Aggiornato il 28 Novembre 2024
Tra i commenti all’articolo dedicato alla prima misura della sfericità della Terra realizzata da Eratostene di Cirene sono arrivate da parte di Missimiliano alcune considerazioni piuttosto interessanti che riassumo come segue.
La prima considerazione è legata al perchè in pratica l’esperimento di Eratostene dava la sfericità della Terra come ipotesi:
In realtà Aristotele aveva fornito nei suoi trattati una serie di prove a favore della sfericità della Terra, che sì oggi possiamo considerare non definitive, ma che comunque erano degli indizi più che sufficienti.
In particolare Aristotele osservava che:
- ci sono stelle viste in Egitto e (…) a Cipro che non si vedono nelle regioni settentrionali
- Ogni porzione della Terra tende verso il centro fino a formare una sfera per compressione e convergenza. (De caelo, 297a9-21)
- Viaggiatori che vanno a sud vedono le costellazioni meridionali salire più in alto sopra l’orizzonte
- L’ombra della Terra sulla Luna durante una eclissi lunare è rotonda. (De caelo, 297b31-298a10)
Inoltre la sfera doveva essere non molto grande, perchè altrimenti l’effetto di un così piccolo cambiamento di luogo non sarebbe stato così evidente. (De caelo, 298a2-10).
A queste prove fornite da Aristotele possiamo aggiungere anche la dimostrazione di Archimede della sfericità degli oceani e, come conseguenza, della sfericità di tutto il pianeta.
L’altra questione sollevata è, invece, legata alla gravità :
Anche in questo caso è sempre Aristotele, ma con lui anche Platone, ad aver espresso una proto-gravitazione. L’idea che tutti gli oggetti materiali erano attirati verso il centro del pianeta aveva solo il difetto di non essere stata espressa in termini moderni, ovvero con un modello matematico e con degli esperimenti che ne verificassero la validità .
È evidente che abbiamo dovuto attendere secoli per un approccio più sistematico alla conoscenza, ma, come abbiamo visto, le idee di una gravità centrale e della sfericità del nostro pianeta, per quanto supportate da osservazioni tutto sommato banali nella nostra ottica moderna, erano comunque a conoscenza di Eratostene, vissuto all’incirca un secolo dopo Aristotele, oltre a essere quasi coevo di Archimede.
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