I buchi neri rappresentano gli oggetti cosmici più affascinanti e misteriosi. Molto studiati, addirittura “fotografati” ma non ancora completamente capiti. Forse perché sono fisicamente inavvicinabili, nel senso che le leggi conosciute della fisica non riescono a spingersi oltre l’orizzonte degli eventi.
Contrariamente a quanto suggerisce il loro nome, non si tratta di veri e propri “buchi”, bensì di enormi concentrazioni di materia in spazi estremamente ridotti. Un buco nero è talmente denso che la forza di gravità appena sotto la sua “superficie” – l’orizzonte degli eventi, appunto – è così intensa da impedire la fuga di qualsiasi cosa, persino della luce. L’orizzonte degli eventi non è una superficie come quella della Terra o del Sole. È piuttosto un confine invisibile che racchiude tutta la materia che costituisce il buco nero.
C’è ancora molto che non conosciamo riguardo ai buchi neri. Tuttavia, la scienza ha già fatto grandi passi avanti e oggi sappiamo molto su questi affascinanti oggetti celesti. Il buco nero conosciuto a noi più vicino, chiamato Gaia BH1, si trova a circa 1.500 anni luce di distanza. Il più distante mai rilevato, situato al centro di una galassia chiamata Qso J0313–1806, si trova a circa 13 miliardi di anni luce da noi. Il più massiccio mai osservato è Ton 618, con una massa pari a 66 miliardi di volte quella del Sole. Alcuni stanno bene da soli, ad altri piace la compagnia. Il peso piuma, ad esempio, ha una massa pari a sole 3,8 volte quella del Sole e sta in coppia con una stella. Il più “rotante” è chiamato Grs 1915+105 e raggiunge oltre mille rotazioni al secondo. I buchi neri più massicci situati al centro delle galassie possono lanciare particelle a velocità prossime a quella della luce.
Queste e tante altre curiosità le potete trovare in una serie di cinque video della Nasa tradotti in italiano in occasione della Black Hole Week 2025, una settimana istituita dalla Nasa per rendere loro omaggio. Nel corso di questa settimana, divulgatori scientifici di tutto il mondo condividono notizie, video e contenuti sui social media dedicati ai buchi neri. L’intento è quello di far sì che, ovunque le persone si trovino a rivolgere la loro attenzione ai social in questi giorni, incontrino – si fa per dire — un buco nero.
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