Cosa sono le stelle cadenti? Frammenti di oggetti celesti che si incendiano cadendo attraverso l'atmosfera terrestre. Chi ha fatto tale scoperta? Giovanni Schiaparelli, uno dei più noti direttori dell'Osservatorio Astronomico di Brera.
Aggiornato il 28 Novembre 2024
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meteorico delle Leonidi e della cometa di Biela e l’orbita della Terra
Alcuni grandi astronomi del ‘500 e ‘600, come Tycho Brahe e Keplero, studiarono le comete per dimostrare che le sfere celesti non erano immutabili e avvalorare la teoria copernicana, ma ancora non si pensava a un collegamento tra comete e stelle cadenti. Curiosamente, Galileo non credeva che comete e stelle candenti fossero corpi celesti, ma era convinto che si trattasse di fenomeni dell’atmosfera terrestre.
Nel 1833 venne osservato il primo grande sciame meteorico dell’età moderna, chiamato poi delle Leonidi dal suo punto d’origine nella costellazione del Leone. A questo evento corrispondono i primi studi approfonditi su una possibile origine astronomica del fenomeno.
Pochi decenni più tardi sarà Giovanni Schiaparelli, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera dal 1862, a dimostrare per primo il legame tra comete e sciami meteorici. Schiaparelli scrisse tre articoli e alcuni volumi sulle stelle cadenti, spiegando la sua teoria scientifica in maniera rigorosa e argomentando contro la teoria atmosferica.
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Questa ipotesi venne confermata nel 1872 dal passaggio della cometa di Biela, a cui seguì una pioggia di stelle cadenti osservata in tutto l’emisfero boreale.
Articolo basato sul lavoro degli studenti dell’Alternanza Scuola-Lavoro: Aurora Ruggeri, Giulia Galvan, Martina Zucchelli
Le immagini sono tratte da “Le stelle cadenti. Tre letture di G.V. Schiaparelli” Fratelli Treves Editori, Milano (1873)
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