Aggiornato il 28 Novembre 2024
Sabato scorso gli astronomi dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna Angelo Adamo, Sandro Bardelli e Flavio Fusi Pecci hanno spiegato all’interno delle aule universitarie, davanti a un pubblico di 300 bambini, come un buco nero può rappresentare o meno un pericolo.
E non è la prima volta che questi astronomi tengono lezione all’Università a questi giovani: nel corso degli ultimi cinque anni hanno già parlato di catastrofi cosmiche, identikit di alieni, viaggi spaziali e particelle elementari in seguitissime lezioni-gioco.
Il pubblico è composto da bambini tra gli otto e i quattordici anni che non solo vanno all’Università , ma si laureano pure. Infatti, a Bologna, sin dal 2009, senza lontanamente assomigliare ad adulti precoci, numerosissimi bimbi festanti frequentano corsi su vari argomenti (astronomia, geologia, chimica, biologia, informatica, paleontologia, economia, …) tenuti da docenti universitari, in aule dell’ateneo bolognese.
La manifestazione (che ha il nome significativo di Unijunior) è gestita dal Settore Comunicazione dell’Alma Mater Studiorum dell’Università felsinea, nella persona della professoressa Marzia Govoni che, insieme alla compianta professoressa Cinzia Marzocchi, ne è stata anche l’ideatrice.
L’iniziativa è stata presentata al workshop Raccontare e insegnare il cielo e le stelle: incroci interdisciplinari, nuovi linguaggi, tecniche e strategie per insegnare e divulgare la scienza e l’astronomia ai bambini organizzato dall’INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna a marzo 2014.
Nell’organizzare Unijunior, l’Università si avvale da anni della collaborazione di Fun Science, associazione culturale di Modena chiamata a fornire il supporto logistico e i simpaticissimi animatori, che gestiscono un vero esercito di circa 700 giovani allievi.
Il successo è stato tale che a marzo 2014 a “laureare” queste matricole è intervenuto personalmente il rettore Ivano Dionigi, durante una simpatica cerimonia, dove c’è stata la corsa a farsi fotografare con i docenti e il loro “capo”.
Unijunior è un’iniziativa partita già da tempo in tutta Europa e ha già dimostrato di funzionare bene altrove. Negli ultimi 7 “ 8 anni sono nate 150 Università per bambini e ragazzi in tanti paesi diversi. Ce ne sono in Slovacchia, Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo e in tanti altri paesi europei e addirittura in paesi di altri continenti come per esempio in Colombia.
L’INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna, sin dalla prima ora partner dell’iniziativa, si è lasciato coinvolgere con entusiasmo, riscuotendo in ognuna delle sei edizioni un grandissimo successo, come dimostrano i dati circa le iscrizioni ai corsi della nostra materia preferita. I centoventi posti per lezione a disposizione, divenuti centocinquanta nell’edizione di quest’anno per soddisfare l’esubero di domande, vengono esauriti dopo solo pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni.
Sarà per il fascino che da sempre accompagna l’avventura della scoperta del cosmo, sarà per gli ultimi arrivi cinematografici (Interstellar, Gravity, …) e per la notizia dell’incontro tra la sonda Rosetta e la cometa 67/P, fatto sta che i titoli proposti dall’OABo (L’identikit dell’extraterrestre, Catastrofi cosmiche e fine del mondo, Viaggi sulla Luna, C’era una volta un Universo piccino piccino, Rompiamo le particelle) nelle ultime edizioni sono risultati essere in cima alle preferenze dei bambini non solo al momento dell’iscrizione ai corsi, ma anche nei questionari forniti ai piccoli allievi raccolti a lezioni terminate dallo staff di Unijunior–FunScience.
Prossimo appuntamento il 28 Febbraio 2015 con due lezioni su: Il sole: una scoppiettante bomba che non esplode.
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