Aggiornato il 28 Novembre 2024
Si è chiusa da pochissimi giorni la XV edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO – International Earth Sciences Olympiad 2022), che ha avuto luogo dal 25 al 31 agosto. Questa edizione si è svolta in Italia, ad Aosta, presso l’Istituzione scolastica Innocent Manzetti. La formula di partecipazione è stata ibrida – come si usa di questi tempi nei quali è ancora necessario fare i conti con la pandemia – dunque con un mix tra partecipazione fisica e online.
Le Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra sono una competizione per gli studenti della scuola secondaria (i partecipanti a questa edizione non devono essere nati prima del primo giugno 2003) provenienti da tutto il mondo. Le ragazze e i ragazzi che vi partecipano sono chiamati a mettersi alla prova in tutte le aree principali delle “scienze della Terra”, inclusa geologia, geofisica, meteorologia, oceanografia, astronomia e ambiente. A questa edizione hanno partecipato ben 38 paesi da tutti i continenti.
Team Italia in Aosta, alla Porta Praetoria, con la maglietta ufficiale della manifestazione. In piedi: Andrea Gibilaro (mentor), Erika Marcotullio, Caterina Asquini, Paolo Basso, Matteo Trombetta, Carlo Giordano (mentor). Seduti: Amina Charraki, Matteo Oldani, Alessandro Beretta, Mirko Darren.
L’intento principale di IESO è quello di incoraggiare studenti e pubblico interessati nelle Scienze della Terra (intese nel senso più ampio), ma anche quello di promuovere relazioni amichevoli tra studenti di differenti paesi e incoraggiare la cooperazione internazionale nello scambio di idee e materiale. Tessere pazientemente questa trama di relazione appare quanto mai necessario, in un mondo attraversato da diverse terribili crisi, da quella pandemica a quelle belliche: per questo guardiamo a simili manifestazioni con grande fiducia e speranza. La prima Olimpiade Internazionale di Scienze della Terra ha avuto luogo nella Corea del Sud nel 2007. L’Italia partecipa alle IESO fin dall’edizione del 2009.
Anche quest’anno le prove hanno cercato di valutare sia le conoscenze che le capacità di indagine e ricerca degli studenti partecipanti: la nuova tipologia di test, i Data Mining e le diverse prove proposte hanno consentito di ottenere risultati significativi. L’elaborazione delle prove è stata attentamente supervisionata dalla coordinatrice nazionale delle Olimpiadi delle Scienze della terra per ANISN-Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali, prof.ssa Susanna Occhipinti, che, con lo staff tecnico, ha gestito tutta l’organizzazione delle IESO 2022, includendo quindi le correzioni degli elaborati, le dirette online e le cerimonie.
In particolare, sono stati elaborati quattro Data Mining Test, su temi diversi e utilizzando approcci metodologici differenti. Vogliamo concentrarci in questo articolo sul terzo di questi, perchè è quello che ha avuto il supporto coordinato di EduINAF, dell’Osservatorio Astronomico di Roma (OAR) e dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA). Il test ha proposto un mix di domande a risposta chiusa e altre che richiedevano alcuni semplici calcoli, concernenti l’analisi di alcuni asteroidi. I test soni stati elaborati proprio nel contesto di questa ampia collaborazione, orientata ad integrare esperienze e sensibilità diverse. Vi hanno lavorato Andrea Bernagozzi (OAVdA), Davide Perna (OAR) e Marco Castellani (OAR, EduINAF).
In generale, trattandosi di un test di data mining, si è cercato di minimizzare l’importanza delle nozioni già conosciute dai vari studenti, e di premiare la capacità di reperire in rete le informazioni necessarie. In modo indipendente, ma indicando anche – contestualmente ai quesiti – alcune pagine web di riferimento: ad esempio, dal sito di astroEDU per quanto riguarda delle informazioni generali sugli asteroidi. Molti quesiti sono stati elaborati facendo esplicito riferimento all’asteroide (8558) Hack, e alle immagini di questo oggetto raccolte nel corso della campagna organizzata da EduINAF la scorsa primavera e promossa insieme con l’Unione Astrofili Italiani, l’AstroTeam Le Pleiadi e ancora l’OAVdA.
È stato un modo “operativo” e concreto per ricordare la grande Margherita ad un secolo dalla sua nascita, evento a cui EduINAF aveva già dedicato uno speciale molto ricco, con diversi articoli e video. Ben più che ricordarla, in effetti: per tramite del concorso, si è avuta la possibilità di presentare la sua figura ad un pubblico realmente internazionale. Oltre che presente nei test, Margherita è stata esplicitamente ricordata durante la Lectio magistralis di astronomia di queste peculiari Olimpiadi. La registrazione della diretta online da Saint-Barthèlemy, dalla sede dell’OAVdA, si può rivedere direttamente dal sito ufficiale IESO2022.
I quesiti che sono stati elaborati, sono incentrati su diverse proprietà dinamiche e fisiche degli asteroidi. Nell’ideare i quesiti si è tenuto conto del fatto che gli studenti partecipanti hanno alle spalle un percorso formativo diverso, essendo diversi i programmi scolastici nei vari paesi coinvolti. Per questo, anche laddove erano previsti degli esercizi di calcolo, è stato evitato l’utilizzo di funzioni trigonometriche e logaritmiche, non ancora conosciute da tutti gli studenti.
C’è da dire che i risultati della squadra italiana nelle diverse prove, sono stati più che positivi. In particolare, nei Data Mining Test, sono state assegnate:
- 3 medaglie d’argento a Matteo Oldani, di Magenta (MI), Paolo Basso, di Roma e Erika Marcotullio, di Fenis (AO);
- 5 medaglie di Bronzo a Matteo Trombetta, di Monza, Django Mirko Darren, di Reggio Emilia, Alessandro Beretta di Vimercate (MI), Caterina Asquini di Udine e Amina Charraki di Ispica (RG).
Nell’Earth Science project, una prova in cui in squadre di studenti di nazioni diverse dovevano analizzare le complesse conseguenze del riscaldamento globale sono state assegnate:
- 1 medaglia d’oro a Amina Charraki,
- 2 medaglie d’argento, a Erika Marcotullio e Matteo Trombetta,
- 1 medaglia di bronzo a Caterina Asquini.
Il tutto porta ad un totale di 12 medaglie conseguite dalla squadra italiana, un “buon bottino” che testimonia non solo la preparazione delle nostre ragazze e ragazzi, ma la flessibilità mentale e l’attitudine ad affrontare problemi anche imprevisti, in un’ottica costruttiva. Cose che travalicano per certo il contesto del concorso e contribuiscono a quell’esperienza formativa che possa realmente costituire una valida palestra di vita.
Le missioni di esplorazione spaziale forniranno nel prossimo futuro informazioni sempre maggiori e sempre più dettagliate sugli asteroidi e i corpi del sistema solare, e una nuova generazione di geologi planetari sarà fondamentale per analizzare al meglio questa montagna di dati ed estrarne la massima conoscenza possibile.
E chissà che questo test non possa invogliare alcuni degli studenti che hanno partecipato a IESO 2022 a intraprendere una carriera in questo campo. Margherita forse sarebbe contenta. Per certo, sarebbe contentissima se da queste olimpiadi uscissimo tutti, sia i vincitori che i non vincitori che il pubblico, un poco più consapevoli della preziosità del nostro Universo e dell’importanza sempre più decisiva della ragione umana per comprenderlo sempre di più e quindi amarlo e tutelarlo, in modo più consapevole e convinto rispetto al passato.
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