Aggiornato il 2 Ottobre 2020
[vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”Descrizione” font_container=”tag:h2|text_align:left|color:%23000000″ google_fonts=”font_family:Montserrat%3Aregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_column_text]Costellazione zodiacale facilmente identificabile grazie a un asterismo particolare, dalla tipica forma a Teiera, costituito dalle stelle Kaus Media, Kaus Australis, Ascella e Phi Sagittarii, che formano il corpo della teiera, Kaus Borealis che il coperchio, Alnasl il beccuccio, e Nunki e Tau Sagittarii che costituiscono il manico.Il Sagittario contiene una parte piuttosto ricca della nostra galassia, anche perchè al suo interno si trova, prospetticamente, il centro della Via Lattea: non a caso il “nostro” buco nero viene denominato Sagittarius A*.[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Oggetti celesti più importanti” font_container=”tag:h2|text_align:left|color:%23000000″ google_fonts=”font_family:Montserrat%3Aregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_column_text]La speciale posizione del Sagittario la rende la costellazione più ricca di oggetti non stellari del cielo. Su tutti spicca la Nube Stellare del Sagittario, un vasto insieme di stelle facilmente visibili con un binocolo, che si trova giusto di fronte al centro galattico.
Il Sagittario è anche la costellazione che contiene più oggetti di Messier in assoluto: M69, M54, M55, M70, M28, M75 sono tutti ammassi globulari che circondano il nucleo galattico. A questi si aggiunge M22 uno tra i più grandi ammassi globulari conosciuti, con più di mezzo milione di stelle. È anche il terzo in ordine di luminosità apparente, grazie anche alla sua relativa vicinanza, solo 9.600 anni luce dalla Terra.
Anche le nebulose abbondano: M17, detta la Nebulosa Omega per la sua somiglianza con la lettera greca omega; M8, detta la Nebulosa della Laguna; M20, detta la Nebulosa a Trifide, poichè strisce scure di polvere e gas la dividono in tre parti. Distano all’incirca 5.000 anni luce.
I rimanenti oggetti M (Messier) sono ammassi aperti che si confondono con le innumerevoli altre stelle che popolano questa regione.
Come, però, fa notare Eratostene, i centauri non portavano l’arco, per cui il matematico e astronomo greco riteneva trattarsi di un satiro, Crotus, figlio di Eufeme. Secondo Igino, il padre di Crotus era Pan, il satiro più noto della mitologia.
Crotus, che inventò l’arte del tiro con l’arco, spesso andava a caccia a cavallo, cosa che probabilmente portò con il tempo a identificare la costellazione con un centauro. Abitava sul monte Elicone fra le Muse, che apprezzavano la sua compagnia. Le Muse, che erano figlie di Zeus, chiesero al padre di metterlo in cielo, rappresentato nell’atto di dare una dimostrazione della sua abilità di arciere. Davanti alle sue zampe anteriori c’è un cerchietto di stelle che secondo Igino era una ghirlanda gettata via da qualcuno che stava giocando. Questo cerchietto di stelle è la costellazione della Corona Australe.
L’identificazione più nota, invece, è quella con il centauro Chirone, che però è molto probabilmente rappresentato nella costellazione del Centauro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]