Aggiornato il 3 Settembre 2020
Terza e ultima parte della serie di articoli dedicati agli eventi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica per la Notte Europea dei Ricercatori tenutasi il 28 settembre:
Venetonight
Anche quest’anno, la Specola di Padova ha aperto le sue porte al pubblico in occasione della Veneto Night 2018. Quasi 60 volontari tra l’INAF-Osservatorio Astronomico di Padova e il vicino Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” hanno parlato della propria ricerca ai 450 presenti.
All’ingresso si veniva accolti da un pannello dedicato CTA (Cherenkov Telescope Array), il futuro osservatorio più grande e sensibile di raggi gamma ad alta energia. In molti si sono avvicinati per saperne di più, in particolar modo i più piccoli, incuriositi dalle luci del pannello. Appena più avanti, era possibile scoprire di più sul progetto di SKA (Square Kilometre Array), il radio telescopio più grande al mondo. Salendo le scale verso la torre, si accedeva in una delle sale più belle del Museo La Specola, in cui sono conservati diversi strumenti usati dagli astronomi padovani nel corso di 150 anni. Al centro della sala domina un grande telescopio antico, dietro al quale, per l’occasione, erano esposte le tavole del fumetto
disegnato da Lucia Zarantonello e creato da Roberto Rampazzo (INAF). Il fumetto racconta la storia di Guido Horn d’Arturo, l’astronomo italiano che ha immaginato per primo il telescopio a tasselli e anticipato le moderne tecniche di interferometria.
Lucia oltre alla laurea magistrale in astronomia ha frequentato la Scuola di Comics a Padova. Da qui nasce l’idea di proporre una serie di fumetti su personaggi dell’astronomia italiana alla luce della ricerca storica moderna. Lo studio iniziale di Horn viene da una tesi di laurea tenuta da Valeria Picazzi all’Università di Bologna con relatore Fabrizio Bonoli. Il personaggio Guido Horn d’Arturo ci è subito sembrato straordinario per un fumetto: la Zarantonello ha quindi disegnato 5 tavole illustrative (non ancora fumetto) mentre lo storyboard è stato curato insieme con Rampazzo.
Durante l’evento sono state esposte riproduzioni delle tavole e un poster di introduzione al personaggio Horn. Inoltre è stato anche allestito un tavolo dove la giovane astronoma-fumettista ha mostrato i disegni originali, gli studi a matita e vario altro materiale preparatorio. L’evento è stato molto seguito dai giovani visitatori ma anche dagli adulti interessati ai fumetti: l’impressione è stata di grande interesse per il personaggio Horn oltre che per questo modo immediato di presentare la scienza attraverso il fumetto.
Nel frattempo sul muro, in contrasto con il telescopio antico esposto, venivano proiettate immagini di moderni telescopi e strumenti, progettati a partire dall’idea di Horn d’Arturo, come ASTRI/CTA: il passato e il futuro dell’astronomia uniti insieme in un percorso storico affascinante, che ha incantato i visitatori.
Proseguendo all’interno della Specola i visitatori hanno avuto l’opportunità di ascoltare diverse conferenze, sia nel cortile che all’interno del Dipartimento. Hanno avuto particolare successo i talk dei giovani astronomi che si sono avvicendati uno dopo l’altro con brevi presentazioni, riempendo un’intera aula. Mentre i più grandi sono stati “attirati” dai buchi neri, presentati dal gruppo di ricerca in astrofisica delle onde gravitazionali, i bambini hanno preferito immergersi nello spazio, tra stelle, pianeti e veicoli spaziali, utilizzando dei visori 3D. Attraverso di essi era possibile scoprire di più sulla missione BepiColombo, che verrà lanciata tra pochi giorni con l’obiettivo di studiare in grande dettaglio il pianeta Mercurio. Il programma è stato tanto ricco da lasciare al pubblico l’imbarazzo della scelta: da paesaggi marziani mozzafiato fino ad arrivare ai confini dell’universo, passando per pianeti extrasolari e galassie, esplorando i diversi ambiti dell’astrofisica insieme ai ricercatori.
– Caterina Boccato, Roberto Rampazzo
Torino
Infini.to e INAF “ Osservatorio Astrofisico di Torino hanno aperto le porte al pubblico dalle ore 18.30 in occasione della Notte Europea dei Ricercatori.
Lo Staff di Infini.to e i Ricercatori dell’Osservatorio si sono uniti per raccontare il cielo e gli strumenti che lo studiano, gli esperimenti in atto e le più recenti scoperte scientifiche.
Il pubblico ha potuto accedere gratuitamente al Museo e visitare liberamente le postazioni interattive, prendere parte a conferenze spettacolo con i Ricercatori dell’Osservatorio, partecipare ad incontri scientifici e laboratori con i protagonisti della ricerca e salire alla cupola dell’Osservatorio ed osservare il cielo al telescopio.
La prima parte della serata è stata dedicata ai piccoli appassionati del cielo con uno spettacolo in Planetario e un incontro con un Ricercatore pensati apposta per loro.
Nel Planetario sono stati proiettati quattro diversi spettacoli. Gli spettacoli proposti al pubblico sono stati scelti in funzione degli incontri con i ricercatori previsti nella serata. Ad esempio, visto che uno dei talk parlava di esopianeti e ricerca di altri mondi è stato proiettato lo spettacolo “Altre stelle, altri pianeti“.
Le conferenze-spettacolo hanno visto l’utilizzo della tecnologia del Planetario a favore del
ricercatore, il che ha previsto un lavoro fianco a fianco nelle settimane che hanno preceduto
l’evento. Questo permette di avere un coinvolgimento più alto del pubblico e un evento molto più
immersivo.
– Simona Rachetto
Milano
Le due sedi dell’Osservatorio Astronomico di Milano, quella di Brera, nel centro della città , e quella di Merate, hanno partecipato rispettivamente alla Open Night del Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” e alla Meetmetonight in piazza a Lecco.
I ricercatori di Brera hanno proposto ai visitatori tre laboratori in orario continuato dalle 18:30 alle 21:30, iniziando con le onde gravitazionali per poi passare a due laboratori in parallelo, uno dedicato ai transiti planetari e la ricerca dei pianeti extrasolari, e l’altro al pianeta Marte e alla scoperta dell’acqua liquida sul pianeta rosso.
I visitatori hanno così potuto sperimentare direttamente con un telo in spandex deformazioni simili a quelle indotte dalla massa nello spaziotempo e comprendere meglio alcuni aspetti sulle onde gravitazionali e la loro rilevazione; poi, attraverso un sistema molto simile a quello proposto nell’attività didattica Una simulazione della missione Kepler, hanno sfidato se stessi nell’affrontare un problema molto simile a quelli che si trovano di fronte i ricercatori ogni giorno; infine, utilizzando una scatola, un po’ di carta trasparente e un laser, hanno toccato i principi fisici di base che hanno permesso la scoperta del lago liquido nel sottosuolo marziano.
A Lecco sono stati allestiti due esperimenti, un interferometro per mostrare come si rilevano le onde gravitazionali e uno spettrografo che scomponeva la luce di diverse sorgenti luminose comuni nelle sue componenti, mostrando come si possono studiare le stelle e determinare le loro proprietà (come densità , temperatura, composizione chimica…). A questi due laboratori è stata affiancata una conferenza di Stefano Covino sulla rilevazione delle onde gravitazionali e della prima controparte elettromagnetica.
In entrambe le location la partecipazione del pubblico è stata numerosa e interessata, con i visitatori che hanno partecipato attivamente e posto domande ai ricercatori presenti.
– Gianluigi Filippelli
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