Queste confermano qualcosa di cui ci stiamo rendendo sempre più conto e cioè che la vita frenetica non è solo di noi persone adulte ma investe anche i/le più giovani. Ci chiediamo quali conseguenze questo possa avere nel breve e nel lungo termine: forse comporterà l’impossibilità di lasciarsi andare alla riflessione e alla fantasia? La nostra rubrica vuole essere un antidoto a tutto questo, vuole seminare l’idea che fare uno sforzo individuale per creare qualcosa di nuovo e di bello può essere divertente e stimolante, portando a una conoscenza più ampia, non solo dell’argomento affrontato ma anche delle modalità per affrontarlo. Contiamo che non sia solo una nostra idea. Infatti, quando abbiamo proposto i testi di Briciole Spaziali – scritti da ragazzi/e della primaria o secondaria di primo grado – come materiale di studio per esempio per il concorso INAF dedicato a Gianni Rodari, alcune docenti ci hanno riportato il grande apprezzamento della possibilità di utilizzare testi scritti da coetanei dei propri studenti.
Noi continueremo a spargere le Briciole sperando che l’entusiasmo che vediamo nella risposta di autori e autrici della rubrica possa essere contagioso. Ringraziamo ognuno di loro e tutte le persone che ci leggono, così come le famiglie e le/gli insegnanti che sono fondamentali per la buona semina delle Briciole Spaziali. Se vi siete persi qualche testo li trovate tutti qui, insieme con le interviste alle piccole autrici e autori.
È sempre un momento divertente e costruttivo anche per noi curatrici.
Speriamo che la riflessione che vi abbiamo proposto vi abbia fatto compagnia in questi mesi caldi e che continuate a seguirci il prossimo anno con tanti nuovi testi in arrivo!

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