
Formato da circa quattrocento voci, il glossario sviluppato dall’Office of Astronomy for Education (OAE) dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) è uno strumento per la didattica di facile consultazione, a portata di qualsiasi tastiera, tablet e smartphone. Contiene definizioni di termini astronomici che appaiono spesso in contesti educativi e per questo si presta all’uso sia in classe sia per ricerche e approfondimenti individuali.
Durante la redazione del glossario originale, in lingua inglese, un team di astronomi e astronome ha curato la stesura delle definizioni, che sono poi state revisionate sia da esperte ed esperti di astronomia sia da docenti, per garantire oltre all’accuratezza fattuale anche la chiarezza fuori dall’ambiente di ricerca. Diversi gruppi in tutto il mondo stanno ora traducendo il glossario in diverse lingue per promuovere una fruizione quanto più capillare possibile, in particolare da parte delle scuole.

La versione italiana, la prima a essere pubblicata dopo quella inglese, è stata curata da Giuliana Giobbi per il Centro OAE Italia, un ufficio della IAU guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) per supportare i processi educativi attraverso l’astronomia.
La traduzione dall’inglese all’italiano, e soprattutto la localizzazione dal contesto della ricerca e della didattica internazionale a quello specifico della scuola italiana, ha coinvolto ricercatori e docenti per cercare di mantenere la traduzione quanto più possibile vicina all’italiano, come se fosse stata scritta fin dal principio nella nostra lingua, e al contempo andare incontro alle esigenze della scuola.
Ho aderito volentieri a questa proposta di cui sono venuta a conoscenza attraverso la mailing list dell’Osservatorio astronomico di Brera, a Milano, racconta Raffaella Ferretti, insegnante di matematica e fisica presso il liceo scientifico IIS Bachelet di Abbiategrasso (MI). Mi è piaciuto leggere le varie definizioni che ho cercato di rendere il più possibile fruibili da ragazzi delle superiori e ovviamente non sempre è stato facile restituire in italiano questa semplicità. Ritengo questo glossario utile perché permette di leggere articoli scientifici in cui compaiono termini che non sempre sono noti a tutti. Nel glossario sono presenti le definizioni sintetiche di termini di astrofisica e cosmologia che si possono incontrare nella lettura di testi o articoli scientifici.
Porta in classe il glossario astronomico

Il nuovo glossario può servire come riferimento per preparare le lezioni ma anche come strumento di approfondimento, da far esplorare direttamente agli studenti. Nelle prossime settimane, sui canali social di EduINAF, proporremo una serie di contenuti ispirati alle voci del glossario per avvicinare il pubblico ai tanti concetti astronomici presenti in questa risorsa, e sono in lavorazione diverse attività didattiche con idee e suggerimenti per portare il glossario in classe: per scoprirle, seguite le pubblicazioni sul repository IAU di didattica dell’astronomia, AstroEdu.
Una possibilità è quella di proporre a ragazzi e ragazze di “adottare” una lettera, singolarmente oppure in gruppo, e sviluppare un elaborato creativo – un testo, per esempio, ma anche un’immagine o un prodotto multimediale – intorno alle voci che iniziano con quella lettera. In alternativa, si può dividere la classe in gruppi e assegnare a ogni gruppo una manciata di lettere, con il compito di creare una storia scientifica che includa termini astronomici che iniziano con ciascuna delle lettere indicate: infine, ogni gruppo può raccontare (o mettere in scena) la propria storia per condividerla con il resto della classe.
Ne è un esempio l’Abbecedario dell’Universo, ispirato alle “scatole” dell’artista Joseph Cornell e realizzato da Silvia Casu, ricercatrice e divulgatrice INAF, insieme a Nadia Paddeu (Libreria Tuttestorie) nell’ambito del progetto SC.ART – Il Cantiere civico delle Scienze e delle Arti per il Sociale. I lavori sviluppati in questo laboratorio sono stati presentati al festival letterario Tuttestorie a Cagliari lo scorso ottobre.

Può essere molto utile soprattutto nel primo ciclo, dove si parla di astronomia e spesso lo fanno colleghi che non hanno mai avuto a che fare con questi termini: una spiegazione semplice e breve è molto utile per capire di cosa si tratta. Inoltre può essere un punto di partenza per attività collaborative tra gli alunni, nota Andrea Cittadini Bellini, insegnante di matematica e fisica presso la sezione di scienze applicate del liceo scientifico IIS Orsini Licini di Ascoli Piceno, dopo una laurea in astrofisica con tesi sulle galassie ellittiche. Purtroppo insegnando fisica alla scuola secondaria di II grado non so quanto lo userò (l’astronomia è appannaggio dei colleghi di scienze), ma nei progetti che cerco di portare avanti, sicuramente dirò agli studenti di cercare le voci che non conoscono.
Cittadini Bellini è venuto a conoscenza del progetto circa un anno e mezzo fa, attraverso una ricercatrice INAF d’Abruzzo con cui porta avanti progetti per la scuola. Mi sono interessato, aggiunge, perché penso che ogni progetto di divulgazione dell’astronomia, specie se sotto l’egida di istituzioni di ricerca ufficiali, vada promosso e sostenuto attivamente.
L’astronomia ha un forte potenziale di coinvolgimento del pubblico, anche grazie alle splendide immagini di stelle, nebulose e galassie che popolano l’Universo – e oggi anche il web, negli scatti dei più potenti telescopi del mondo. Per questo, oltre alle voci di glossario, il progetto include una ricca galleria di materiali multimediali che ritraggono i fenomeni celesti descritti nelle definizioni, corredati da didascalie.

Non è un freddo vocabolario di termini tecnici, ma una vera e propria miniera di informazioni di carattere astronomico: oltre alla parte di vero e proprio glossario, si possono trovare anche fotografie, video e time-lapse realizzati per lo più da persone che da tutto il mondo sono vere appassionate di fenomeni astronomici, spiega Rodolfo Canestrari, ricercatore INAF a Palermo e parte del gruppo che ha revisionato le traduzioni del glossario dall’inglese all’italiano, formato da una decina tra ricercatori e tecnici dell’INAF. Grazie alla parte di progetto legata alle didascalie ho avuto accesso ad una mediateca formidabile potendomi gustare in anteprima bellissimi scatti provenienti da tutto il globo. Non solo, le didascalie stesse raccontano in maniera molto coinvolgente le tante leggende dei popoli della Terra legate al firmamento. Al tempo stesso un grande arricchimento personale, associato a un forte impegno operativo.
Il glossario è disponibile sul sito dell’Office of Astronomy for Education (OAE) al seguente link.
Add Comment