L'astronomo risponde Terra

I greci e la Terra a sfera

Tra i commenti all’articolo dedicato alla prima misura della sfericità della Terra realizzata da Eratostene di Cirene sono arrivate da parte di Missimiliano alcune considerazioni piuttosto interessanti che riassumo come segue.
La prima considerazione è legata al perché in pratica l’esperimento di Eratostene dava la sfericità della Terra come ipotesi:

Il calcolo di una curvatura non poteva portare all’ipotesi di una Terra che avesse un profilo a guscio che seguisse una superficie curva di qualsiasi altro tipo? Con due misure (ma anche con qualcuna in più) non si ricava mica univocamente la geometria di un oggetto di forma incognita!!!?? Per quale motivo quindi questo calcolo fatto con due città doveva poi consentire di estrapolare la regola per qualsiasi triangolazione fatta con altri luoghi? C’era un pregiudizio (fortunoso) sull’immaginare solidi e figure geometriche regolari, il che mi sembra comunque seguisse un principio aprioristico che poco ha a che fare con la ragione!

In realtà Aristotele aveva fornito nei suoi trattati una serie di prove a favore della sfericità della Terra, che sì oggi possiamo considerare non definitive, ma che comunque erano degli indizi più che sufficienti.
In particolare Aristotele osservava che:

  • ci sono stelle viste in Egitto e (…) a Cipro che non si vedono nelle regioni settentrionali
  • Ogni porzione della Terra tende verso il centro fino a formare una sfera per compressione e convergenza. (De caelo, 297a9-21)
  • Viaggiatori che vanno a sud vedono le costellazioni meridionali salire più in alto sopra l’orizzonte
  • L’ombra della Terra sulla Luna durante una eclissi lunare è rotonda. (De caelo, 297b31-298a10)

Inoltre la sfera doveva essere non molto grande, perché altrimenti l’effetto di un così piccolo cambiamento di luogo non sarebbe stato così evidente. (De caelo, 298a2-10).
A queste prove fornite da Aristotele possiamo aggiungere anche la dimostrazione di Archimede della sfericità degli oceani e, come conseguenza, della sfericità di tutto il pianeta.
L’altra questione sollevata è, invece, legata alla gravità:

Supponendo pure che avessero dedotto che la Terra dovesse essere sferica: come si sarebbero spiegati che qualcuno non "scivolasse" su questa superficie curva? Non mi sembra che si fossero spinti a ipotizzare anche l’esistenza della forza di gravità…!? Insomma, credo che non fossero per nulla sciocchi, ma neanche gli consegnerei l’attestato di utilizzatori del metodo scientifico con troppa generosità, sebbene ne siano stati indubbiamente gli iniziatori.

Anche in questo caso è sempre Aristotele, ma con lui anche Platone, ad aver espresso una proto-gravitazione. L’idea che tutti gli oggetti materiali erano attirati verso il centro del pianeta aveva solo il difetto di non essere stata espressa in termini moderni, ovvero con un modello matematico e con degli esperimenti che ne verificassero la validità.
E’ evidente che abbiamo dovuto attendere secoli per un approccio più sistematico alla conoscenza, ma, come abbiamo visto, le idee di una gravità centrale e della sfericità del nostro pianeta, per quanto supportate da osservazioni tutto sommato banali nella nostra ottica moderna, erano comunque a conoscenza di Eratostene, vissuto all’incirca un secolo dopo Aristotele, oltre a essere quasi coevo di Archimede.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l’Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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