L'astronomo risponde Relatività Universo

Il raggio dell’Universo

So che il raggio dell’universo osservabile sarebbe di 46 miliardi di a.l. però mi capita di leggere che gli oggetti più lontani avvistati sono sempre intorno ai 13.8 miliardi di anni luce che è l’età dell’universo, come mai? Se l’universo si è espanso si dovrebbero individuare oggetti anche più lontani di 13.8 miliardi di a.l., ma non mi è mai capitato di sentirlo.Mimma

le galassie più distanti che osserviamo con il James Webb Space Telescope corrispondono a una distanza di 32-33 miliardi di anni luce (corrispondenti a un redshift di circa 12-13). Inoltre è vero che l’orizzonte entro il quale posso vedere gli oggetti corrisponde a un raggio di 46.5 miliardi di anni luce.
Quello che trova su alcuni scritti non è corretto e parte dal seguente presupposto: se l’Universo è nato 13.8
miliardi di anni fa allora la distanza massima a cui posso vedere un oggetto corrisponde allo spazio percorso dalla luce in questo lasso di tempo. Questo sarebbe vero nel caso l’Universo fosse statico.
Sappiamo, però, che il Cosmo si espande per cui la luce emessa da una galassia nel passato (T anni fa) a una data distanza da noi arriva a noi dopo un tempo T. Durante il “volo” del raggio di luce, infatti, quella galassia si è allontanata a causa dell’espansione e la luce stessa nel suo percorso verso di noi vede il percorso stesso diventare maggiore. Quindi oggi la galassia non è più alla distanza data dalla formula

\(c \times T\)

dove \(c\) è la velocità della luce.

Per una spiegazione più estesa consiglio i due video:

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Scritto da

Sandro Bardelli Sandro Bardelli

Ricercatore astronomo presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio Astronomico di Bologna. Il suo ambito di ricerca è la cosmologa osservativa, la struttura su grande scale dell’Universo e l’evoluzione delle galassie, tramite grandi survey spettroscopiche e immagini da satellite. Ha usato i maggiori telescopi ottici, radio e nella banda X e ha lavorato all’Osservatorio di Meudon/Paris, all’Osservatorio di Trieste eall’ESO (Germania). È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche. Inoltre è il responsabile per la didattica e la divulgazione presso l’Osservatorio Astronomico di Bologna e cura eventi, lezioni e corsi di aggiornamento per insegnanti.

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