Aggiornato il 13 Novembre 2020
Venere è il secondo pianeta del sistema solare. La sua orbita è quasi circolare e completa una rivoluzione in 224,7 giorni terrestri.
Con una magnitudine massima di circa 4,6, è l’oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno dopo la Luna e per questo motivo è conosciuto fin dall’antichità. Venere è visibile soltanto poco dopo il tramonto e poco prima dell’alba, ma gli antichi, che non disponevano di strumenti sofisticati, pensarono di essere di fronte a due oggetti distinti, una stella della sera e una stella del mattino, almeno fino a quando Pitagora non comprese che si trattava dello stesso oggetto.
E’ considerato pianeta gemello della Terra, avendo dimensioni, massa e accelerazione di gravità molto simili, ma presenta anche profonde differenze, partendo dalla sua atmosfera. Quella di Venere, infatti, è costituita soprattutto da anidride carbonica, oltre a essere particolarmente spessa e densa tanto che la pressione esercitata sulla superficie del pianeta è pari a 92 atm. Inoltre il grande effetto serra generato dall’atmosfera venusiana lo rende il pianeta più caldo del sistema solare, nonostante sia più lontano dal Sole rispetto a Mercurio.
Sempre la spessa atmosfera ha impedito l’osservazione della sua superficie dalla Terra, quindi è stato solo con le missioni spaziali che siamo riusciti a ottenere informazioni sulla sua morfologia. Le prime sonde a giungere sulla superficie del pianeta sono state quelle sovietiche del Programma Venera: quelle che riuscirono ad atterrare senza problemi, ripresero, però, solo porzioni della sua superficie rocciosa, costituita soprattutto da basalto.
La prima e migliore mappa di Venere, però, venne realizzata dal satellite Magellano, lanciato dalla NASA nel 1989 e in orbita intorno al pianeta dal 1990 al 1994. Per mappare la sua superficie, Magellano utilizzò un radar di grande risoluzione che permise di ottenere dati su valli, crateri e spaccature comparabili con le immagini fotografiche ottenute dall’osservazione degli altri pianeti. Tale mappa resterà ancora a lungo la migliore, visto che la prossima missione sovietica, la Venera-D, che dovrebbe montare un radar con risoluzione maggiore rispetto a Magellano, dovrebbe partire nel 2026.
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