Aggiornato il 27 Marzo 2024
La costellazione della Vergine è una delle costellazioni zodiacali. Posta a cavallo dell’equatore celeste, si trova a nord dell’Idra e del Centauro ed è “chiusa” tra il Leone a ovest e la Bilancia a est.
Oggetti celesti più importanti
La costellazione può essere facilmente trovata grazie alla sua stella più brillante, Spica, una stella azzurra distante da noi 262 anni luce e di magnitudine apparente di 1.04. Un valore che la rende la quindicesima stella più brillante del cielo notturno.
Tra le altre stelle che descrivono la sua figura, le altre due più brillanti sono Porrima (Gamma Virginis) una stella giallastra di magnitudine 2.74 distante da noi 39 anni luce, e Vindemiatrix (Epsilon Virginis) una stella gialla di magnitudine 2,85 e distante da noi 102 anni luce.
In particolare Porrima risulta essere una stella doppia: la sua compagna ha una magnitudine di 3.68. Data la loro magnitudine, sia Porrima sia Vindemiatrix sono osservabili anche con un piccolo telescopio.
Di Vindemiatrix è interessante capire l’origine del nome: è, infatti, la parola latina che indica “la vendemmiatrice“. Il nome deriva dal fatto che all’epoca dell’Impero Romano questa stella sorgeva nel cielo alle prime luci dell’alba nella parte finale di agosto, segnando così l’inizio della vendemmia. A causa della precessione degli equinozi, il suo posto nel cielo in quel periodo dell’anno è oggi sostituito dalla costellazione del Leone.
Inoltre proprio misurando la posizione di Spica, Ipparco, nel 150 a.C., scoprì il fenomeno della precessione degli equinozi: l’astronomo, infatti, rilevò che la posizione di Spica alla sua epoca era differente rispetto a quella risalente a 150 anni prima.
Tra gli oggetti del profondo cielo il più significativo è l’ammasso di galassie della Vergine, posto al confine con la Chioma di Berenice. È un ricco ammasso che contiene almeno 2.500 galassie di diverso tipo, dalle spirali alle ellittiche, e si trova a circa 60 milioni di anni luce da noi.
Circa il 75% sono galassie a spirale, ma l’ammasso contiene anche alcune tra le più grandi galassie ellittiche conosciute: tra queste la più grande è M87, al cui centro si trova il buco nero M87*, il primo di cui siamo riusciti a ottenere un’immagine:
La costellazione della Vergine, inoltre, è ricca di stelle dotate di almeno un pianeta. La più nota di queste è 70 Virginis, il cui sistema planetario è stato uno dei primi a venire scoperto. L’osservazione del suo pianeta, un gigante gassoso della massa 7.4 volte quella del nostro Giove, è stata annunciata il 17 gennaio del 1996 durante un meeting della American Astronomical Society a San Antonio in Texas. È anche uno dei pochi pianeti scoperti con strumenti a Terra: è stato infatti osservato con i telescopi del Lick Observatory.
Mito
La costellazione della Vergine è di origine babilonese, conosciuta come Il solco. Rappresentava la dea Shala con la sua spiga di grano. Questa rappresentazione è rimasta nella stella Spica, che in latino è proprio la spiga di grano. Questo è anche il motivo per cui la costellazione è anche associata con la fertilità .
Secondo Ipparco la Vergine corrisponde anche a una seconda costellazione babilonese, la Fronda di Erua, raffigurata come una dea che regge una fronda di palma.
Il mito più antico nell’astronomia dell’Antica Grecia vede associare la costellazione con la dea del grano e dell’agricoltura, Demetra, confermando l’origine babilonese della costellazione. Per i romani, invece, la costellazione era associata con Cerere, o talvolta con la dea vergine Iustitia o Astrea. Quest’ultima era rappresentata con una bilancia in mano, che oggi è una costellazione separata.
Un altro mito greco associa la Vergine con Erigone, figlia di Icario di Atene, uno dei favoriti di Dionisio. Altra figura associata alla costellazione è Persefone, figlia di Zeus e Demetra, dea della primavera e moglie del re degli Inferi, Ade.
Esistono altre associazioni più tarde con fanciulle dalla storia più o meno drammatica, come Parthenos, morta giovane, o in altre versioni morta suicida.