Aggiornato il 20 Dicembre 2021
àˆ possibile fare una buona comunicazione scientifica in modo semplice e accattivante?
La risposta è sì, e James O’Donoghue, vincitore del Premio Europlanet per il Public Engagement di quest’anno, ne è la prova.
James, astronomo che studia le atmosfere di Giove, Saturno e Urano alla JAXA, in Giappone, ha un obiettivo semplice: dipingere un quadro accurato del Sistema Solare nella mente delle persone, evidenziando al tempo stesso le sue caratteristiche più rilevanti in modo del tutto intuitivo. Il suo marchio di fabbrica? Animazioni brevi e ricche di contenuti, con più di 200 milioni di visualizzazioni sui suoi social network. A oggi, le sue animazioni sono utilizzate da insegnanti, in eventi di divulgazione, per comunicati stampa e campagne sulle principali missioni spaziali. Sono fortunato perchè l’Universo è un argomento che piace!, dice. Noi, invece, pensiamo che la sua idea di fare scienza semplicemente usando immagini e animazioni, sia incredibile. Per questo motivo abbiamo deciso di saperne di più, intervistandolo e ospitandolo su EduINAF, dove mensilmente pubblicheremo e renderemo accessibili le sue animazioni divulgative sui temi dell’astrofisica, in una rubrica dal titolo Universo animato.
James, è un piacere conoscerti, anche noi siamo tuoi grandi fan sui social e siamo stati molto felici della tua vittoria al premio Europlanet. Ma iniziamo a presentarti ai lettori di EduINAF: ci racconti qual è la tua area di ricerca scientifica? Qual è il tuo pianeta e la tua missione preferita, cioè quella di cui non ti stanchi mai di parlare?
La mia area di ricerca è l’osservazione delle parti più alte delle atmosfere di Giove e Saturno. Dopo la Terra, devo dire che il mio pianeta preferito ultimamente è uno dei giganti di ghiaccio, Urano o Nettuno! Prima era Saturno, ma ho cambiato idea di recente, perchè questi giganti freddi nascondono tantissimi interrogativi. Soprattutto perchè hanno avuto solo 1 fly-by di una missione spaziale negli anni ’80, quindi si può dire che sono un po’ ossessionato da questo alone di mistero! La navicella Cassini è la mia missione preferita: era un vero carro armato che ha orbitato intorno a Saturno per 13 anni e ha fatto innumerevoli scoperte.
Raccontaci: è facile combinare la tua attività scientifica e quella di comunicatore? Cosa rappresenta per te fare e condividere animazioni scientifiche?
Direi che la mia attività di comunicazione della scienza avviene principalmente attraverso animazioni e immagini e penso che sia il modo più veloce e più divertente per far passare le informazioni!
Mi piace molto fare animazioni, per me è un modo per avere uno sbocco creativo, soprattutto perchè non sono mai stato bravo nelle forme d’arte più tradizionali. Fare queste animazioni mi permette di fondere la scienza con l’arte e condividere la mia visione personale dello spazio con le persone, senza filtri. Quando i miei primi video sono diventati virali sui social, per me è stato un po’ uno shock, perchè era come se milioni di persone avessero una linea diretta con i miei pensieri! Dopo aver superato questo, però, ho iniziato a godere davvero di questa connessione privilegiata con le persone, e da allora e ho realizzato quasi 100 nuovi video. La mia motivazione è alimentata dal feedback che ho ricevuto e ricevo dal pubblico e dagli educatori là fuori, che continuano ad essere affascinati e sorpresi da come funziona l’Universo. Senza di loro non sarei andato avanti in questo modo.
Su EduINAF, a partire da oggi e ogni quarto lunedì del mese pubblicheremo le tue animazioni tradotte in italiano e con una serie di link e approfondimenti perchè le tue animazioni siano utili anche agli insegnanti italiani. Ci dici qual è la tua migliore animazione, quella che non sei mai stanco di guardare e sei molto orgoglioso di averla fatta?
La mia animazione preferita è quella sulla velocità della luce, che vedrete presto nella rubrica Universo animato, perchè è qualcosa che volevo spiegare da molto tempo. Da quando ero adolescente mi sono reso conto che le grandi distanze nello spazio richiedono molto tempo per essere attraversate, anche alla velocità della luce, e onestamente trovo quasi spaventoso pensare a quanto siamo distanti anche dai pianeti a noi più vicini. Ci vorrebbero diverse migliaia di anni per raggiungere la stella più vicina con la nostra navicella più veloce, eppure si trova a poco più di 4 anni luce! La Via Lattea si estende per 100.000 anni luce e la galassia più vicina si trova a 2,5 milioni di anni luce. Queste distanze sono enormi anche se percorse alla velocità della luce, e per questo è stato un piacere condividere il mio “incubo†con decine di milioni di persone.
C’è un fatto o un’idea scientifica che vorresti spiegare con un’animazione e che ancora non hai fatto?
Vorrei spiegare la relatività generale e speciale, ma ho bisogno di un po’ di tempo per capire qual è il modo migliore per raccontarla attraverso immagini e/o video.
Torniamo alla tua vita di ricercatore, James. Una volta lavoravi alla NASA e ora sei alla JAXA, in Giappone. Come descriveresti la vita di uno scienziato spaziale ad un giovane studente che sta decidendo per il suo futuro?
La cosa principale che direi è che la scienza spaziale ti terrà occupato dandoti la possibilità di coltivare decine di competenze diverse contemporaneamente. Non si tratta solo di osservare con un telescopio o di ricevere dati da una navicella spaziale lontana: questo lavoro comporta una grande quantità di programmazione e scrittura al computer. Non vi annoierete mai e non sarete mai a corto di cose da fare e potrai certamente trovare il campo in cui eccelli e specializzarti in questo abbastanza rapidamente, dato che ci sono pochissime persone che lavorano in ogni area. Ci sono solo 10.000 astronomi e scienziati spaziali là fuori e abbiamo un intero Universo da coprire. Parlando francamente, è un lavoro difficile in termini di stabilità , perchè la maggior parte delle volte si va avanti con contratti di un paio d’anni prima di ottenere un posto di lavoro permanente.
Vorremmo chiudere questa intervista con i tuoi progetti e i sogni per la tua futura vita lavorativa.
Il lavoro dei miei sogni è certamente un lavoro che combina la ricerca e la divulgazione con un po’ di insegnamento. In questo momento mi occupo di comunicazione della scienza soprattutto nel mio tempo libero, ma poichè il mio tempo libero si riduce ogni anno sempre di più, mi piacerebbe che diventasse parte integrante del mio lavoro.
E visti i risultati, noi non possiamo che incrociare le dita!
Grazie James.
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